Cordiale saluto di Saragat agli italiani d'Australia

Cordiale saluto di Saragat agli italiani d'Australia Coiielusa la visita ufficiale fjel Presidente Cordiale saluto di Saragat agli italiani d'Australia Il Capo dello Stato dichiara: «L'energia e lo spirito d'iniziativa dei singoli hanno permesso all'Italia di conquistare un posto eminente tra le maggiori potenze del mondò» - II comunicato sui colloqui parla di « attento scambio di vedute » per giungere ad una « giusta e pacifica soluzione » del conflitto vietnamita - Oggi Saragat inizia il viaggio di ritorno in patria (20 mila km) con tappe a Singapore e Ceylon (Dal nostro inviato speciale) Sydney, 30 settembre. Il presidente Saragat si è accomiatato dagli italiani d'Australia con un discorso pronunciato nella Town Hall di Sydney. Durante un'ora egli ha presentato un rapporto confortante sull'Italia di oggi e sugli ideali che la guidano verso il futuro. Saragat ha parlato spesso improvvisando e ha detto che il primo e maggiore progresso compiuto dall'Italia è stato quello di consolidare le pròprie istituzioni democratiche e repubblicane. «L'energia dei singoli — ha détto il Presidente —, il loro spirito, di iniziativa, il modo in cui imprenditori e lavoratori hanno saputo creare fonti di lavoro e di ricchézza con geniale intuizione in un paese quasi totalmente privo dì materie prime, ci hanno permesso di conquistare un posto eminente tra le maggiori potenze economiche del mondo ». Saragat ha proseguito ricordando alcuni tra i dati più significativi dell'importanza economica del nostro paese. Sotto l'aspetto industriale siamo tra l'ottavo ed il settimo posto nella graduatoria mondiale, come riserve auree siamo al quinto posto, l'anno scorso abbiamo prodotto 14 milioni di tonnellate d'acciaio e un milione 200 mila automobili, il reddito prò capite è salito a mille dollari l'anno. Certo, ci sono anche le ombre: la maggiore continua ad essere il dislivello nei redditi e nel tenore di vita fra il Nord ed il Sud. Da anni si lavora per vincere anche questa fondamentale battaglia, e qualche risultato già si comincia a vedere. L'Italia è dunque, ha aggiunto Saragat, uno dei paesi più solidi d'Europa. Gli economisti prevedono che fra qualche anno, se continueremo a mantenere il passo veloce tenuto finora, la produzione industriale italiana raggiungerà quella della Francia. Tuttavia per progredire abbiamo bisogno di rendere sempre più libera la circolazione delle merci. Il Mercato Comune Europeo non è stato che un primo passo. Il giorno in cui l'Inghilterra e gli altri paesi che ne hanno fatto domanda entreranno a far parte del Mercato Comune, l'Europa verrà a costituire una comunità di 300 milioni di abitanti, ed allora comincerà a farsi realtà la nascita degli Stati Uniti d'Europa. Se da una parte l'Italia aspira a vivere più prospera e più giusta, dall'altra cerca la sicurezza nella pace. Appunto per questo rimane con piena lealtà nell'Alleanza atlantica. Tuttavia solo un'Europa unita può trattare da pan a pari con l'America. Sempre improvvisando, Saragat ha ripetuto che l'obiettivo di fondo della politica estera italiana resta la pace. Il nostro è un paese che guarda lontano, verso ideali di fraternità umana. I suoi scienziati, i suoi tecnici, la sua industria capace di produrre un milione 200 mila automobili l'anno sono in grado di fabbricare bombe atomiche, ed invece nei prossimi mesi sarà presentato davanti al Parlamento un documento che schiererà l'Italia tra i paesi contrari alla proliferazione delle armi nucleari. Questo il contenuto politico del lungo discorso di Saragat agli italiani di Sydney. Ad ascoltarlo nella Town Hall era una folla di più di tremila persone. Molte altre migliaia di italiani potevano vederlo ed ascoltarlo in uno spiazzo adiacente su un grande schermo televisivo, e naturalmente nessun calcolo potrà mai dire quante altre migliaia di persone in tutta l'Australia lo hanno visto ed udito attraverso il piccolo schermo. Tralascio di descrivere con quanta commozione ed esultanza Saragat è stato accolto, seguito, applaudito. Sono scene che si ripetono dappertutto, sempre le stesse. Ed ecco ora le parole con cui Saragat si è congedato dagli italiani d'Australia: «In questi giorni, italiano fra italiani, ho sentito l'intensità dei vincoli che ci uniscono a dispetto di qualsiasi distanza. Ciò è dovuto al calore affettuoso della vostra accoglienza e perciò vi ringrazio con tutto il cuore. E formulo per tutti voi gli auguri più affettuosi e sinceri di felicità e di benessere. Desidero che questi auguri vadano in particolare ai vostri figli. Essi sono la vera ragione del nostro lavoro, la g''istificazione stessa della nostra vita. Li abbraccio con voi accomunando in uno stesso saluto la Patria lontana e questa grande nazio¬ ne che vi ha aperto le braccia con simpatia e civiltà». Stasera è stato reso pubblico il comunicato congiunto sulla visita del presidente Saragat in Australia. Vi si legge che nel corso delle conversazioni sono stati esaminati i più importanti problemi internazionali del momento in un'atmosfera di franca cordialità: Onu, assistenza ai Paesi in via di sviluppo, disarmo e non proliferazione delle armi nucleari, eventuale ingresso dell'Inghilterra nel Mercato Comune. Il comunicato si sofferma sulla situazione del Vietnam: tra gli statisti italiani ed australiani c'è stato «un attento scambio di vedute» in merito «all'importanza di compiere rapidi progressi verso possibili negoziati ai fini di una giusta e pacifica soluzione ». Nel comunicato non si fa cenno della crisi nel Medio Oriente. Circa i rapporti bilaterali, il comunic ito dice che « da parte australiana è stato manifestato il più vivo apprezzamento per il sostanziale contributo dato dagli emigranti italiani allo sviluppo economico e demografico australiano. E conseguentemente è stato espresso l'auspicio che questa forma di cooperazione fra l'Italia e l'Australia continui nelle migliori condizioni ». Anche al fine di intensificare i contatti a tutti i livelli tra i rappresentanti dei due paesi «un invito ufficiale a visitare l'Italia in epoca di comune gradimento è stato rivolto al Primo Ministro ed al ministro degli Affari esteri austrialiani, che lo hanno cordialmente accettato ». Domani mattina il presidente Saragat comincerà il lungo viaggio di ritorno verso Roma: quasi ventimila chilometri. Partirà alle dieci di qui dall'aeroporto di Sydney ed è atteso dopo otto ore di volo a Singapore. Nicola Adeliì