Ingegnere torinese incriminato per uno scontro con tre vittime

Ingegnere torinese incriminato per uno scontro con tre vittime Ingegnere torinese incriminato per uno scontro con tre vittime La sciagura avvenne di notte, nel giugno scorto, fra Quattordio e Felizzano II professionista, di 38 anni, dovrà rispondere di triplice omicidio colposo (Dal nostro corrispondente) Alessandria, 27 settembre. Oggi, al termine dell'istruttoria sommaria, il Sostituto Procuratore della Repubblica di Alessandria, dott. Parola, ha rinviato a giudizio con l'accusa di triplice omicidio colposo l'ing. Pietro Serafino, di 38 anni, abitante a Torino in via Sestriere 8, ritenuto responsabile di una sciagura stradale avvenuta la notte del 15 giugno scorso, lungo la statale Padana Inferiore, a pochi chilometri da Alessandria. L'imputazione è di aver effettuato, alla guida della propria auto, un sorpasso lungo un « dosso », malgrado i segnali - di divieto, piombando contro una macchina proveniente dall'opposta direzione: i tre occupanti di quest'ultima vettura persero la vita. Il professionista torinese è anche accusato di violazione al Codice della strada. La sera del 15 giugno scorso, verso le 23,30, l'ing. Serafino, dirigente della « Tramat », una trafileria con sede a Torino in strada S. Mauro, stanco per una giornata di lavoro e di viaggi, procedeva alla guida della propria «Opel Rekord 1700» lungo la statale, diretto a casa. Pochi minuti prima, dal bar Sport di Quattordio, erano usciti tre amici: gli operai Giovanni Viotti e Giacomo Bona Cresta, di 38 e 30 anni, e l'agricoltore .Mauro Codrino, ventiquattrenne. Saliti sulla 1 « Lancia Appia » del Viotti (pare pilotata dal Codrino) s'immettevano sulla Padana Inferiore, diretti a Felizzano, dove erano attesi da alcuni conoscenti. A metà strada — cioè fra Quattordio e Felizzano — il professionista torinese sorpassò un camion condotto da Pierino Viarengo, di Asti. Quindi, forse perché il primo veicolo gli aveva coperto il cartello che indicava il divieto di sorpasso, si affiancò ad un autotreno guidato da Giacomo Poggi, di Casteggio, spostandosi così sulla sinistra. Nello stesso istante, dall'opposta direzione, sbucò l'auto con i tre giovani di Quattordio e l'urto, violento, fu inevitabile. L'« Appia », scagliata contro il camion del Viarengo, si sfasciò: nello schianto trovarono morte istantanea il Viotti, il Bona Cresta e il Codrino. L'«Opel» dell'ing. Serafino, dopo aver sbandato paurosamente, uscì di strada, ma il professionista riportò soltanto leggere ferite, giudicate guaribili in pochi giorni. Ventiquattro ore dopo la sciagura,' il dirigente industriale torinese veniva arrestato nella sua abitazione su ordine di cattura del Sostituto Procuratore della Repubblica di Alessandria, dott. Parola, e quindi portato alle carceri di Alessandria. Più tardi l'ing. Serafino otteneva la libertà provvisoria, ma l'istruttoria proseguiva il suo | corso concludendosi infine l con il rinvio a giudizio dell'imputato. Il processo verrà discusso quanto prima al Tribunale della nostra città. f. m. Il torinese Pietro Serafino, rinviato a giudizio