I latitanti avrebbero trascorso la notte in una casa della barriera di Orbassano di Francesco Fornari

I latitanti avrebbero trascorso la notte in una casa della barriera di Orbassano I latitanti avrebbero trascorso la notte in una casa della barriera di Orbassano E' via San Marino 118 - L'alloggio è affittato da un amico (ora introvabile) di Pietro Cavallero -1 militi fanno irruzione con le armi spianate: l'appartamento è vuoto e come abbandonato, ma vicino a un letto sfatto c'è « La Stampa » col resoconto della rapina di Milano - I vicini dicono: «Cavallero e Notarnicola venivano qui due-tre volte la settimana, di notte» Un altro « rifugio » della banda è stato scoperto dai carabinieri in un elegante alloggio alla barriera di Orbassano. Sale così a tre il numero dei nascondigli trovati dalla polizia: quanti ve ne saranno ancora? Pietro Cavatlero e ì suoi complici si erano preparati con cura, predisponendo una serie di luoghi sicuri, di ricoveri segreti, sparpagliati in parecchi quartieri. Dopo il box di corso Vercelli 105, dove sono stati trovati proiettili, silenziatori e una pistola, era stato scoperto il falso ufficio di rappresentanza di via Vela n. 45, con l'armadio dal doppio fondo per nascondere le armi. Ora è la volta del terzo: un alloggio al secondo piano di una signorile casa di via San Marino 118. Qui non sono state trovate armi, ma i carabinieri hanno fatto un'altra importante scoperta, che avvalora l'ipotesi che i due rapinatori in fuga siano nascosti a Torino. Ieri mattina al nucleo investigativo dei carabinieri vengono convocati amici e conoscenti di Pietro Cavallero e Sante Notarnicola. Nel corso degli interrogatori il capitano Denaro e il tenente Formato accertano che un amico fidato del Cavallero, (attualmente introvabile) due anni fa ha affittato l'alloggio di via San Marino. Si interrogano i vicini, vengono mostrate loro le foto dei ricercati. Qualcuno le riconosce senza ombra di dubbio. « Sono proprio quei signori che si radunano nell'alloggio due o tre volte la settimana. Sempre di notte. Sono rappresentanti e si incontrano qui per parlare d'affari ». Il tenente Formato e i suoi collaboratori esultano. Forse è la volta buona. Vengono chiamati rinforzi, la casa è circondata. Carabinieri armati si ' appostano per le scale. Passando da una finestra dell'alloggio attiguo, il tenente e alcuni uomini saltano sul balcone della cucina. E' un momento drammatico. All'interno potrebbero esserci i due fuorilegge. Cautamente aprono la finestra. La cucina è deserta,.così pure la camera da letto e il bagno. L'alloggio, elegantemente arredato, rivela che gli inquilini non lo occupa: no abitualmente. Un velo di polvere sui mobili, ovunque un senso di squallore e di abbandono. Nel lavello vengono trova-1 te quattro tazze sporche di \ caffè. Sul tavolo quattro bicchieri ed una bottiglia di liquore. Fotografie, fogli di appunti è Un"blocco: di indirizzi in un cassetto: .-Non.- c'è altro. Accanta ' at -Mto^Waito un carabinière ■iréecoglìè da terra un giornale, lo guarda distrattamente ma ha un sobbalzo. E' una copia de « La Stampa » di martedì, il giorno seguente alla tragica rapina di Milano. « Tenente — grida l'uomo agitando il giornale — ieri erano qui, hanno dormito in questa stanza ». Nel piccolo alloggio l'atmosfera si fa tesa. Gli ordini si incrociano. « Allarme a tutte le pattuglie, Cavallero e Notarnicola sono a Torino ». L'agitazione aumenta. Sul pavimento vengono tro- vate tracce di cenere: un'altra conferma, se ancora ce ne fosse bisogno, che qualcuno è stato recentemente nell'alloggio^ - ' \ La notizie viene coniunicatà a tutti gli uòmini impegnati nelle ricerche. L'ipotesi che i rapinatori siano rifugiati a Torino non è improbabile. Dopo il fallito colpo alla banca ' mitanese e la folle sparatoria lungo le strade, Cavallero e Notarnicola si sono visti preclusa ogni possibilità di salvezza: il tempestivo intervento della polizia ha mandato all'aria ogni piano di fuga, ammesso che ne avessero preparati. L'intera penisola è in allarme, agènti e carabinieri li cercano ovunque. Per i due banditi esiste un'unica possibilità: tornare a Torino, dove hanno preparato dei «rifugi» sicuri, dove possono procurarsi il denaro necessario per fuggire. - « Quei due. — ha detto ieri un funzionàrio' i~ devono essere allo stremo delle loro forze. Se' sonò - senza - soldi, non d&miF'g lur«b4-(i^ii-è braccato paga a peso, d'oro un letto per dormire o una pagnotta di pane ». Agenti e carabinieri lavorano senza concedersi soste per riuscire a trovarli, prima che tentino qualche impresa disperata. Sono criminali spietati, decisi a'tutto e sanno di non avere più nulla da perdere. L'opera delle forze di polizia è seguita con ansia dalla popolazione. Per tutto il giorno centinaia di telefonate sono giunte ai centralini della questura e dei carabinieri, a E' la prima volta — ha dichiarato il dott. Sgarra, dirigente della Squadra Mobile — che la cittadinanzo collabora cosi attivamente con la polizia. E' un lavoro estenuante, ma utile. Un incentivo per gli uomini impegnati in questa lotta senza soste, che vedono nella collaborazione dei civili una ricompensa alla loro fatica ». Questa eccezionale sorveglianza ha già fruttato risultati positivi: parecchie auto rubate sono state ritrovate in poche ore. ladri arrestati, persone sospette o ricercate fermate. Centralino del pronto intervento dei carabinieri. Ore 4 di notte. Trilla il telefono. Una voce concitata dice: «Accorrete a Moncalieri, stanno sparando ». Partono due « Gazzelle ». Pochi minuti dopo sono sul posto: ogni strada, ógni angolo viene perlu| strato. In un vicolo, su una « Giulia » targata Milano, scoprono un giovane addormentato. E' una vecchia conoscenza: Luciano Rosso, 28 anni. Ha rubato l'auto poche ore prima. Viene arrestato. Ore 7,30 al centralino della Volante. « Due giovani su una " Flavia " azzurra sono fermi in via Carlo Alberto. Stanno rubando le targhe ad una " 500 " in sosta. Forse sono i banditi di Milano ». Accorre ■un'autoradio. I due sono scomparsi, ma l'auto viene ritrovata abbandonata poco lontano. Alle 12 polizia e carabinieri accorrono sull'autostrada. Da Novara hanno segnalato che una « Giulia GT », con targa provvisoria, viaggia ad altissima velocità verso Torino, tallonata da una « Gazzèlla » di carabinieri. A bordo ci sono tre giovani che non si sono fermati ad un posto di blocco. Riescono a far perdere le loro tracce: l'auto viene trovata abbandonata al Regio Parco: era stata rubata in mattinata ad un commerciante milanese. Ore 12,20. I carabinieri di Pinerolo segnalano al nucleo investigativo che il Cavallero è stato visto a Frossasco. (In altra parte del giornale è pubblicato un servizio su questa operazione) Ore 15,50. I due rapinatori sono segnalati nella zona di borgo San Paolo: un intero quartiere viene circondato, tutte le case sono controllate. Non li trovano. Alle 19 lungo la strada che porta da San Mauro a Set timo un passante trova un mucchio di abiti. Accorrono i carabinieri: due cravatte, un abito, un cappotto, un paio di pantaloni, una camicia. Tutto ancora in buono stato. Da Aosta arrivano un sottufficiale e un carq.biniere per partecipare alle indagini. Stanno cercando un valligiano, amico dèi Rovoletto, che il giórno déjtla rapina era a Milano. ' . Francesco Fornari I gangsters braccati dalla polizia, Sante Notarnicola, a sinistra, e Pietro Cavallero fotografati tempo fa durante un viaggio in Svizzera (Telefoto A. P.)