Ragazza che va al lavoro aggredita da un maniaco

Ragazza che va al lavoro aggredita da un maniaco In un prato dolio barriera di Orbassano Ragazza che va al lavoro aggredita da un maniaco Si recava a piedi in fabbrica per il turno pomeridiano - E' salvata dall'arrivo di un gruppo di ragazzi che giocavano Una giovane impiegata è stata aggredita da un maniaco ieri pomeriggio, mentre percorreva una via solitaria per recarsi In ufficio. Si chiama Adriana Dilullo, 19 anni, abita con i genitori e tre fratelli nelle case Gescal di via Roveda 16 bis, un quartiere dell'estrema periferia ancora circondato da prati e cantieri In costruzione. La ragazza lavora presso la ditta Adrigas di corso Orbassano. Per abbreviare la strada attraversa i campi di via del Drosso costeggiando una vecchia fornace. Sono le 13,40. Adriana cammina a passo svelto perché è in ritardo. Vicino alla fornace incontra un gruppo di ragazzini che giocano al pallone. Più avanti il sentiero è deserto. Ancora un centinaio di metri e sente alle sue spalle il cigolio di una bicicletta. Si volta e vede un giovane sui 25 anni, piccolo, bruno, vestito da muratore, che pigia a gran forza sui pedali per raggiungerla. Quando le è di fianco frena, getta la bicicletta nel prato e, senza una parola, le si lancia addosso. Cadono sul margine del viottolo. Lo sconosciuto cerca, con gesti frenetici, di strapparle i vestiti. Adriana si dibatte, grida, affonda le unghie nel viso dell'aggressore che Impreca ma non ab. bandona la presa. Sfinita e terrorizzata la giovane sta per cedere alla violenza quando com paiono di lontano i ragazzini del iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii)iiiiiiiiiiiìiii pallone. Hanno sentito le grida della Dilullo e stanno accorrendo in suo aiuto. Anche il maniaco li vede. S'alza in fretta, balza sulla bicicletta e fugge. Adriana resta ansimante sul prato, piange. I ragazzini la aiutano ad alzarsi, e, sostenendola, la riportano a casa. Si telefona alla polizia che compie una battuta nei cantieri della zona, ma senza risultato. La giovane viene medicata all'ospedale Mollnette. Ha mani, gomiti e ginocchia sbucciati: guarirà In una decina di giorni. * * Una prostituta e il suo protettore sono stati arrestati dai carabinieri del Nucleo investigativo per aver derubato e picchiato un automobilista con ii quale la donna aveva bisticciato per una questione di soldi. Lei è Giuseppina Lo Manto, 25 anni, separata dal marito, madre di un bimbo di 2 anni. Lui e il piastrellista disoccupato Giovanni Stissi, di 29 anni. Tutti e due siciliani, abitano in via Belfiore 19. L'episodio è accaduto la sera del 15 settembre presso il cimitero, dove la donna si faceva spesso notare in minigonna, sorvegliata a distanza dallo Stissi. Salita sulla « Simca » di Giuseppe Ghezzo, 47 anni, corso Novara 95, la giovane ha cominciato a litigare. Lo Stissi si aggirava nei paraggi al volante di una « 124 ». Quando si è accorto che l'amica era in difficoltà, è balzato a terra e spalancata la portiera della vettura ha colpito 11 Ghezzo con una scarica di pugni, lascian dolo tramortito sul sedile. Quando l'operaio ha ripreso i sensi, la coppia era scomparsa Con loro erano anche spariti i soldi che il Ghezzo aveva dato alla giovane e una busta con 50 mila lire che teneva nel cruscotto. Alcuni passanti avevano rilevato il numero di targa della « 124 ». I carabinieri hanno cosi identificato la giovane e il suo amico. Attraverso altre deposizioni hanno raccolto le prove dello sfruttamento La Procura della Repubblica ha ordinato il loro arresto: essi negano il furto e asseriscono persino di non conoscersi. — I carabinieri di Moncalieri hanno arrestato l'altro pomeriggio Luciano Rossi. 27 anni, via Vigliani 170, sorpreso su una ii Giulia » rubala.

Persone citate: Adriana Dilullo, Ghezzo, Giovanni Stissi, Giuseppe Ghezzo, Luciano Rossi

Luoghi citati: Moncalieri, Orbassano