Si cerca un accordo per aumentare i mezzi internazionali di pagamento

Si cerca un accordo per aumentare i mezzi internazionali di pagamento Rappresentanti di 107 Paesi riuniti in Brasile Si cerca un accordo per aumentare i mezzi internazionali di pagamento Il presidente del Fondo monetano, Schweitzer, ha tenuto il discorso introduttivo - Non si scosta dai suggerimenti dati dal «Club dei dieci», ma chiede che le nuove facilitazioni creditizie siano «non condizionate » - Scopo di tutte le misure, accrescere gli scambi tra i Paesi e incrementarne le capacità produttive Si è ieri inaugurata a Rio de Janeiro l'attesa assemblea annuale del Pondo monetario internazionale. Il presidente del Consiglio esecutivo e direttore del Fondo, P. P. Schweitzer, ha pronunziato un discorso autorevole, toccando due temi: la situazione economica del mondo; i recenti accordi londinesi per accrescere, con l'aiuto dei paesi europei, la liquidità .internazionale. Per quanto riguarda il primo tema (forse non quello di maggior interesse) riaffiorano tesi già accolte, settimane fa, nel rapporto annuale del Fondo stesso pel 1967. L'economia mondiale iniziò la sua espansione nel '60, e la mantenne fino a tutto il '65. Con la metà del '66, s'iniziò una fase recessiva. Il mondo intiero fu in stasi sul finire del '66 e durante i primi mesi del '67. Vi è qualche accenno ad un miglioramento, negli ultimi mesi. Nessuno può dire tuttavia quanto sia durevole e robusto. La principale responsabilità di questi eventi, di cui fanno le spese i paesi produttori di materie prime — ha detto Schweitzer — spetta ai paesi industrializzati. Essi lasciarono allignare, nel loro sistema economico, pressioni inflazionistiche, senza prendere — a tempo e luogo — misure opportune. * * Veniamo all'altro tema: l'accordo londinese sulla liquidità internazionale. Quivi Schweitzer conferma, nel suo discorso, talune particolarità già note. Altre però ne aggiunge: cosicché il suo testo sarà letto con notevole interesse. Conviene, innanzitutto, dire che a Londra, il 26 agosto scorso non è stato sottoscritto un accordo compiuto e definitivo. Soltanto uno schema di accordo (Outline). I lavori, anche con l'aiuto degli esperti del Fondo, continueranno per mesi. Se giungeranno in porto (ed ormai tutti ne sono quasi sicuri) si sarà fatto un passo innanzi assai significativo, per un miglior assetto monetario mondiale. Sarà possibile un migliore sviluppo del commercio internazionale; quindi miglior occupazione operaia e sfruttamento di risorse produttive, in condizioni di stabilità monetaria, con sistema a cambi fissi. Ma che prescrive lo schema? Per il momento, nulla. Si limita a tracciare una strada da percorrere, nel caso in cui il mondo si trovasse nell'occorrenza di dover accrescere la sua liquidità. Esso evita misure decise urgentemente, quindi non concordate, pertanto pericolose. Questo solo. Nessuno sa quando lo schema dovrà, se mai, esser messo in moto; né quali dimensioni dovrà assumere. Si deciderà a suo tempo. I paesi europei sono disposti a concedere, nelle loro valute, maggiori diritti di prelevamento al Fondo. Ma non è ancora stato stabilito il «volume» di quei diritti'di prelevamento. Un primo punto fermo. Il secondo punto fermo, nel discorso di Schweitzer, sembra quello che le nuove facilitazioni creditizie dovranno essere «non condizionate ». Ben inteso, i crediti bilaterali fra banca e banca centrale, a breve periodo, sono utilissimi, in momenti di emergenza. Altrettanto utili i crediti a media scadenza, per tranches, anche se condizionati ed aspiranti a certi fini particolari. Tuttavia, per poter assolvere alle funzioni di riserva, occorrono diritti di prelevamento senza condizioni. Questi soltanto — ferma beninteso la garanzia per il loro valore aureo — potranno affiancarsi all'oro ed alle altre riserve, in dollari e sterline. Anzi, in rapporto alle altre forme di liquidità, si troveranno in una situazione di vantaggio. Le nuove « posizioni di riserva » recheranno una certa rimunerazione; frutteranno un limitato saggio d'interesse. E sarà, per l'appunto, questa rimunerazione ad assicurare l'armonica utilizza¬ zione delle riserve, da parte di ogni possessore. L'oro, infatti, è sterile. Altrettanto sono le disponibilità in dollari e sterline. Ogni paese pertanto che abbia diritti di prelevamento tenderà a trattenerli, osservando spontaneamente una delle clausole fatte inserire dai paesi creditori europei, nello schema. Ogni debitore non potrà, nel periodo di cinque anni, utilizzare i nuovi crediti, se non nella misura del 70 per cento della sua assegnazione media netta cumulativa. Queste le caratteristiche tecniche del nuovo accordo. Schweitzer loda, inoltre, ch'esso tenga fede a due principi del Fondo: l'universalità e la non discriminazione. «Tutti i membri del Fondo potranno partecipare ai suoi benefici, se sono disposti a condividere le obbligazioni, ch'esso comporta». I crediti poi che saranno assegnati a ciascun membro verranno basati sullo stesso parametro che vale, nel quadro del Fondo, come criterio di misurazione per la posizione economica e finanziaria di ciascun membro, nel mondo intiero. Entrerà in gioco, la sua «quota»: che resta di fondamento, altresì, per la determinazione dei diritti di voto. Il Fondo monetario, insomma, tiene a presentarsi dinanzi al mondo come organizzazione squisitamente democratica, oltre che tecnicamente elaboratissima. Ferdinando di Fenìzio

Persone citate: Schweitzer

Luoghi citati: Brasile, Fenìzio, Londra, Rio De Janeiro