Uno moderata attività fisica è utile nella cura del diabete

Uno moderata attività fisica è utile nella cura del diabete Già una passeggiata riduce i depositi di grasso Uno moderata attività fisica è utile nella cura del diabete L'esercizio muscolare ben condotto abbassa lo zucchero del sangue e quello dell'urina - In molti casi può essere ridotto il consumo di insulina Prevenire le complicazioni a carico del cuore, del rene e delle arterie Lo sport è ormai all'ordine del giorno ed almeno una pagina dei nostri quotidiani vi è dedicata; le folle dei cosiddetti « sportivi » gremiscono gli stadi ed i circuiti. Assistere ad una gara rappresenta in genere una sana distrazione, una distensione che si esercita all'aria aperta e come tale deve essere incoraggiata. Ma la maggior parte di coloro che si esaltano e si appassionano portando sugli scudi i propri idoli, sono in realtà dei sedentari totali che giungono al campo in mezzo motorizzato e consumano prima o magari durante lo spettacolo pasti e libagioni abbondanti, caffè e sigarette proporzionali. Ora tutto questo non ha niente che fare con una attività sportiva, quale sarebbe invece desiderabile veder praticare dai giovani e dai non giovani, in forme diverse durante le varie età. L'attività fisica, non mai come oggi resa necessaria dal meccanicismo dominante, è condizionata da un adattamento continuo del nostro organzino all'ambiente nel quale esso vive: in ogni momento della nostra attività fìsica tutte le funzioni organiche si impegnano: respirazione, circolazione, digestione, eliminazione delle cosiddette scorie. Orbene l'attività muscolare rappresenta il mezzo più semplice di reazione del nostro organismo all'ambiente in cui vive, il mezzo più idoneo per mettere in giuoco i principali fattori di regolazione che assicurano l'unità equilibrata del singolo individuo. Se tale regola igienica vale per tutti, essa diviene addirittura mezzo curativo indispensabile in determinate condizioni di malattia, anche di relativamente piccola malattia. Chi scrive, in un recente Convegno dedicato al diabete, ha richiamato l'attenzione sull'importanza fondamentale che nella cura del diabete cosiddetto « grasso» o degli adulti, deve attribuirsi alla attività muscolare. Tutti ormai anche i non medici sanno che in queste forme di diabete, che si accompagnano talora ad obesità e sempre ad uno stato florido di nutrizione e di sanguificazione, la dieta rappresenta la base di ogni cura e talora il dimagrimento razionale e graduale basta per guarire la malattia. Il medico deciderà caso per caso se e quando ricorrere anche ai preparati antidiabetici in pastiglie, se e quando alle iniezioni di insulina, se e quando ad ambedue. Ma indipendentemente da tali mezzi, noi dobbiamo sempre ricorrere in questi diabetici floridi ad un razionale esercizio fisico, ad una vera e propria terapia muscolare, anche se rappresentata dalle semplici passeggiate quotidiane. Le finalità che tale terapia muscolare si propone di raggiungere sono numerose, basti citare soltanto alcune delle più importanti. La attività muscolare ben graduata e condotta conduce ad un aumento della massa muscolare, con riduzione dei depositi di grasso, ad un utile adattamento dell'apparato cardiocircolatorio, ad un miglioramento del cosiddetto metabolismo degli zuccheri, dei grassi e delle proteine. In pratica l'esercizio muscolare ben condotto abbassa nei diabetici lo zucchero del sangue e quello dell'urina, consumando soprattutto quello dei muscoli. Nei diabetici che usano insulina, può ottenersi anche una economia nel consumo di questa. Un diabetologo tedesco riferisce di un suo paziente diabetico che faceva il portalettere e abbisognava di insulina: egli riusciva a percorrere in bicicletta circa 25 Km al giorno. Questo portalettere aveva imparato così bene il rapporto fra lavoro muscolare e consumo di insulina che, onde evitare di usarne troppa e di andare in ipoglicemia, prima di im¬ metteva il capo fuori dalla finestra e se il vento soffiava contrario al suo percorso, diminuiva la dose insùlinica. La cura di tali forme di diabete compatibili con una buona attività, deve essere impostata inizialmente dal medico, meglio se con qualche giorno di ricovero clinico-ospedaliero, e dal medico poi periodicamente controllata e seguita, ma il malato deve imparare a controllarsi quotidianamente da solo. Questo vale per l'esame dell'urina a mezzo di apposite cartine ormai in commercio, per il peso corporeo, per le misure igieniche e sovrattutto dietetiche. Fine supremo della cura di un diabetico è quello di prevenire le complicazioni sovrattutto a carico del cuore, del rene, e delle arterie, ma anche di rendere il soggetto capace di svolgere una certa attività psichica e fisica: l'attività muscolare può rappresentare ad un tempo mezzo e fine curativo, prof. D. Campanacci Direttore Istituto Patologia Medica a Metodologia Clinica Università di Bologna

Persone citate: D. Campanacci

Luoghi citati: Bologna