Consigli alle donne automobiliste della guidatrice più brava d'Italit

Consigli alle donne automobiliste della guidatrice più brava d'Italit Consigli alle donne automobiliste della guidatrice più brava d'Italit Anna Paola Borghesio, torinese, studentessa, ha vinto per la seconda volta il « Volante d'oro » - La ricetta del successo: non guardare le vetrine mentre si guida; non tenere il volante con una mano sola; non aggiustarsi i capelli o i risvolti della camicetta durante la corsa Il « Volante d'oro » — la più importante competizione automobilistica riservata alle donne — è stato vinto per la seconda volta consecutiva dalla studentessa torinese Anna Paola Borghesio. Ha presola patente solo nel 1964, a diciott'anni, ma è già una collezionista di vittorie. Nella famiglia di Anna Paola, la passione per l'automobilismo è una specie di « malattia » epidemica. Il padre, dott. Pier Carlo — che ebbe larga notorietà come regista cinematografico e televisivo —, è campione italiano di «regolarità » per vetture da turismo. Il fratello maggiore, Andrea, 27 anni, ha l'alloggio pieno di coppe e trofei guadagnati in analoghe gare. La sua consorte, Lilly, quando non si cimenta al volante della macchina fa da cronometrista alla cognata. « La " pecora nera " sono io — confida sorridendo la madre di Anna Paola, signora Erina —. Non solo non sono mai scesa in lizza, ma non so neppure guidare. Tutt'al più, cerco di non sfigurare troppo controllando i tempi quando mio marito partecipa alle corse ». A Monza, domenica, Anna Paola non sperava di aggiudicarsi anche quest'anno il « Volante d'oro », organizzato dal « Comitato permanente della donna che guida » con la collaborazione della Fiat e della BP italiana. Su oltre 12 mila concorrenti ne erano entrate in finale una ventina, ma rappresentavano l'elite della specialità. La ragazza torinese era la più giovane, l'emozione rischiava di métterla in difficoltà. Invece ha superato tutte le rivali, ma riconosce che il merito spetta in gran parte al padre, che le ha fatto da cronometrista e l'ha allenata. Anna Paola Borghesio è una ragazza semplice, quasi timida. Confessa candidamente di essere la contraddizione personificata. «Le gare di regolarità — spiega — richiedono precisione, velocità controllata, passaggi al rallentatore. Se dipendesse da me, vorrei invece pilotare macchine da corsa, provare l'ebbrezza delle piste. Studio biologìa, perché mi piace la chimica e mi sento attratta dalle altre materie. Ma forse cambierò facoltà, perché la biologia impone esperimenti di laboratorio sugli animali e io gli animali li amo tutti. Non avrei mai il coraggio di sottoporli a sofferenze, anche se a vantaggio della scienza». Le donne che guidano l'automobile sono ormai, in Italia, un esercito. Come le giudica, quali consigli potrebbe dare, per evitare incidenti? Sul primo quesito, la campionessa si limita ad osservare: « Ci sono donne che guidano bene, altre che guidano così così, altre che guidano male. Succede lo stesso negli uomini. Dipende dal temperamento, dai riflessi, dall'esperienza o da un particolare stato d'animo ». Quanto ai suggerimenti, eccoli: in primo luogo, non distrarsi per osservare le vetrine quando si percorrono le strade del centro. Altro difetto comune nelle donne al volante: guidare quasi sempre con una mano sola, perché l'altra è occupata nella sistemazione dello specchietto retrovisore, nel ricacciare dagli occhi un ricciolo ribelle, nel grattarsi il naso, nell 'accertare se i risvolti della camicetta sono a posto. Infine, non essere nervose, suscettibili, incerte. Difetti dai quali è sicuramente immune — pensiamo — una campionessa come Anna Paola. « Manco per sogno — ci contraddice, con un disarmante sorriso. — Se li ho elencati, è proprio perché qualche volta li ricon^-"o in me stessa ». , i. , < g. 1. m Pl Bhi ft Paola Borghesio, fotografata ieri a Rivarossa

Persone citate: Anna Paola, Paola Borghesio

Luoghi citati: Italia, Monza, Rivarossa