Dichiarazioni dell'assessore Astengo deplorate dai dirigenti del suo partito

Dichiarazioni dell'assessore Astengo deplorate dai dirigenti del suo partito Polemica dopo le assenze in Consiglio Comunale Dichiarazioni dell'assessore Astengo deplorate dai dirigenti del suo partito L'assessore all'urbanistica diffonde un comunicato in cui afferma: «La mia è una posizione di estrema difficoltà in una Giunta per lo meno instabile» - Il psu: «La valutazione sulla Giunta deve essere fatta dal partito, non dal singolo consigliere» La de un incontro chiarificatore con i socialisti Polemica in Giunta per l'assenza del prof. Astengo e di altri assessori dalla seduta del Consiglio comunale di lunedì. L'assemblea doveva decidere sul parcheggio sotterraneo di piazza Bodoni, dopo il rinvio avvenuto nel luglio scorso. Proponenti principali della delibera gli assessori Astengo e Geuna. Il prof. Astengo si era incontrato con il sindaco alle 19,30, gli aveva detto: « Arrivederci tra mezz'ora ». Ma in Consiglio l'assessore non ci è andato. In una dichiarazione a « La Stampa» il sindaco ha deplorato l'episodio, rammaricandosi per le assenze degli assossori e sottolineando che con un po' di buona volontà da parte di tutti si poteva dare inizio a lavori su cui l'accordo era unanime. C'era da ritenere che tutto si sarebbe risolto in un'altra settimana di ritardo. Ieri, invece, la situazione si è complicata. Il prof. Astengo ci ha inviato un comunicato per esprimere « stupore e amarezza ». Stupore per essere stato richiamato dal sindaco ai suoi doveri dì assessore « per una delle rare volte che sono assente dal Consiglio ». Amarezza perché con la dichiarazione rilasciata a "La Stampa" « il prof. Grosso dimostra di non conoscere o di dimenticare i sacrifici di ogni genere (materiali e morali) che sto facendo per portare il mio modesto contributo — in una posizione che è di estrema difficoltà — all'amministrazione dì Torino, in una Giunta per lo meno instabile, con un assessorato i cui strumenti operativi si stanno formando con troppa lentezza, non certo imputabile alla 'in^tÉi^Ktlontà. avendo ereditato ■dalla-Giun-, ta centrista juna situazione' che non esitQji. definire disastrosa e non riscontrando nella presente adeguato slancio ». Il comunicato del prof. Astengo aggiunge che per quanto riguarda la sostanza della delibera sul parcheggio di piazza Bodoni le sue « perplessità di metodo non sono mai state un mistero »; recrimina che non gli sia stato concesso « di predisporre gli strumenti di analisi da tempo proposti, che sono alla base di ogni decisione seria ». Conclude che, pur confermando le sue «perplessità», ha ritenuto suo dovere non ostacolare l'opera. A proposito dell'equivalenza tra doveri universitari e pubblici sostenuta dal sindaco, afferma di non condividere questa opinione « perché la mìa cattedra è a Venezia e perché, se la riforma universitaria fosse giunta in porto, avrei potuto chiedere l'aspettativa». Le dichiarazioni dell'assessore all'urbanistica hanno suscitato reazioni negli ambienti politici torinesi. Il sindaco ha detto: « Non voglio che si pensi a una polemica perr male tra il sindaco e un assessore. D'altra parte il sindaco dirige le sedute del Consiglio e ne ha la responsabilità: ha quindi non solo il diritto, ma anche il dovere, di dolersi che si debbano rinviare delle delibere prendendo a pretesto l'assenza di un assessore ». Il prof. Grosso prosegue: « Quanto al contemporaneo assolvimento dei doveri universitari e di quelli pubblici, non è un problema di divergenza di opinioni. Tutto dipende dall'intensità e dal modo con cui uno si sente legato agli uni e agli altri. Io, per esempio, non auspico che una legge possa farmi mettere in aspettativa da professore, perché ci tengo all'insegnamento quanto ad assolvere i miei pubblici impegni. « Non penso fosse il caso di mettere in gioco valutazioni sulla Giunta e sui partiti. Tanto più che attraverso discussioni spesso prolungate ed approfondite di Giunta si è sempre raggiunto l'accordo: e per quanto concerne la delibera di cui paniamo, in Giunta l'approvazione è stata unanime e senza espressione di riserve o dissensi ». I segretari del psu Paonni e Belloro 'lamio comunicato di considerare « negativamente n la dichiarazione del prof. Astengo affermando che « egli doveva informare e discutere con il gruppo consiliare la propria valutazione sulla Giunta di cui fa parte ». I segretari del psu si ripromettono di « esaminare l'accaduto negli organi direttivi di partito ». II sen. Magliano, uno dei capigruppo dei socialisti in Consiglio ha detto: « Credo di dover precisare che le affermazioni del prof. Astengo non tengono obbiettivamente conto della realtà. Innanzitutto egli era assente senza giustificato mo tivo. In secondo luogo deve riconoscere che la de ha prestato la più assoluta, leale e non condizionata collaborazione per la migliore soluzione del problema in esame ». Il segretario de cav. Fiore ha dichiarato: « Dobbiamo respingere perché ingiusta e priva di consistenza l'accusa rivolta dal prof. Astengo alle passate amministrazioni. A nostro giudizio meglio farebbe a preoccuparsi, come la de e tanta parte del suo partito si preoccupano, della situazione di immobilismo in cui certe astrattezze teoriche rischiano di porre lo sviluppo della città, rinviando realizzazioni ed opere sulla cui urgenza e opportunità non pare necessario procedere a macchinose verifiche ». Il cav. Fiore ha annunciato che « la polemica aperta dal prof. Astengo, data la leale collaborazione dc-psu, richiede un esame degli organi responsabili dei due partiti ».

Persone citate: Belloro, Geuna, Magliano, Paonni

Luoghi citati: Torino, Venezia