Gli investimenti esteri in Francia in netta diminuzione da due anni di Sandro Volta

Gli investimenti esteri in Francia in netta diminuzione da due anni Gli investimenti esteri in Francia in netta diminuzione da due anni Il governo parigino, che in un primo tempo vedeva con sfavore l'afflusso di capitali americani, ora cerca di attirarli -1 dati riferiti da Debré al Comitato dei ministri (Dal nostro corrispondente) l'arisi, 20 settembre. La vicenda degli investimenti esteri in Francia ha subito strane contraddizioni: violentemente avversati dal governo gollista per motivi di intolleranza nazionalista, sono stati in seguito incoraggiati dallo stesso governo, quando si è reso conto che erano l'unico mezzo per fare uscire la produzione nazionale dall'attuale ristagno. L'incoraggiamento non ha dato però i risultati attesi, perché il capitale straniero sta sempre più disinteressandosi alle possi¬ bilità di impiego in Francia. Nel 1966, infatti, secondo i dati comunicati stasera dal ministero dell'Economia e delle Finanze, in seguito alla riunione del Comitato interministeriale che si è tenuta sotto la presidenza di Michel Debré, il totale degli investimenti esteri nel Paese, comprese le partecipazioni e'i prestiti a più di un anno, è stato di 3 miliardi 94 milioni di franchi (corrispondenti a circa 400 miliardi di lire), contro 3 miliardi 399 milioni nel '65 e 3 miliardi 426,2 milioni nel 1964. Nel primo semestre dell'anno in corso l'ammontare degli investimenti esteri si è elevato a 609 milioni; è stato cioè superiore al periodo corrispondente del 1966 (491 milioni di franchi), ma inferiore a quello del primo semestre 1965 (625 milioni). Il confronto ha tuttavia un valore relativo, perché il regolamento degli investimenti esteri in Francia è stato modificato al principio di quest'anno, cosicché sfuggono ormai al controllo amministrativo certe operazioni, mentre altre, che erano state finora esenti da ogni registrazione, devono venire ormai denunziate. Negli ambienti responsabili non si cerca di nascondere che la diminuzione degli investimenti esteri è la conseguenza del rallentamento dell'attività economica francese, che determina una certa sfiducia nel capitale straniero. Non si può neppure escludere che la tensione dei rapporti franco-americani sia una delle cause. I settori economici che hanno ricevuto la maggiore somma di capitali di origine estera sono stati anche quest'anno, come negli anni precedenti, quelli dell'industria (315 milioni di franchi), dei servizi (713, di cui 492 per il commercio) e della costruzione edilizia (778 mi lioni). Questo settore, in particolare, è in sensibile ribasso dagli anni scorsi. Per ciò che riguarda l'origine geografica degli investimenti, quelli provenienti dai Paesi della Comunità economica europea si elevano a 846 milioni, contro 1.007 dagli Stati Uniti e 1.031 dagli altri Paesi, specie la Gran Bretagna e la Svizzera. Sandro Volta

Persone citate: Michel Debré

Luoghi citati: Francia, Gran Bretagna, Stati Uniti, Svizzera