Un Presidente comunista all'Assemblea dell'Onu

Un Presidente comunista all'Assemblea dell'Onu Per la prima volta alle Nazioni Unite Un Presidente comunista all'Assemblea dell'Onu E' il ministro degli Esteri romeno, Manescu - Pessimistico rapporto di Thant sul Medio Oriente - Il segretario riconosce i diritti di Israele, ma chiede che gli israeliani si ritirino dai territori occupati New York, 19 settembre. Oggi, poco dopo le 15 (ora locale) l'Assemblea generale dell'Onu ha aperto i lavori della 22' sessione ordinaria. Per prima cosa, i delegati hanno eletto presidente dell'Assemblea il ministro degli Esteri romeno, Corneliu Manescu. Ha ricevuto 112 voti (un voto solo è andato all'ambasciatore della Tanzania, 5 astensioni, 2 schede nulle, 2 assenti). Manescu, che è il primo comunista scelto per tale carica, succede all'afghano Abdul Parhwak. Il segretario generale delle Nazioni Unite Thant, nella sua relazione annuale ha detto di temere che avremo un'altra guerra nel Medio Oriente entro qualche anno se non si realizzeranno progressi per l'eliminazione delle cause del conflitto combattuto fra israeliani e arabi nello scorso giugno. Egli ha fissato cinque principi per una soluzione e ha aggiunto che le parti sono già iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiuiiiiiiiiiiiiiiiiiii impegnate ad osservarli in base alla carta dell'Onu e agli accordi armistiziali del 1949. Fra i cinque princìpi, Thant indica come principale il rispetto per l'integrità territoriale di ogni Stato. Gli altri punti sono: 2) il diritto di ogni Stato all'esistenza deve essere accettato da tutti gli altri Stati; 3) ogni Stato ha diritto alla sicurezza nell'ambito dei propri confini; 4) i profughi arabi palestinesi « hanno un diritto naturale a risiedere nella loro terra natia e ad avere un futuro » davanti a sé; 5) dovrebbe esservi libera navigazione per tutti attraverso le vie d'acque internazionali, come stabiliscono le convenzioni internazionali. Ignorando le precedenti obiezioni, sia arabe sia israeliane, circa la nomina di uno speciale rappresentante dell'Onu, Thant ha dichiarato che « tale nomina potrebbe servire come un canale di comunicazione, come un interprete degli avvenimenti e dei punti di vista per il segretario generale ed anche come filtro e fattore di equilibrio delle idee in quella regione». (Stati Uniti e Gran Bretagna hanno ambedue appoggiato questa nomina, affermando che uno degli ostacoli che si frappongono ad una evoluzione della crisi medioorientale è l'assenza di informazioni imparziali). « Vi è poi — ha proseguito Thant — l'immediato e scottante problema del ritiro delle forze armate di Israele dai territori dei vicini Stati arabi occupati durante le recenti ostilità. Su tale questione vi è un'unanimità quasi totale, in linea di principio, dal momento che tutti sono d'accordo che non vi debbano essere guadagni territoriali risultanti da conquiste militari ». « A mio avviso — ha proseguito il segretario generale dell'Onu — un abbandono di questo principio fondamentale, o una forma di compromesso, da parte delle Na- zioni Unite, porterebbe a conseguenze disastrose ». « Ma, nel contesto degli attuali problemi — ha continuato il diplomatico birmano — la questione del ritiro delle forze armate perde importanza quando viene separata da altre vitali questioni, in particolare quella della sicurezza nazionale. La cattiva volontà da parte degli Stati arabi di accettare l'esistenza dello Stato di Israele, l'insistenza di alcuni nel mantenere un continuo stato di belligeranza con Israele e il problema del libero e pacifico transito attraverso gli Stretti di Tiran ed il Canale di Suez sono anche questioni d'importanza fondamentale ». Nella sua relazione, Thant ha anche esaminato il problema del Vietnam («L'accettazione di condizioni preliminari, come la cessazione dei bombardamenti americani, potrebbe condurre ad un negoziato. Altrimenti la guerra continuerà»); il disarmo nucleare con il conseguente pericolo d'una corsa agli armamenti che potrebbe distruggere l'equilibrio esistente fra le grandi potenze. (A. P.J

Persone citate: Corneliu Manescu, Manescu, Thant