Nuove voci a Londra di dimissioni di Nasser

Nuove voci a Londra di dimissioni di Nasser Dopo il suicidio del suo ex amico Amor Nuove voci a Londra di dimissioni di Nasser L'« Evening Standard » scrive che il capo egiziano nominerebbe al suo posto il vicepresidente Mohieddin - Se la notizia fosse vera, l'Egitto rischerebbe la guerra civile - I giovani Ufficiali (in gran parte filorussi) tentano d'impadronirsi del potere? (Nostro servizio particolare) Londra, 19 settembre. Nasser rassegnerebbe — per la seconda volta — le dimissióni, alla prossima convocazione della Assemblea nazionale egiziana: avrebbe ; manifestato tale proposito al Consiglio dei ministri, nella riunione da lui, indetta al Cairo domenica, in seguito al suicidio dell'ex comandante in capo delle forze armate e suo intimo amico Abdel Hakim Amer. Questa notizia è data oggi dal quotidiano londinese della sera Evening Standard in un articolo del suo esperto di questioni orientali Jon Kimche. Non ci è stata confermata dal «Foreign Office ». Ma secondo VEvenìng Standard sarebbe già giunta al Dipartimento di Stato americano tramite il suo rappresentante ufficioso al Cairo, Don Bergus. Le voci di imminenti dimissioni di Nasser hanno acquistato intensità a Londra dal giorno del suicidio di Abdel Hakim Amer, il quale ha segnato praticamente la fine del g appo degli « ufficiali liberi », che spodestò Faruk nel '52, e per quindici anni costituì la base del potere nasseriano. Isolato nell'esercizio cV questo stesso potere, con l'Egitto minacciato dalla bancarotta, con il suo prestigio all'estero in rapido declino, non solo per la disfatta subita contro Israele, ma anche per il fiasco nello Yemen, Nasser chiederebbe, còme a giugno, di lasciare il posto al suo vicepresidente e ex capo della polizia segreta Zakaria Mohieddin, lo stesso già respinto la prima volta dall'Assemblea nazionale. Se le sue dimissioni fossero accettate, afferma VEvenìng Standard, l'Egitto precipiterebbe nella guerra civile, con «l'uomo forte» Fawzi dalla parte dei moderati fìloccidentali, e i leaders dell'Unione socialista araba, Aly Sabry, ex presidente del Consiglio dei ministri, e Kamal Risaat da quella degli estremisti filosovietici. Mohieddin, incapace di evocare una mistica di tipo nasseriano, avrebbe i giorni contati come Presidente. Il quotidiano londinese della sera conclude che la fazione estremista appoggiata da « giovani leoni » dell'esercito, i colonnelli filosovietici, si impadronirebbe allora del potere. e. c.

Persone citate: Abdel Hakim Amer, Faruk, Kamal Risaat, Kimche, Nasser, Zakaria

Luoghi citati: Cairo, Egitto, Israele, Londra, Yemen