Il P.M. chiede l'arresto del dott. Cova già direttore del Monopolio tabacchi
Il P.M. chiede l'arresto del dott. Cova già direttore del Monopolio tabacchi Il P.M. chiede l'arresto del dott. Cova già direttore del Monopolio tabacchi Sulla richiesta deciderà il giudice istruttore - Secondo il magistrato inquirente, il dott. Cova è responsabile di peculato e interesse privato in atti d'ufficio per alcuni miliardi - Avrebbe favorito ditte che vendevano tabacco allo Stato (Nostro servizio particolare) Roma, 19 settembre. Pietro Cova, già direttore generale per venti anni del Monopolio dei tabacchi, corre il rischio di essere arrestato. Il Pubblico ministero dott. Felicetti, ha. chiesto al giudice istruttore dott. Di Marco, che nei suoi confronti venga emesso il mandato di cattura per interesse privato in atti d'ufficio e per peculato di alcuni miliardi. Un provvedimento identico è stato chiesto dal magistrato anche per l'altro dirigente del Monopolio rimasto coinvolto nello scandalo: il marchese Giacomo Tebaldi di Tavasca, già ispettore generale capo dell'ufficio esportazione. Ad entrambi si attribuisce la responsabilità di avere favorito talune società i cui amministratori erano loro amici e di avere consentito così che guadagnassero somme ingenti. Il P. M dott. Felicetti ha giustificato la sua richiesta con la gravità degli episodi di cui tanto il dott. Cova quanto il marchese Tebaldi si sarebbero resi responsabili avendo « con una gestione autocratica » trasformato il Monopolio in una azienda commerciale «aperta alla speculazione di pochi privati» e tutto questo « con dispendio, senza misura e senza scrupolo del denaro pubblico » da loro amministrato. Sulla richiesta dovrà ora pronunciarsi il giudice istruttore. Quando questo avverrà è difficile prevederlo. Il dott. Di Marco potrebbe decidere subito o a conclusione della sentenza istruttoria: come dire fra una settimana o fra un mese o anche due. Pietro Cova ha 56 anni; è nato a Borgomanero in provincia di Novara, è laureato in giurisprudenza, ha iniziato la sua attività come funzionario di banca ponendosi in evidenza per la sua preparazione tecnica in materia economica, fu chiamato nell'immediato dopoguerra dall'allora presidente del Consiglio on. De Gasperi e dall'allora ministro delle Finanze on Antonio Pesenti alla direzione del Monopolio dei ta¬ bacchi, un ente che nel 1964 ha avuto un fatturato per oltre 700 miliardi di lire. Nel maggio 1965 scoppiò lo scandalo, si iniziò una inchiesta della magistratura e il dott. Cova lasciò l'incarico. Non è legato ad alcun partito politico. Ha sempre sostenuto che l'accusa contestatagli è senza fondamento perché, dice, egli si è limitato a fare gli interessi dell'ente da lui amministrato. Secondo l'accusatore, il dott. Cova, violando la legge, ha favorito per quattordici anni alcune ditte, e in particolare la società diretta da Giacomo Martignoni « autorizzandola ad inserirsi come intermediaria nelle operazioni di importazioni e di esportazioni che il Monopolio avrebbe dovuto compiere direttamente favorendola nelle concessioni di licenze e facendo così compiere al Monopolio delle operazioni antieconomiche con ditte straniere indicate dal Martignoni il quale veniva preventivamente informato di quello che stava avvenendo ». g. g. Pietro Cova, ex direttore del Monopollo Tabacchi
Persone citate: Antonio Pesenti, De Gasperi, Di Marco, Felicetti, Giacomo Martignoni, Giacomo Tebaldi, Martignoni, Tebaldi
Luoghi citati: Borgomanero, Novara, Roma
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