I sacrestani a congresso chiedono un giorno di riposo la settimana di Giorgio Lunt

I sacrestani a congresso chiedono un giorno di riposo la settimana I sacrestani a congresso chiedono un giorno di riposo la settimana Sono pagati dai parroci e lo stipendio massimo si aggira sulle 60-70 mila lire mensili - Ma nella maggior parte delle parrocchie non vanno oltre le 25-30 mila lire (Dal nostro inviato speciale) Biella, 18 settembre. Un centinaio di sacrestani — in rappresentanza dei colleghi delle 2415 parrocchie piemontesi — si riuniscono domani a congresso nel santuario di S. Giovanni d'Andomo, nell'Alta Valle del Cervo. Al singolare raduno saranno presenti il sottosegretario on. Donat Cattin, l'on. Fella, il vicario generale dell'Archidiocesi dì Torino, mons. Sanmartino, mentre il Pontefice Paolo VI, il « Sacrista e vicario generale » del Papa per la Città del Vaticano, i card. Pellegrino e Lercaro hanno inviato messaggi di adesione. Il manifesto d'invito — che spicca nelle bacheche di tutte le chiese della regione — elenca funzioni religiose, benedizione eucaristica, omaggio ai Caduti di tutte le guerre. Ma il vero scopo del congresso è di carattere sindacale. I sacrestani piemontesi, in sostanza, chiedono il riconoscimento giurìdico della loro categoria (che comprende anche gli « addetti al culto »: gli organisti, i necrofori e quanti lavorano, in un modo 0 nell'altro, alle dipendenze dei religiosi). La figura del sacrestano continua ad essere ancorata alla tradizione: vecchietti dal passo stanco, paludati in « spolverini » chiazzati di cera, che si aggirano tra i banchi con lo smoccolatoio e il sacchetto per l'obolo. Il mondo cambia, le oleografie cedono il posto ai problemi economici. Ce li espone il cav. Mario Langella, sacrestano del Duomo di Biella, e organizzatore del congresso. Ha 47 anni, è nato a Napoli, ha partecipato come autiere alla campagna di Russia e alla tragica ritirata del Don. « In tutta Italia — dice — 1 sacrestani e gli "addetti al culto " sono circa diciassettemila. Siamo pagati men¬ silmente dai parroci, nelle parrocchie 'importanti lo stipendio si aggira sulle 60-70 mila lire. E' il traguardo massimo, perché nella maggior parte della chiese il sacrestano non guadagna più di 25-30 mila lire al mese. Qualcuno ha una percentuale sulle elemosine o sui proventi delle funzioni: matrimoni, funerali, battesimi. Usufruiamo della mutua, è vero, ma grazie ad un inserimento in categorie che nulla hanno che fare con la nostra: c'è chi è iscritto tra gli addetti al commercio, oppure nell'artigianato, o magari tra i " lavoratori di case private ". Godiamo della 13* mensilità e di 15 giorni di ferie, ma desideriamo ci venga riconosciuto anche il diritto al riposo settimanale. Soprattutto, puntiamo sulla qualifica professionale ». Quali mansioni sono affidate al sacrestano? Facile capirlo: servire messa, tenere in ordine la chiesa e i locali attigui, sistemare gli addojbbi, suonare le campane, assistere insomma il sacerdote nel suo ministero. Di conseguenza, l'orario non è riposante: dall'alba a mezzogiorno, dalle 15 alle 19. Alla domenica e nelle festività religiose, il sacrestano è impegnato dal mattino alla sera. Quasi sempre l'alloggio glielo fornisce il parroco, tuttavia la situazione non è rosea per il sacrestano che ha una famiglia a carico. Le rivendicazioni e le aspettative saranno dibattute nel congresso di domani, senza minacce di sciopero né parole grosse. Tutti sappiamo che la maggior parte delle parrocchie hanno un bilancio modesto, che non permette salari adeguati ai compiti del sacrestano o della « perpetua ». La categorìa si limita ad invocare un riconoscimento da ' varte degli Enti previdenziali ed anche l'adozione dì una uniforme. L'incontro tra i sacrestani piemontesi si concluderà con un simpatico gesto: l'offerta di una medaglia d'oro a Davide Berrino, sacrista di Santa Cristina a Torino e primo organizzatore degli scaccini della stessa città. Giorgio Lunt f

Persone citate: Davide Berrino, Donat Cattin, Fella, Lercaro, Mario Langella, Paolo Vi, Sanmartino

Luoghi citati: Biella, Città Del Vaticano, Italia, Napoli, Russia, Santa Cristina, Torino