Saragat annuncia a Toronto che nel '68 andrà in Russia di Nicola Adelfi

Saragat annuncia a Toronto che nel '68 andrà in Russia Conclusa la trionfale visita al Canada Saragat annuncia a Toronto che nel '68 andrà in Russia Il Presidente ha dato la notizia in un commosso discorso agli italiani: L'Italia — ha detto — non è più quella di veni'anni fa. L'anno scorso ha prodotto un milione 200 mila auto ed ora una fabbrica italiana sta costruendo nell'Unione Sovietica impianti capaci di produrre 600 mila vetture all'anno - Domani e martedì il Capo dello Stato avrà colloqui con Johnson alla Casa Bianca (Dal nostro inviato speciale) Toronto, 16 settembre. Stamane Saragat è andato'ad accomiatarsi dagli italiani di Toronto percorrendo il quartiere italiano: St. Claire Avenue, Bloor Street, College Street. Dei 270 mila italo-canadesi domiciliati qui, oltre centomila hanno la loro casa in questa estesa Little Italy. Gli edifici sono a uno o due piani, dappertutto c'è pulizia ed anche un'aria di benessere piccolo borghese. Non c'era forse una finestra senza una bandiera italiana e le vetrine dei negozi erano state addobbate con grandi fotografìe di Saragat contornate da fasci di fiori e drappi vario pinti. Tutte le insegne dei negozi indistintamente recano nomi italiani. Strade e finestre erano gremite e Saragat è passato attraverso un ininterrotto susseguirsi di applausi, di benedizioni. E molti erano i volti specialmente femminili rigati di lacrime. Il Presidente della Repubblica ha dovuto stringere migliaia di mani, ascoltare discorsi patriottici, porgere l'orecchio a confidenze sussurrate da cuori trepidanti. Alle 11 Saragat è partito da Toronto. Con un vo-^ 10 di quasi due ore si è trasferito a Chatham e. di lì ha raggiunto in automobile una villa di campagna nella Nuova Scozia. Vi trascorrerà 11 week-end. A questa sosta Saragat è stato obbligato dal fatto che nel Canada, come negli Stati Uniti, tutte le ruote del lavoro pubblico «privato si arrestano tra sabato e domenica. E' ospite di uno statista canadese. La villa si trova in una località chiamata « l'angolo solatio » (Sunny Corner). Vi sono immensi boschi ed un fiume, che si chiama Tamigi, dove abbondano le trote salmonate. La sosta a Sunny Corner permetterà a Saragat di riposarsi dopo le fatiche della affannosa galoppata attraverso il Canada. il congedo ufficiale tra il Presidente della Repubblica e le autorità governative canadesi è avvenuto ieri sera durante un ricevimento offerto dal primo ministro dell'Ontario sul roof garden del maggiore albergo di Toronto. E' stato un pranzo di 250 coperti in un'atmosfera più che cordiale. Nel rispondere al brindisi del premier dell'Ontario, Saragat ha messo in rilievo « il vigoroso e promettente sviluppo delle relazioni economiche fra l'Italia e il Canada ». Nel 1950 le esportazioni italiane nel Canada non arrivavano a 9 milioni di dollari, ed oggi invéce toccano i 90 milioni (55 miliardi di lire circa) ponendo l'Italia al settimo posto fra i fornitori del mercato canadese. A sua volta l'Italia acquista nel Canada materie prime, prodotti dell'agricoltura e manufatti per 115 milioni di dollari. Intanto, sempre più ragguardevoli stanno diventando le iniziative fra operatori italiani e canadesi in campi molto promettenti. Saragat si è augurato che queste, iniziative rendano ancora più salda ed estesa la rete dei rapporti umani tra i due Paesi, ed ha aggiunto: «Poiché credo profondamente alla importanza dei valori umani e del lavoro nel determinare il corso della storia, sono stato quanto mai lieto di constatare la non esigua parte di merito che è riconosciuta alla comunità italiana, antica e recente, nello sviluppo economico dell'Ontario e nella configurazione del nuovo volto dì questa grande ed industriosa metropoli ». Ieri sera, come tuttora stamane, Saragat appariva visibilroante commosso dalla grarioe festa che gli italocanadesi avevano organizzato ieri alla «Queen Eliza¬ beth Hall ». E' un padiglione che non dovrebbe contenere più di tremila 'persone, ma ieri erano più di cinquemila quelle che avevano avuto modo di ammassarsi 11 dentro. Il discorso di Saragat è durato tre quarti d'ora, molto più del previsto, perché ogni suo periodo veniva interrotto da applausi che duravano a lungo appassionatamente. L'organizzazione non avrebbe potuto essere più commovente. L'ambasciatore Farace che ha presentato Saragat è stato sommerso da un subisso di acclamazioni. È tuttavia, tra tanta festosità, quanti e quanti erano i faz"rlettiche vedevate asciuga^ . bocchi pieni di lacrime. Molte volte nel suo discorso improvvisato Saragat ha usato l'espressione «cari fratelli », e dal suo volto turbato si capiva' che quelle parole esprimevano un moto irresistibile del cuore. Nelle affrettate note trasmesse nella corrispondenza di ieri vi ho dato i i punti essenziali del discorso di Saragat, e ora cercherò di renderle più complete. Con insistenza Saragat ha cercato di far capire agli emigrati di qui qual è il volto dell'Italia di oggi. E' un paese di cui essi devono andare orgogliosi. Se il Canada è destinato a diventare nel giro di pochi decenni una grande potenza mondiale, il compito dell'Italia, consiste nel creare un'Europa unita e che comprenda anche- la Gran Bretagna e i Paesi scandinavi. L'Europa unita e il Canada potranno domani cementare l'Alleanza atlantica in parità di condizioni con. gli Stati Uniti. L'Italia non è più quella di venti anni fa: ora la sua voce acquista un timbro sempre più alto. . L'anno scorso ha prodotto un milione e 200 mila automobili ed ora una fàbbrica italiana sta costruendo nell'Unione Sovietica impiantì capaci di produrre 600 mila automobili l'anno. Anche di questo gli emigrati devono sentirsi orgogliosi. L'Italia è un paese che vuole vivere in pace con tutti. Il governo destina i maggiori stanziamenti non più al ministero della Guerra ma a quello della Pubblica Istruzione. Se oggi lui, Saragat, si trova nel Canada e lunedi prossimo sarà a Washington, l'anno venturo conta di recarsi a Mosca accogliendo l'invito che gli è stato rivolto dal Capo di Stato sovietico. L'Italia è dunque un paese che cresce rapidamente senza mai rinunciare ai suoi principi pacifici e democratici. Naturalmente ci sono divergenze di opinioni e polemiche anche all'interno dello schieramento governativo, ma queste avvengono alla luce del sole come esige la democrazia quando non è solo una etichetta illusoria. . Sono molti i motivi che devono rendere orgogliosi quanti hanno nelle vene sangue italiano. Il nostro è stato e resta un grande paese. Lo stesso cristianesimo per diventare una religione universale dovè uscire dalla Palestina ed impiantarsi a Roma. Tuttavia l'Italia non sarebbe oggi un paese rispettato e ammirato in tutto il mondo, un paese industriale che cammina di buon passo e via via diminuisce la distanza-che la separa dai paesi economicamente più progrediti dell'Occidente, senza il contributo delle vaste collettività italiane all'estero: contributo che si esplica nei modi più diversi, dal consumo di prodotti italiani alle rimesse di denaro, ai contributi dati quando l'Italia viene colpita da qualche grossa calamità, come per l'appunto avvenne dopo l'alluvione di novembre dell'anno scorso. « Io vi parlo come un padre, come un fratello maggiore», ha detto ripetutamente Saragat. Come tale la folla lo ha ascoltato. E noi pensiamo che come tale egli sarà ricordato a lungo dall'eccellente collettività italiana del Canada. Nicola Adelfi Il presidente Saragat, al termine della visita a Toronto, si china a baciare un bambino di origine italiana che gli ha offerto un mazzo di fiori (Telef. A. P.)