I giovani liberali a Rimini discutono la linea del partito di Emilio Pucci
I giovani liberali a Rimini discutono la linea del partito I giovani liberali a Rimini discutono la linea del partito Auspicato che il pli diventi sempre più una forza di centro progressista - Ai lavori del congresso nazionale interviene oggi l'on. Malagodi (Dal nostro corrispondente) - Rimini, 15 settembre. Si sono iniziati stamattina a Rimini i lavori del primo congresso nazionale della gioventù liberale italiana, con la partecipazione di 278 delegati, in rappresentanza di 30 mila iscritti. (E' considerata la terza forza dei movimenti giovanili politici in Italia). Aprendo i lavori, il dott. Armando Zimolo, segretario nazionale, ha commemorato le figure dell'on. Guido Cortese, del prof. Pompeo Biondi, del senatore Bartolomeo Cannizzi, e dell'on. Gaetano Martino. Il congresso ha osservato un minuto di silenzio. Il presidente del congresso, Fortunato Pagano, ha dato poi la parola.all'on. Emilio Pucci, di Firenze, il quale ha rivolto un breve messaggio a nome dei parlamentari liberali. E' seguita quindi la relazione del dott. Zimolo, sul tema « Un liberalismo, misi* ra dell'uomo per la democrazia europea ». Il segretario della gioventù liberale ha analizzato su una triplice direzione le prospettive del liberalismo: quella del laicismo, della socialità, del federalismo. Esaminando l'aspetto internazionale, ha rilevato che la situazione italiana è condizionata da quella europea e mondiale, sostenendo che in questo moménto due sono i fatti determinanti: i rapporti Est-Ovest, con l'evoluzione del comunismo europeo, ed i rapporti Europa-America. Parlando della politica interna, Zimolo ha ribadito la necessità di un rilancio delle iniziative per l'unificazione europea, che sola potrebbe rendersi garante di un btfon esito dei rapporti Est-Ovest, globalmente considerati. Perché con le proprie forze eco- nomiche e politiche l'Europa convincerebbe l'America dell'opportunità di un collegamento organico «inter pares», e sarebbe fonte di attrazione per i paesi dell'Est, accelerando il loro evoluzionismo in un superamento della rigidezza dottrinale marxista. L'Europa — ha sostenuto Zimolo — per essere democratica, dovrà essere federale. Il federalismo, inteso come teorica del potere e dell'autogoverno locale ai diversi livelli, è in definitiva la nuova espressione del liberalismo. Discorrendo delle funzioni della gioventù liberale, il dottor Zimolo ha sostenuto la tesi che debba concretizzarsi come scuola di preparazione e di educazione politica, e come riaffermazione dell'insopprimibile atteggiamento critico e di stimolo di un movimento giovanile. La gioventù liberale deve vitalizzare il pli, ringiovanendolo, e rendendolo sempre più un partito di centro progressista, emarginando le frange nostalgiche del centro-destra. E* questa, in definitiva, la politica che la gioventù liberale ha tenuto in questi ultimi quattro anni, improntando la maggior parte delle tesi oggi recepite dal partito. Così, la battaglia del divorzio, dell'urbanistica, dell'inserimento della donna nel mondo tecnologico, della revisione dei codici e via dicendo; schemi utili per una politica di moderna socialità. Non solo, ma la gioventù — ha dichiarato Zimolo — ha fornito un primo esempio di organizzazione politica a livello soprannazionale esistente in Europa oggi. Concludendo l'illustrazione della sua relazione, il dott. Zimolo ha detto: « Laicismo, socialità. Europa: ecco il trinomio di una politica liberale ». Sulla relazione si è aperto un dibattito, che continuerà domani per concludersi domenica. Per domani, è anche atteso l'intervento del segretario del pli, Malagodi. Ai lavori presenzieranno l'on'.' Alberto Ferioli, vice segretario del partito, ed il sen. Enzo Veronesi, con gli on. Emilio Pucci ed Agostino Bignardi.
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