« La via del West »
« La via del West » Le altre «prime» del cinema « La via del West » (Lux) - Andrew V. McLaglén, regista detto scope a colori La. via del West (« The way West »), e figlio del compianto attore Victor, non mostra nel dirigere film la grinta che aveva suo padre nell'interpretarli. E' un diligente artigiano, capace di spendere oculatamente i molti dollari che i produttori mettono a .tuo disposizione, ma povero di autentica fantasia, inadatto a conferire alle sue pellicole quello slancio e quel respiro necessari ai western di carattere epico. La via del West discende da un romanzo di A.B. Gu- thrie premiato con il Pulitzer, ed ha origini cinematografiche anche più remote in un classico del film celebrativoavventuroso, I pionieri di James Cruze, riproposto la settimana scorsa alla retrospettiva veneziana. L'avvio dei due film — quello del 1923 e quello del 1967 — è identico: la partenza dal Missouri d'una carovana di gente audace e decisa, diretta all'Oregon. Cruze aveva posticipato la sua storia alla guerra civile derivandone adii e risentimenti tra ì suoi pionieri di varia origine; Guthrie e McLaglen datano invece il loro racconto al 1843, quando il pionierismo richiedeva anche maggior coraggio, e la « terra promessa » da strappare ai pellirosse si configurava davvero come un'ardua, sanguinosa conquista. E' un tema caro agli americani. I futuri coloni son guidati stavolta da Tadlock, ex senatore dell'Illinois: volitivo campione del pionierismo, temuto ma non amato per la sua durezza. Il suo rigore lo porterebbe addirittura al sacrificio d'un innocente per placare l'ira d'una tribù indiana il cui capo ha avuto il figlio ucciso dai bianchi; a causa di questo fanatismo intollerante la carovana si ribella e lo destituisce: ma lo reintegrerà nel grado perché solo Tadlock (che alla fine muore) è l'uomo capace di portarla alla meta. Questo, a grandi linee, il filo del racconto ch'è schematico anche nella realizzazione, debitore di effetti risaputi e predisposti. Una piatta cronaca più che una saga. Tuttavia gli autentici paesaggi pieni di suggestione selvaggia, i fiumi impetuosi da varcare, i canyons straordinariamente fotogenici riscattano le debolezze e le genericità della regìa conferendo al film un'efficacia spettacolare non trascurabile. Si rimpiange che il suo livello non sia sempre pari a quello della forte scena del capo indiano invocante giustizia per il figlio morto che reca con sé sul cavallo. Gli interpreti sono di grande richiamo. Il pubblico, però, più che a Kirk Douglas, non solo duro ma anche arido come Tadlock, indirizzerà le sue simpatie a Richard Widmark e Robert Mitchum, attore in forte ripresa. Eccellente Lola Albright, promettente la grassottelle Sally Field. Vice
Persone citate: James Cruze, Kirk Douglas, Lola Albright, Pulitzer, Richard Widmark, Robert Mitchum, Sally Field
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