Chiusa l'istruttoria per il caso Bazan Arrestato a Torino il filatelico Bolaffi

Chiusa l'istruttoria per il caso Bazan Arrestato a Torino il filatelico Bolaffi Chiusa l'istruttoria per il caso Bazan Arrestato a Torino il filatelico Bolaffi Un sottufficiale dei carabinieri si è recato ieri sera nella sede della ditta del dott. Bolaffi e gli ha notificato l'ordine di cattura ricevuto per telegrafo da Palermo - Si ritiene che saranno eseguiti altri arresti - Il giudice istruttore ha consegnato a tarda ora la sentenza di rinvio a giudizio alla cancelleria del Tribunale di Palermo - Il documento sarà reso noto oggi (Dal nostro corrispondente) Palermo, 13 settembre. L'istruttoria per il caso Bazan è giunta alla conclusione. Il giudice dott. Mazzeo si è recato a tarda ora nella cancelleria dell'ufficio istruzione presso il Tribunale ed ha consegnato al cancelliere, convocato telefonicamente, un fascicolo con la sentenza che riguarda l'ex presidente del Banco di Sicilia, dottor Carlo Bazan, ed altre 71 persone. Subito dopo la cancelleria è stata chiusa. La sentenza sarà pubblicata domattina. 1 Il modo con cui è stato consegnato il fascicolo ed il gran segreto che lo circonda fa ritenere che si voglia render nota la decisione del giudice dopo che siano stati eseguiti alcuni ordini di cattura. Uno di questi riguarda il noto filatelico torinese dottor Giulio Bolaffi, di 65 anni. L'ordine di arrestarlo è stato trasmesso telegraficamente questa sera da Palermo a Torino, ed alle 20 un sottufficiale del nucleao di polizia giudiziaria si è recato nel suo ufficio di via Roma 101, dove ha sede la ditta filatelica nota per la sua importanza in tutto il mondo. Il dott. Bolaffi era al suo tavolo di lavoro: il sottufficiale gli ha presentato l'ordine e lo ha Invitato a seguirlo alle « Nuove ». Di qui, domattina o dopodomani, sarà trasferito a Palermo e rinchiuso in carcere in attesa del processo. La data del dibattimento non è stata ancora fissata. L'accusa iniziale per Bazan e per Bolaffi era di peculato. Il mese scorso il sostituto Procuratore della Repubblica, dott. La Barbera, aveva proposto il rinvio a giudizio di venti persone ed il proscioglimento degli altri 52 imputati alcuni con formula piena altri con formula dubitativa. Aveva chiesto che fosse mantenuto in stato di detenzione il dott. Carlo Bazan e fosse confermato il mandato di cattura (mai eseguito) per il giornalista Gaetano Baldacci che attualmente si trova a Beirut, nel Libano. Evidentemente il giudice istruttore non si è trovato d'accordo con il magistrato inquirente per le assolutorie proposte. Lo prova l'arresto del dott. Bolaffi. Dopo il deposito della sentenza istruttoria, Bazan, Bolaffi e gli eventuali altri arrestati potranno chiedere la scarcerazione ricorrendo alla sezione istruttoria della Corte di Appello. L'inchiesta ha avuto inizio un anno fa, a metà settembre, in seguito ad una lettera anonima spedita da un ufficio postale di Palermo alla Procura Generale. In essa si affermava che al Banco di Sicilia erano state commesse irregolarità, sia nella compi¬ lazione dei bilanci, sia nelle elargizioni dei « fidi ». Si diceva che l'allora presidente Carlo Bazan, cavaliere del lavoro, accettando sollecitazioni di personalità politiche, aveva destinato forti somme ad attività che non rientravano negli scopi dell'istituto bancario. Nel marzo scorso la Ma gistratura ordinava l'arresto di Bazan, accusandolo di peculato aggravato per oltre un miliardo e mezzo. Tra l'altro, lo si riteneva responsabile di aver finanziato dei giornali, di aver dato delle somme al giornalista Gaetano Baldacci per pubblicazioni mai stampate, ed infine di aver acquistato dal filatelico Bolaffi una collezione di francobolli, assegnandola poi alla « Fondazione Mormino », emanazione del Banco di Sicilia. Per il « caso Bolaffi », l'istruttoria ha accertato che l'istituto bancario ha pagato interessi per 92 milioni di li¬ re che non si ritengono giustificati. Più precisamente l'imputazione di peculato aggravato gli è stata contestata « per avere il 27 giugno 1962 percepito 91.841.785 lire a titolo di rimborso interessi per asserito e presunto ritardato pagamento di una collezione filatelica il cui acquisto, fatto risalire all'aprile del 1956, in realtà avvenne nell'aprile del 1959, data in cui la collezione veniva depositata presso la Fondazione Mormino ». Tra le persone accusate, vi sono Giuseppe La Barbera, direttore generale del Banco che solo di recente si è dimesso, Francesco Beneventano Della Corte, il quale avrebbe ricevuto un grosso finanziamento mai restituito, ed altre persone di primo piano della finanza e della politica siciliana. f. d. (Vedere a pag.. 2 altre notizie sull'arresto di Giù Ho Bolaffi).

Luoghi citati: Beirut, Libano, Palermo, Torino