Una valida scrittrice

Una valida scrittrice Una valida scrittrice Condannato fin dalla nascita ad aver solo le apparenze della virilità, il baronello Ferdinando di Riva Secca si accorge della propria minorazione mentre è in seminario da varii anni. E la scoperta gli rivela i disegni del padre: che lo ha avviato alla carriera ecclesiastica per nascondere la vergogna della sua impotenza con l'obbligo della castità sacerdotale, e per sottrargli i diritti di primogenitura a vantaggio del più giovane ma « normale » fratello. Questo, l'inizio del romanzo Le tre mogli di Laura Di Falco. Il cui protagonista, ribellandosi all'accomodamento del genitore non meno che alla malignità della sorte, butta la toga alle ortiche e si tuffa nel mondo cercando un successo che lo riscatti dell'umiliante inferiorità. E poiché l'inferiorità, divulgata, lo esporrebbe al ridicolo, ecco la finzione di una sua vita amorosa e coniugale negli ambigui rapporti con tre sorelle — Diomira, Giulietta, Ofelia — e il conseguente epiteto di « marito delle tre mogli ». Di qui, appunto, il titolo del romanzo: che nel succedersi di quelle donne ha le tappe di una progressiva catastrofe. Diomira, ex prostituta nauseata degli uomini, accetta di sposare Ferdinando per cupidigia di ricchezza, e muore anch'essa «Le tre mogli» di laura Di Falco smaniosa di riscattarsi agli occhi del mondo; Giulietta, innamorata del cognato, si uccide venendo a conoscerne il segreto; Ofelia, la più vecchia, gli impone le nozze col ricatto. Dramma, dunque, dell'impotenza, dell'inutile ribellione, delle vane ambizioni perseguite con funesto rovello? E sia. La sarabanda dei protagonisti maggiori e minori, tutti in bilico fra vuote illusioni e aride smanie, e il loro precipitare nel nulla, danno un'impressione fin troppo netta: saga del morire vivendo, tenebrosa epopea di figure prive di sentimento e gonfie di risentimenti. Ma ciò non basterebbe a far leggere con tanto gusto un libro di quattrocentocinquanta e più pagine, se non ci fosse anche altro. Prima di tutto, il colore e la voce di un tempo preciso: quello della nostra vita nazionale da sùbito dopo l'unità alla vigilia dell'ultima guerra, osservata dalla provincia siciliana come un'inquietante leggenda. Poi, gran merito della scrittrice, il taglio secco e nervoso delle immagini, che mai o quasi mai risentono più del giusto la lezione della narrativa siciliana — da Verga a Branca ti — e non di rado lasciano il segno. f. g. LAURA DI FALCO: Le tre mogli - Ed. Rizzoli - pagine 461, lire 2400.

Persone citate: Di Falco, Laura Di Falco, Verga