Parigi festeggia gli 80 anni di Chevalier il francese forse più popolare del mondo

Parigi festeggia gli 80 anni di Chevalier il francese forse più popolare del mondo Manifestazioni, spettacoli, programmi radio e tv in onore del cantante Parigi festeggia gli 80 anni di Chevalier il francese forse più popolare del mondo L'artista ha l'età della Torre Eiffel: i due anniversari saranno ricordati insieme, con una festa per settantamila spettatori - Il 9 ottobre il cantante inizierà una lunga «tournee» negli Stati Uniti - Per continuare a esibirsi in pubblico, si sottopone ogni giorno ad una dura disciplina (Nostro servizio particolare) i Parigi, 11 settembre. Per dodici mesi, a partire da domani, si succederanno a Parigi le manifestazioni ed i festeggiamenti per onorare l'uomo che molti considerano il più celebre dei francesi nel mondo: Maurice Chevalier, che entra nell'ottantesimo anno. Ha l'età della Torre Eiffel e sembra robusto come il famoso monumento. Come la Torre Eiffel, Chevalier è al servizio del prestigio nazionale. Egli stesso si proclama « rappresentante in simpatia francese » - e da decenni va per il mondo con l'intento di far applaudire, attraverso le sue canzoni, una Francia giovanile, popolaresca -ed umana, lavoratrice e gioiosa, la Francia di Gavroche e di Mimi Pinson. Maurice Chevalier merita ampiamente l'omaggio che gli verrà reso. Se fosse stato un pittore, avrebbe una retrospettiva al Grand Palais o al Louvre, come Picasso e Chagall. Ma Chevalier è un cantante e la sua' straordinaria carriera verrà quindi ricordata alla radio, alla televisione, sulle ribalte. Domani, per diciannove ore consecutive, i cantanti più noti della vecchia e della nuova generazione si susseguiranno a radio «Europa I» per interpretare gli antichi successi di Chevalier: molti dei quali hanno tuttora un carattere giovanile, come il loro creatore. All'inizio del mese prossimo la tv dedicherà a « Maurice de Paris » una trasmissione a colori intitolata «C'est la vie ». Contemporaneamente Maurice Chevalier curerà l'uscita del nono volume delle sue memorie, intitolato «80 berges» («berges», in gergo popolaresco dei sobborghi parigini, significa anni), e subito dopo si rimetterà in viaggio per portare all'estero una simpatica immagine della Francia. Incomincerà il 9 ottobre, a Kansas City, canterà in 'tutte le più'importanti città americane, che gli preparano accoglienze trionfali. Al suo ritorno dalla lunga tournée riceverà la « Rosetta» della Legion d'Onore e si esibirà in uno spettacolo con Brigitte Bardot. In giugno, una festa per la quale sono stati già stanziati cento milioni di lire festeggerà, insieme, il cantante e la Torre Eiffel, di due mesi più giovane. L'organizzatore della festa, Georges Cravenne, mago del- L'ottantenne attore Maurice Chevalier fotografato accanto a un'indossatrice (Tel.) le manifestazioni parigine, prevede 70 mila spettatori. Nel comitato organizzatore figurano, sotto la presidenza della signora Pompidou, il ministro André Malraux, Maria Callas, Sophia Loren, il duca di Windsor, Charlie Chaplin, Arthur Rubinstein, il barone Guy de Rothschild. Una serie di recite concluderà l'«anno Chevalier» al'ttThéàtre des Champs Elysées ». Il cantante presenterà, oltre ai suoi vecchi successi, una nuova canzone, preparata per la circostanza, da Pierre Delanoe: « Quando avrò cent'anni - e il Signore mi solleciterà - io dirò: aspetta, aspetta, aspetta - sono innamorato e la vita incomincia ora ». Il pianista che l'accompagna da decine d'anni, Fred Freed, elogia la dura disciplina cui il cantante si sottopone volontariamente duran¬ te le tournées: «Il giorno del viaggio non canta. Dopo tre o quattro ore di aereo arriva all'albergo e si fa portare un tè in camera. Poi va a fare un giretto, compera qualche oggettino, ritorna in albergo e va a letto. Mangia coricato guardando la televisione e l'indomani verso le undici comincia a provare nel salottino, dove- viene portato sempre un pianoforte. Alle-13 pranza leggermente e poi va a fare una prova nel teatro. Ritorna in albergo alla fine del pomeriggio, non cena. Prima di entrare sul palcoscenico è sempre ansioso. Canta, firma autografi, ritorna a letto. Da trent'anni ha rinunciato al tabacco, sebbene fumasse un centinaio di sigarette al giorno ». Maurice conferma che gli applausi sono i suoi eccitanti. Si assicura che, anche oggi, Maurice Chevalier è il can- tante meglio pagato di Francia. Anche all'estero guadagna molto: più di 60 milioni di lire in due settimane a Montreal. Gli capita, naturalmente, di pensare alla morte, ma afferma di non averne paura. Si commuove quando vede, ogni tanto, sparire un vecchio amico, e dice che spera-t|l: morire bene. Gli piacerebbe che la televisione, fosse presente, egli si sforzerebbe allora di dire, prima di chiudere definitivamente gli occhi: « Arrivederci, signore e signori, e grazie». L. Mannucci