Un altro possidente rilasciato in Sardegna dopo undici giorni di durissima prigionia

Un altro possidente rilasciato in Sardegna dopo undici giorni di durissima prigionia Rapito II 31 agosto scorso nella sua tenuta di Nuoro Un altro possidente rilasciato in Sardegna dopo undici giorni di durissima prigionia E' Ignazio Tolti, di 38 anni - Liberato l'altra notte nel « Suprarconte » di Orgosolo - I banditi avevano chiesto 25 milioni, ma non si sa se il riscatto è stato pagato - Il ricco proprietario racconta: «Mi hanno sempre tenuto bendato, con un tampone di garza nelle orecchie perché non potessi sentire. Mi dicevano soltanto: "mangia", "dormi", " cammina " ; niente altro » (Dal nostro corrispondente) Sassari, 11 settembre. Il possidente Ignazio T'olii, di 38 anni, da Atzara (Nuoro), rapito da sei banditi il 31 agosto scorso, è stato rimesso in libertà ieri notte nel « Supramonte » dì Orgosolo: oggi ha potuto riabbracciare i familiari. La sua prigionia è durata undici giorni, ed è stata durissima: i fuorilegge lo hanno tenuto sempre bendato e, perché non potesse sentire, gli hanno messo tamponi di garza nelle orecchie. Non si sa ancora se il riscatto è stato pagato. I banditi pretendevano 25 milioni: c'è chi dice che ne siano stati versati venti. Il Tolu, parlando con i giornalisti, ha affermato: « I miei parenti non hanno dato un solo soldo ai malviventi ». .Ecco come si sono svolti i fatti, dal momento del rapimento alla liberazione. La mattina del 31 agosto scorso, un giovedì, il Tolu sì recò nella sua azienda in località \ « Sa Frissa », tra Atzara ed Ortueri, a 75 chilometri da Nuoro. Prima, a bordo della sua auto, passò a prendere uh dipendente, Giovanni Cadeddu, di 28 anni. I due si diressero quindi alla fattoria dei Tolu, che è posta nel territorio di Ortueri. dove pascolano oltre 120 capi di bestiame custoditi da Francesco Catzula di 31 anni. Verso le 8 i tre si misero a controllare il bestiame. Improvvisamente apparvero .sei banditi armati e mascherati: «Sali sulla tua auto», intimarono al Tolu. Due fuorilegge costrinsero il Catzula e il Cadeddu ad entrare nella casa colonica: Francesco Catzula tentò di opporsi, ma fu colpito ripetutamente al viso e alla testa col calcio di un mitra. Poi fu trascinato dentro la fattoria, legato ed imbavagliato assieme al Cadeddu. L'auto con l banditi e il loro ostaggio si allontanò, attraversando in pieno giorno l'abitato di Neoneli e venne poi abbandonata con le ruote sgonfie a pochi chilometri da Austis. Il Tolu fu costretto a seguire i banditi che si inoltrarono nelle montagne mentre nello stesso tempo i fuorilegge che erano rimasti a guardia dei pastori si allontanavano, facendo perdere le loro tracce. Dato l'allarme, t familiari del giovane possidente cercarono di stabilire contatti con i banditi e. secondo alcune voci, dopo qualche giorno il padre. Tommaso Tolu. iniziò le trattative con i fuorilegge che gli avrebbero chiesto un riscatto dì 25 milioni. Tommaso Tolu tenne all'oscuro del sequestro del figlio la moglie Teresa Podda. sofferente di cuore e. per evitare che la donna venisse a conoscenza della notizia, fece togliere l'antenna della televisione e rimosse una valvola alla radio: alla donna, il marito disse che da una fattoria gli erano stati rubati diversi capi di bestiame e che Ignazio era sulle montagne alla ricerca degli animali. Stanotte all'una, dopo undigi giorni di prigionia. Ignazio Tolu è stato rilasciato in località « Funtana Bona ». Il giovane possidente, dopo avere camminato per quattro ore. è giunto in un ovile, posto a qualche centinaia di metri dalla provinciale per Orgosolo. E' entrato nella ca- | j quanto non abbiamo soldi ». Tolu ha concluso: « Non serbo rancore ai miei rapitori perché bisogna vedere per che cosa lo hanno fatto e qual è il motivo che lì ha spinti a sequestrarmi». Prima di lasciare il commissariato per recarsi ad At| zara. Ignazio Tolui si è fatto radere la barba; quindi si è j rinfrescato, dandosi una spolverata agli abiti. a. p. Ignazio Tolu subito dopo il ritorno a casa (Telefoto) panna e, vedendo il pastore Francesco Menneas, ha esclamato: « Sono Ignazio Tolu ». Il pastore lo ha allora rifocillato offrendogli pane, formaggio e latte. Alcune ore dopo Francesco Menneas ha accompagnato il Tolu, a bordo di un'auto delle guardie forestali, ad Orgosolo dove il possidente è rimasto suo ospite per un'ora. Verso le 10,30 Ignazio Tolu si è presentato al commissariato di pubblica sicurezza di Orgosolo dove ha avuto colloqui con il funzionario di turno, dott. Purificato, e con il questore Guarino. Il possidente è stato quindi avvicinato dai giornalisti ai quali ha dichiarato: « Sono rimasto sempre bendato, con le mani legate in croce e le orecchie tappate col cotone. Non ho mai sentito nulla, ma ho avuto l'impressione di aver dormito sempre all'aperto. I banditi mi hanno sempre trattato bene, dandomi da mangiare formaggio e pane. In questi undici giorni sono rimasto sempre bendato per cui non ho visto in faccia 1 miei rapitori ». « Ha parlato con i banditi? », gli è stato chiesto. Tolu: « Ho parlato sempre ed unicamente con un solo fuorilegge il quale si esprimeva così correttamente in italiano che sono disposto a giurare che non si trattava di un pastore. Era lui a dirmi: " Mangia " o " dormi " o " cammina ". Cercarono di farmi scrivere una lettera con la cifra del riscatto. Ma rifiutai: "Non scrivo nulla, non vi dò neanche un centesimo. Piuttosto uccidetemi"». « E' vero che i suoi parenti hanno versato 25 milioni (o 20) ai malviventi? ». Tolu: « Non so se sia stato pagato il riscatto; d'altro canto noi non siamo in grado di pagare alcuna somma in