II Torino in una combattuta partita si afferma a Bergamo per 2 a 1

II Torino in una combattuta partita si afferma a Bergamo per 2 a 1 II Torino in una combattuta partita si afferma a Bergamo per 2 a 1 L'incontro è risultato "amichevole" soltanto di nome - L'arbitro non è riuscito a frenare i numerosi falli dei giocatori - Rete iniziale di Rigotio (Atalanta) - Ferrini pareggia e poi dà la vittoria ai granata (Dal nostro inviato speciale) Bergamo, 9 settembre. Atalanta e Torino si sono affrontati questa sera in una partita che di amichevole ha avuto solamente il nome. In effetti, è stata una battaglia con colpi leciti e illeciti, con gioco piuttosto scarso e con molto agonismo. L'arbitro signor Vacchini s'è dimostrato incapace a frenare l'ardore combattivo di molti atleti e più volte è intervenuto a sproposito, falsando la verità dei fatti. Ha diviso equamente i suoi errori e periati- to nessuno potrebbe lamentarsi dì lui. In gare amichevoli certi arbitraggi non producono guai seri, ma il campionato è vicino. Ha vinto il Torino per due a uno, e irrisultato in fondo è giusto perché- i- granata hanno saputo sfruttare meglio le loro risorse di classe e anche la loro maggiore preparazione atletica. All'inizio i nerazzurri parevano assai più dinamici e intraprendenti dei loro ospiti e al 29' passavano in vantaggio con l'ala Rigotto, che ben servito da Saivari superava Cereser e batteva Vieri con un tiro secco e preciso. Il pareggio del Torino veniva solamente al 42' su un'azione piuttosto confusa. Un intervento di Fossati su Callioni non veniva punito dall'arbitro. L'azione proseguiva, avanzava Moschino che serviva Ferrini, il quale poteva battere Cornetti. Nella ripresa i granata non cambiavano squadra, mentre gli atalantini sostituivano Nodari con Poppi e Callioni con Milan. I granata acceleravano leggermente la loro azione e, dopo che l'arbitro aveva ammonito Puja per un fallo su Rigotto (10'), Ferrini, servito da Moschino, sorprendeva ancora Cornetti con un tiro da lontano: il portiere atalantino fermava la palla, ma se la lasciava sfuggire iti goal (1 a 2 al 16'). Il gioco si faceva ancora più confuso, e al 28' l'arbitro ammoniva Signorelli per proteste. La partita terminava senza altri fatti degni di menzione. Il Torino è sceso in campo nella formazione annunciata, cioè senza Combin e con Meroni centravanti. Lo zazzeruto attaccante sa sempre rendersi pericoloso, ma chiuso nella morsa di tanti avversari e in un ruolo non suo, Meroni non ha mai t jtuto creare le premesse d'un gioco efficiente. A volte l'estro e la dinamica non bastano a superare le difficoltà che si incontrano in una partita. Fabbri ha sperimentato anche Carelli come « ala tornante». Il trainer torinese si è dichiarato preoccupato per certi sbandamenti palesati nel settore di centrocampo ed ha inteso ovviare all'inconveniente preparando una squadra ancora più prudente. Sarà una tattica valida ed utilizzabile solo in trasferta e c'è da credere che l'esperimento sarà ripetuto anche dopo il rientro di Combin. Non certo per la vittoria di ieri contro ùn'Atalanta assai modesta ed ancora in ritardo di preparazione, ma più che altro in previsione delle difficoltà del campionato. La formazione nerazzurra si è dimostrata squadra più adatta a contrastare che a giocare il vero calcio. Sarà comunque un avversario as¬ sai difficile per chiunque, specie quando la partita si disputerà a Bergamo. Il migliore è apparso Cella, nel ruolo di «libero». L'ex granata ha raffinato la sua tecnica e ha acquistato esperienza, confermandosi elemento efficientissimo per il ruolo. Da segnalare i nuovi Rigotto e Santonico, acquistati dalla Reggina. Il passaggio dalla B alla A comunque è un salto abbastanza impegnativo, e i due dovranno essere rivisti in altra occasione. Giulio Accatino Atalanta: Cornetti; Pesenti, Nodari; Tiberi, Cella, Signorelli; Callioni, Salvori, Santonico, Dell'Angelo, Rigotto. Torino: Vieri; Poletti, Fossati; Puja, Cereser, Bolchi; Carelli, Ferrini, Meroni, Moschino, Facchin. Arbitro: Vacchini.

Luoghi citati: Bergamo, Torino