Il premier Wilson esclude la svalutazione della sterlina

Il premier Wilson esclude la svalutazione della sterlina Il premier Wilson esclude la svalutazione della sterlina In un vigoroso discorso difende la sua politica economica: «In tutti i periodi di restrizione precedenti al nostro la produzione è scesa. Ora per la prima volta è in aumento» - Un appello a lavorare di più: «I sacrifici non sono finiti » - Nuovo calo della sterlina -1 sindacati votano la fiducia al governo (Nostro servizio particolare) Londra, 8 settembre. In un vigoroso discorso pronunciato a Newport, nel Galles, 11 primo rninistro inglese Wilson ha oggi recisamente escluso la svalutazione delia sterlina e ha nuovamente indicato nel rafforzamento della bilancia dei pagamenti e nell'aumento della produttività i suoi immediati obbiettivi economici. Poche ore prima, a Brighton, sulla Manica, il 99" congresso delle Trade Unions (Sindacati) aveva approvato all'unanimità una mozione di fiducia nel governo laborista, attenuando l'allarme provocato mercoledì, quando, con 4 milioni 880 mila voti favorevoli e 3 milioni 500 mila contrari aveva invece censurato la politica governativa. Accenna così a schiarirsi l'orizzonte economico, turbato questa settimana, oltre che dalle proteste « settoriali» delle Trade Unions, insofferenti dell'alta percentuale di disoccupazione (2,4 per cento, pari a 550 mila lavoratori) e del controllo degli stipendi e dei salari, anche da una Qualche incertezza sull'atteggiamento del governo, reduce da un ampio rimpasto. L'intervento di Wilson e la parziale marcia indietro sindacale appaiono tempestivi. La. sterlina infatti è scesa oggi, per la seconda giornata consecutiva, a due dollari, settantotto centesimi e sei sedicesimi, il livello più basso dal novembre 1964, e la Banca d'Inghilterra è dovuta correre in suo aiuto con massicci acquisti. La Banca stes¬ sa inoltre, nel suo « bollettino trimestrale », citato vistosamente dall'autorevole Economìst, ha prospettato «uh certo- ritardo- nel raggiungimento di un soddisfacente attivo nella bilancia dei pagamenti » a causa della crisi del Medio Oriente. Il Primo ministro ha cosi incominciato il suo discorso: « Abbiamo pagato la nostra ricostruzione economica a darò prezzo, sia in termini di produzione sia in termini umani. Il fatto che la nazione fosse pronta a pagare questo prezzo è la prova della nostra volontà di raggiungere l'equilibrio che si sta ora delineando. Questa volontà non diminuirà: sia chiaro a tutto il mondo ». « In tre anni — ha continuato Wilson — tutti in Inghilterra: il governo, l'industria, la popolazione, hanno contribuito al risanamento economico. Abbiamo inseguito questo obbiettivo senza soste, senza preoccuparci della popolarità delle nostre decisioni, ignorando le scappatoie ». Wilson ha poi ammonito che gli sforzi, i sacrifici finora richiesti non sono ancora finiti, e ha così espresso ì principi fondamentali della sua politica: « In tutti i periodi di restrizione precedenti al nostro, la produttività è scesa. Questa è la prima volta che un periodo di restrizione — e di restrizione molto severa — è stato accompagnato da un aumento nella produttività. Ciò ci fornisce ora una base per un misurato e responsabile sviluppo. La produzione può salire senza causare spreco di risorse e di manodopera, come in passato, e senza fard ricadere nell'inflazione ». E' dunque confermato che il Primo ministro desidera un « rilancio » dell'economia molto cauto, con l'accento sulle esportazioni, che, ha sottolineato, nei tre anni di governo laborista sono salite in media del 6 e mezzo per cento all'anno contro il 4 e mezzo per cento del decennio precedente. In questo quadro avverrà martedì prossimo, a Downing Street numero 10, un incontro tra Wilson e là Confederazione generale dei sindacati annunciato oggi, tra mormorii di sorpresa, alla chiusura. del Congresso di Brighton. E' un segno che il Primo ministro non è rimasto insensibile alle proteste delle Trade Unions. Il segretario dei metalmeccanici. Lord Carron, ha salutato la votazione odierna al congresso come « un parziale antidoto ad un veleno che minacciava il governo». Al canto socialista, il congresso si è infine sciolto dopo l'elezione del suo presidente, Wright, degli operai tessili. Ennio Carette « premier » Wilson

Persone citate: Ennio Carette, Lord Carron, Newport, Wright

Luoghi citati: Galles, Inghilterra, Londra, Medio Oriente