Cauti i sindacati inglesi sui negoziati Londra-Mec

Cauti i sindacati inglesi sui negoziati Londra-Mec Cauti i sindacati inglesi sui negoziati Londra-Mec Sono favorevoli, ma con riserve sul trattato di Roma; ed esigono una "strenua difesa" degli interessi britannici - Auspicate "maggiori nazionalizzazioni" (Nostro servizio particolare) Londra, 7 settembre. Nella sua quarta giornata di lavori, il 99" Congresso delle Trade Unions inglesi ha discusso oggi sul Mercato comune, la nazionalizzazione, la struttura e il funzionamento della « commissione per il controllo dei redditi e dei prezzi». L'atmosfera è stata molto più calma di ieri quando, con 4 milioni e 880 mila voti favorevoli e 3 milioni o 500 mila contrari, il Congresso ha approvato la mozione di censura della politica economica governativa. Ha aperto il dibattito il segretario della Cohferazione dei sindacati, Woodcock, dichiarando ai mille delegati che « il mancato ingresso dell'Inghilterra nel Mercato comune costituirebbe una severa limitazione alle prospettive di sviluppo nazionali ». Woodcock ha precisato che la Confederazione «è cautamente favorevole » all'inizio dei negoziati, ma nutre alcune riserve sul trattato di Roma, e esige « una strenua difesa » di certi interessi in¬ glesi. La mozione favorevole al governo è stata approvata con una modesta maggioranza. Migliori risultati ha ottenuto la mozione per « la maggiore nazionalizzazione » (quest'anno il governo ha nazionalizzato gli acciai) e per la riforma della « commissione per il controllo dei redditi e dei prezzi ». La giornata del Congresso s'era già conclusa quando il premier Wilson ha annunciato che d'ora innanzi anche gli aumenti dei prezzi del servizi pubblici saranno riferiti alla commissione. Grande scalpore ha causato la pubblicazione oggi di un « libro bianco » governativo sulle dispute nell'industria edilizia, e in particolare sul temporaneo abbandono di due progetti a Londra per i pessimi rapporti tra le maestranze e gli imprenditori. Il « libro bianco » condanna sia un comitato costituito al di fuori del movimento sindacale « per attività deliberatamente distruttive » appoggiate dal partito comunista, sia il sindacato interessato « per là sua inerzia », sia i datori di lavoro. Con questa pubblicazione, viene messo sul tappeto in un momento cruciale per il Congresso il problema della riforma delle Trade Unions. Esse sono attualmente 182, mancano di coordinazione, e comin iano a risentire delle loro antiche origini, inadatte alla rivoluzione industriale moderna. La Confederazione dei sindacati ha già compiuto uno studio delle strutture sindacali in Svezia, senza peraltro arrivare a proposte concrete. e. c. 4

Persone citate: Woodcock

Luoghi citati: Inghilterra, Londra, Roma, Svezia