Scrittori, registi, politici e belle donne al fastoso ballo yé-yé sul Canal Grande di Gigi Ghirotti

Scrittori, registi, politici e belle donne al fastoso ballo yé-yé sul Canal Grande Scrittori, registi, politici e belle donne al fastoso ballo yé-yé sul Canal Grande Tutte le signore in pigiama da sera o in minigonna ultracorta; sconsigliato lo smoking per gli uomini - La festa è costata 50 milioni alla casa cinematografica che deve lanciare i film di Pasolini, Visconti e Bunuel (Dal nostro inviato speciale) Venezia, settembre. Ragazze in tunichetta d'oro o in tunichetta di plastica, signore in minigonna, ospiti con la faccia tatuata, signori con collane siamesi e sonagli, amuleti, collari d'argento, giacche di seta a fiori, pantaloni dipinti a fiori; ombelichi femminili ondeggianti sotto luci giallastre, un gruppo di mannequins pari¬ gine in pigiama, Liz Taylor col marito Richard Burton al braccio e i famosi smeraldi agli orecchi, avvolta in un negligé di pizzo bianco, trasparente, accollatissimo, con il « sotto » celeste; molte code di cavallo, trecce (posticce) infiorate, qualche capellone, un tipo in divisa di ufficiale napoleonico: a mezzanotte precisa, in palazzo Vendramin Calergi Gina Lol- lobrigida ha aperto le danze nel primo ballo yè-yè della storia veneziana. Era vestita di una rete formata di petali arancione. La sfarzosa festa sul Canal Grande era stata organizzata a gloria dei registi Luis Bunuel, Pier Paolo Pasolini e Luchino Visconti. Sulla facciata del palazzo VendraminCalergi, una delle più fastose dimore del Rinascimento veneziano, si proiettava il raggio di potenti riflettori a luce lunare. « Domus pacis » è scritto sui cartigli che ornano la facciata. E, ancora, « Non nobis Domine, non nobis» le prime parole d'un versetto biblico che continua: « sed Nomini Tuo dac gloriam» («Non a noi. Signore, non a noi, ma al Tuo Nome dà gloria»). Stanotte, dentro le sale di questa « Domus pacis » (nella quale morì Wagner), due orchestre hanno suonato con impeto gagliardo: il complesso di Gianni Moscaio (piuttosto tradizionalista) e il complesso di Rocky Roberts (piuttosto scatenato). Nel cortile lo scenografo Piero Zuffl aveva costruito una gabbia d'oro, ornata con busti di cartapesta effigianti una ottantina di « beats di allora », ironico promemoria all'indirizzo dei nobili abitatori di questo palazzo ai quali, in verità, pare che la « dolce vita » non sia mai spiaciuta. Sulla scalea interna trionfavano alcuni buffets ricchi e variati come la circostanza richiedeva: schidionate di porcellini d'India, fagiani arrosto, nidi di rondine, trote e trotelle e fumanti zuppiere di « riso e suca » (riso e zucca), piatto tipico veneziano. Ventisette gondole, otto motoscafi, quattro aerei erano stati mobilitati per convogliare gli ospiti della festa. Claudia Cardinale la si è dovuta andare a prendere a Palermo, dove sta girando un film. Nella scelta degli ospiti gli anfitrioni, Ascanio e Marina Cicogna, s'erano attenuti ad un criterio di sapienti dosaggi: Piovene, Moravia, Patroni Griffi. Patti e De Feo erano la delegazione culturale; Marc Bohan, Pierre Cardin, Emilio Pucci rappresentavano un sublimato dell'arte sartoriale; per l'arte cinematografica, oltre ai registi festeggiati, erano presenti Federico Fellini, Gillo Pontecorvo, Marco Bellocchio, Nanni Loy, Francesco Rosi, Sergio Leone (quello dei western), per non dire di Roger Vadim, in coppia con Jane Fonda, Gina Lollobrigida, Paolo Stoppa, Dino De Laurentiis. La delegazione nobiliare comprendeva i principi Colonna, Ruspoli e Caracciolo, la viscontessa De Ribes, i duchi Violante e Verde Visconti. Il ministro. Corona rappresentava il potere costituito, Liz e Burton i semidei. E' stato, probabilmente, il primo incontro massiccio del gran mondo internazionale con la musica e le stramberie della moda « yé-yé ». Ai signori era prescritto l'abito chiaro o bianco o, apertamente, « yé-yé »; alle signore, il pigiama da sera o il vestito corto o cortissimo (minigonna). Lo smoking, di rigore in tutte le manifestazioni mondane sin qui conosciu¬ te, era appena « ammesso ». Le sale erano inondate di luce cangvmte. Tre telecamere a circuito interno erano piazzate a riprendere il ballo: sicché, sul monitor, si poteva seguire da ogni punto del palazzo quel che avveniva nei tre saloni della festa. Unica nota dolente, la spesa: 50 milioni sembra sia lo scotto che l'Eurofilm pagherà per questo lancio « yé-yé » dell'« Edipo re » di Pasolini, dello « Straniero » di Visconti e della « Bella di giorno » di Bunuel. Gigi Ghirotti Una indiscrezione della giurìa Stefania Careddu, a Venezia per il Festival, fotografata sulla spiaggia del Lido (Telefoto A. P.)

Luoghi citati: India, Palermo, Venezia