Anche la madre di Kennedy a Venezia per il ballo in maschera di Ca' Rezzonico di Gigi Ghirotti

Anche la madre di Kennedy a Venezia per il ballo in maschera di Ca' Rezzonico Un rleewlineato settecentesco per Sia finse del Festival Anche la madre di Kennedy a Venezia per il ballo in maschera di Ca' Rezzonico La festa è stata ideata da un industriale americano, « per soccorrere gli alluvionati » - Dovreb- bero parteciparvi Soraya, i principi di Bismarck, Clara Luce, Wally Toscanini - A Palazzo Vendramin Calergi si prepara per stasera un ballo «giovane giovane», con tutte le signore in minigonna (Dal nostro inviato speciale) Venezia, 6 settembre. Domani sera il film I pastori del disordine, del regista greco Nico Papatakis, sarà preceduto da una dichiarazione che lo stesso regista (direttore della Mostra permettendo) farà in pubblico. Il film era quasi finito, quando la censura greca intervenne a vietarlo. Le bobine, però, erano già in Francia dove il regista Papatakis vive da anni. Ex marito di Anouk Aimée, direttore d'una celebre boite che vide nascere gli astri di Juliette Greco e di Mouloudij, Papatakis è passato da qualche tempo alla macchina da presa. Il suo primo film rappresentò la Francia a Cannes alcuni anni fa. Questa è la sua seconda prova: il film affronta da vicino la situazione di un povero paese del Mediterraneo, oppresso da miseria, analfabetismo, pregiudizi. Condizioni tutte che favoriscono l'avvento delle dittature: Papatakis srotola le sue bobine qui al Festival con l'idea di rendere palese un pericolo che da un momento all'altro potrebbe minacciare molti altri Paesi, oltre la Grecia, ove si attentasse al principio della libertà. Mentre il festival si prepara ad accogliere questa drammatica testimonianza, a Venezia si preparano balli e controballi. L'uno, atteso per domani sera, è in onore dei tre registi, Buiiuel, Visconti e Pasolini dei cui film i nobili veneziani, conti Ascanio e Marina Cicogna, hanno acquistato i diritti di distribuzione. Invitati (l'abbiamo già detto) da Liz Taylor al Cordobès, da Celentano a Franco Cittì, il « ragazzo di vita » del film di Pasolini, e alcune centinaia di illustri e meno illustri. Il luogo: il palazzo Vendramin-Calergi, dimora tra le più fastose del Canal Grande. I costumi: signori in chiaro, signore in minigonna. « Dev'essere un ballo giovane, giovane, giovane, ha capito? », dice Marina Cicogna. Ma c'è un altro ballo in preparazione, e qui il discorso cambia: la sera del 9 a Ca' Rezzonico, nelle sale affrescate da Giovanbattista Crosato e ornate dai dipinti del Tiepolo e di altri insigni pennelli, Venezia rivivrà qualche ora del suo splendido Settecento: fastoso, futile, impennacchiato e senza pensieri. Sarà, questo secondo, un ballo tradizionale: maschere, domino nero, feluche, tricorni. Nel listone degli inviti si leggono nomi inter minabili di patrizi dal blasone pluricentenario. Intrecceranno carole con i neofiti della ricchezza e della fama. Nel « menù » sono compresi l'ex imperatrice Soraya, ì principi di Bismarck. l'ex ambasciatrice americana in Italia Clara Luce, il duca di Cadaval, il sarto Cardin, Wallv Toscanini, e anche Rose Kennedy, la madre del compianto presidente. L'ideatore della festa è un americano, mister Blackwell, che, aggirandosi tra i pinnacoli delle celebrità mondiali, professionalmente si dedica a questo genere di cose che piacquero tanto alla defunta Elsa Maxwell. Venezia, stremata dalle comitive anonime, inscatolate a New York, a Campobasso oppure a Monaco di Baviera, cerca di riguadagnare, dollaro aiutando, quella classe che purtroppo vien sempre più scarseggiando sul mercato del turismo; e così offre la sede ed offre pure, in coincidenza con il ballo, un « fresco sul Canal Grande »: sabato sera un lungo corteo di gondole sfilerà sulla scia della «pagoda galleggiante» a bordo della quale suonerà un'orchestra al completo. Breve intervista con il signor Blackwell. «Come mai, signor Blackwell le è venuta quest'idea? ». « Venezia ha tanto dato alla cultura e alla civiltà del mondo che questa è, in parte almeno, una restituzione. Noi intendiamo aiutare, con il ricavato del ballo, gli artigiani alluvionati del novembre scorso ». « Sarà richiesta una cifra per l'ingresso al ballo? ». « Ognuno offrirà quel che crede, a seconda delle sue possibilità». «Per esempio? » « Oh, per esempio c'è uno dei nostri ospiti che ha versato un contributo di diecimila dollari ». Gli alluvionati si tranquillizzino: le spese della festa sono enormi ma tutto è pagato in partenza. Un magnate dell'abito in serie ha «comprato » il ballo di Ca' Rezzonico a scatola chiusa. E' l'italo americano Joseph Picone, proprietario, a New York, d'una casa di mode femminili. Intervista con il signor Picone, anni quarantasette, eleganza ineccepibile, « Come le è venuta quest'idea, signor Picone? ». « Mi han parlato della cosa, l'idea mi è piaciuta, ed eccomi qua. Lo faccio per aiutare gli alluvionati ». « E' d'origine veneziana? ». « No, siciliano di Castronuovo. Sì, lo so: la gente mi domanda; perché non faccio la stessa cosa per la Sicilia? Ma io al mio paese ho già regalato l'asilo infantile. E poi qui ci sono gli artigiani, e anch'io, in origine, ero artigiano: sarto. Le cose, in America, mi sono andate piuttosto bene, e allora, tra amici, si è deciso di dar questa festa ». « Lei è un ammiratore di Venezia: la visita spesso? ». « E' la seconda volta che la vedo ». « E quest'amore per la città? ». « La storia, caro-) signore; è la storia di Venezia che mi ha affascinato. Dopotutto, a pensarci bene, la civiltà di Venezia deriva da quella siciliana, non le pare? ». « Ma certo, ma sicuro, signor Joseph ». Gigi Ghirotti