Il ministro degli Esteri egiziano a Mosca per colloqui con Gromyko di Henry Shapiro

Il ministro degli Esteri egiziano a Mosca per colloqui con Gromyko Il ministro degli Esteri egiziano a Mosca per colloqui con Gromyko Secondo la ctPravda», gli arabi avrebbero capito che «una nuova guerra contro Israele non è l'unica via di uscita per risolvere la crisi del Medio Oriente» (Nostro servìzio particolare) Mosca; 5 settembre. Mentre il ministrò degli Esteri della Repubblica Araba Unita, Mahmòud Riad, iniziava i colloqui con il-.ministro degli Esteri Gromyko, la Tass1 e Radio Mosca rivelavano ai russi che l'ex-vice presidente e comandante in capo delle Forze Armate egiziane, Andel Hakim Aiuer, è stato arrestato per complotto. Stamani la Komsomolskaya Pravdà, parlando' del complotto stroncato da Nasser, afferma che l'arresto di Amer costituisce un duro colpo inflitto dal presidente egiziano contro le forze fllo-imperialiste. E' curioso che fino a qualche settimana fa la stampa sovietica parlava ben altrimenti del maresciallo egi¬ ziano. Quando Amer. fu a Mosca per trattare la concessione di aiuti, militari alla Repubblica Araba Unita egli fu salutato come « sin cero e profondo amico dell'Unione Sovietica, uh uomo prezióso per la causa araba, un Collaboratore insostituibile per Nasser in seno al governo progressista egiziano ». Il ministro egiziano degli Esteri, Riad, è arrivato a Mosca ieri sera per una breve visita ufficiale sui cui .scopi né i sovietici né l'ambasciata della Rau hanno voluto dare indicazioni. Secóndo gli osservatori, Riad sarebbe venuto a riferire a Gromykb ed agli altri dirigenti sovietici sull'atteggiamento tenuto da Nasser, a nome della Rau, alla recente conferenza pan-araba di Kartum. ' Secondo fonti bene informate, Riad noti discuterà problemi economici, ma limiterà le conversazioni ai problemi diplomatici e politici. Stamani la Pravda sottolineava come per i dirigenti sovietici una nuova guerra contro Israele non sia affatto «Za sola via d'uscita » per la crisi del Medio Oriente. « Dopo la fine delle ostilità — scrive l'organo del pcus — era comune tra i dirigenti arabi la convinzione che là ripresa della guerra fosse l'unico sistema per superare la Crisi. Poi questo modo di Vedere si è naturalmente modificato ed ora gli ambienti arabi più influenti la pensano in maniera meno intransigente- e piit moderata.- ESsì ammettono che bisogna impiegare ogni sistema possibile per liquidare le conseguè7ize dell'attacco proditorio di Israele ». Henry Shapiro

Persone citate: Amer, Gromyko, Nasser