Scarcerati a Torino tre giovani sospettati di un atroce delitto
Scarcerati a Torino tre giovani sospettati di un atroce delitto La merclala strangolata dai ladri Scarcerati a Torino tre giovani sospettati di un atroce delitto Il magistrato inquirente ha accolto l'istanza di liberta provvisoria: «Non esistono sufficienti indizi» - Sono un manovale di 28 anni, un operaio di 37 e un autista di 34 - Il crimine avvenne in via Giachino nell'ottobre 1959 Luigi Mollica di 34 anni. Rocco Pellegrino di 37 e Flavio D'Argenzio ventottenne, arrestati due mesi e mezzo fa con l'accusa di aver assas sinato nell'ottobre del '59 una anziana merciaia in via Giachino a Torino, sono stati liberati ieri. Il giudice istruttore dott. Franco accogliendo l'istanza dei difensori avv. De Marchi e Altara ha revocato l'arresto: « Non vi sono sufficienti indizi per prorogare la detenzione ». L'atroce delitto è avvenuto la sera del 17 ottobre 1959: la venditrice ambulante Margherita Farinetti Romero di 76 anni, fu picchiata a morte e strozzata dai ladri che volevano sapere dove nascondeva i risparmi. I rapinatori fuggirono senza prendere nulla. Come è arrivata la polizia a Mollica, Pellegrino e D'ArKenzio?. Li ha accusati Raffaele Lotito, cognato del Pellegrino, già noto alla giustizia; in un momento in cui era nei pasticci ha « soffiato »: « Quei tre mi hanno confessato, anni fa, di aver ucciso la merciaia ». La polizia ha svolto indagini accertando che dieci giorni dopo il delitto gli accusati erano stati fermati su un'auto e trovati in possesso di arnesi da scasso. 1 Inoltre i figli di una anziana « basista », ora morta, che organizzava furti a Torino, hanno ammesso che la madre conosceva i tre indiziati e li aveva indirettamente accusati della rapina. In base a questi soli indizi sono stati arrestati il 20 giugno scorso, mentre erano al lavoro: Mollica autista, Pellegrino catramista, D'Argenzio manovale. Sono tutti sposati e padri di parecchi figli in tenera età. « In questo caso — si legge nell'istanza degli aw. De Marchi e Altara — dove appare evidente la mancanza di una prova che possa consentire anche un semplice rinvio a giudizio, è anzitutto la scarcerazione che urge: gli imputati devono poter ripren- dere al più presto il loro onesto lavoro per sollevare dall'indigenza i disperati familiari ». Anche il p. m. dott. Moschella ha dato parere favorevole alla immediata libertà. Sono usciti dalle Nuove ieri pomeriggio; ora hanno una sola preoccupazione: tor, nare a lavorare. Ma l'istruttoria, anche nei loro confronti, non è chiusa. Perché tutto finisca occorre una sentenza definitiva di prosciogli mento. « L'ordinanza di libertà del giudice istruttore — ha detto l'aw. De Marchi — lascia bene sperare in una assoluzione completa ». a. n. Rocco Pellegrino, da sinistra, Flavio D'Argenzio e Luigi Mollica, i tre giovani rimessi in libertà a Torino
Luoghi citati: Torino
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