Johnson nega che l'America intenda sospendere le incursioni

Johnson nega che l'America intenda sospendere le incursioni Johnson nega che l'America intenda sospendere le incursioni Il Presidente smentisce anche le voci di un'offensiva di pace nel Vietnam: «Sono frutto di immaginazione » - Gli aerei hanno bombardato finora 300 dei 350 obbiettivi indicati dai capi militari ; i rimanenti si trovano al confine con la Cina - « Spetta solo a me decidere se attaccarli » (Dal nostro corrispondente) Washington, 1 settembre. In una conferenza stampa improvvisata, il presidente Johnson ha dichiarato che le voci relative ad un'offensiva di pace nel Vietnam sono prive di qualsiasi fondamento, così come quelle relative alla possibilità di un'altra interruzione dei bombardamenti sul Vietnam del Nord. « Informazioni del genere — ha detto — sono il frutto dell'immaginazione di qualcuno. Noi non sappiamo nulla in proposito. Che io sappia, voci del genere sono puramente di carattere speculativo e sono prive di qualsiasi fondamento ». Il Presidente ha riconosciuto che esistono, talvolta, alcune divergenze fra i « civili » e i « militari », ma che esse sono, in generale, relativamente minori e che troppo spesso sono state esagerate. Johnson ha sottolineato l'identità di vedute fra lui stesso, il ministro della Difesa McNamara ed il segretario di Stato Rusk ed ha reso omaggio al valore eccezionale dei capi di stato maggiore che costituiscono « un gruppo di uomini di estremo valore, i soldati ed i marinai meglio addestrati che abbiamo. I loro punti di vista sono sempre presi in considerazione con l'attenzione che meritano ». Johnson ha tuttavia tenuto a sottolineare di essere il capo supremo delle forze armate americane e che, in fin dei conti, è suo compito prendere le decisioni che si impongono. « Io sono il comandante in capo ai termini della Costituzione — ha detto — ii. principale vice di costui per gli affari militari è il suo segretario alla Difesa. I capi di stato maggiore sono consiglieri militari ». Quanto alla controversia suscitata dalle raccomandazioni di taluni membri del Congresso per una più intensa escalation nel Vietnam del Nord e dagli appelli alla moderazione di McNamara, il Presidente ha categoricamente smentito che il capo del Pentagono si dimetterebbe se le sue opinioni non avessero seguito. « Non ho mai sentito una voce così assurda — ha detto Johnson — si tratta di una voce idiota. McNamara non è uomo da abbandonarsi a minacce ». Parlando delle operazioni aeree, Johnson ha detto che 300 dei 350 obiettivi figuranti sulla lista dei capi di stato maggiore sono già stati attaccati. Ciò rappresenta, ha sottolineato il Presidente, una proporzione di sei su sette dei bersagli considerati come interessanti dagli esperti. Sulla scelta di questi 300 obiettivi vi è stato un completo accordo fra tutti gli specialisti, civili e militari. « Ne restano dunque cinquanta — ha proseguito Johnson —; essi si trovano in zone a carattere estremamente strategico, vale a dire ad Haiphong, ad Hanoi e nella " zona-cuscinetto " (fra il Vietnam del Nord è là Cina). Le decisioni concernenti questi obiettivi non sono state prese. E' compito del Presidente, e di lui soltanto, approvare qualsiasi decisione in questo settore in funzione di tutti i punti di vista che gli vengono sottoposti. Prima di farlo, il Presidente studierà accuratamente i punti di vista di McNamara. Rusk e dei capi di stato maggiore. « Il segretario di Stato ed il segretario alla Difesa sono pienamente d'accordo fino a questo momento — ha detto ancora Johnson — sulla condotta delle operazioni nel Vietnam. Io ritengo di beneficiare della cooperazione piena e totale dei capi di stato -maggiore e sono certo che McNamara è della mia opinione. Credo che tutta questa controversia sia stata gonfiata oltre qualsiasi proporzione ». Proprio oggi la sottocommissione del Senato per la preparazione delle forze armate, presieduta dal senatore John Stennis, aveva pubblicato un suo rapporto nel quale suggeriva la chiusura e l'isolamento del porto dì Haiphong e l'aumento dei bombardamenti sul Vietnam del Nord. Il rapporto sottolineava le divergenze manifestatesi, nelle deposizioni davanti alla sottocommissione, fra i capi di stato maggiore e il ministro alla Difesa, divergenze che invece Johnson ha minimizzato. Nella conferenza stampa, il Presidente ha detto anche di non avere nulla di preciso da dire su eventuali prospettive di pace nel Medio Oriente. Johnson ha annunciato di avere autorizzato l'invio di un altro milione di tonnel¬ late dì cereali all'India, per permettere « alla più grande democrazia del mondo » dì affrontare il problema sempre gravissimo della fame. Lo scorso maggio, il Congresso aveva autorizzato l'eventuale invio di tre milioni di tonnellate di cereali all'India: con la decisione annunciata oggi da Johnson, ne sono stati inviati già due milioni e mezzo. vice il presidente Johnson ieri durante la conferenza stampa sul Vietnam (Tel. Ansa)