Le decisioni della conferenza rivelano gravi discordie interne

Le decisioni della conferenza rivelano gravi discordie interne Le decisioni della conferenza rivelano gravi discordie interne (Nostro servizio particolare) Londra, 1 settembre. Il « vertice » arabo di Kartum ha respinto oggi, nella sua ultima sessione, ogni possibilità di riconciliazione con Israele. Nelle parole del comunicato, i dodici Paesi partecipanti (l'intera delegazione siriana aveva abbandonato la conferenza ieri) hanno deciso di applicare « i principi del non riconoscimento giuridico e della non negoziazione, e di non concludere la pace con Israele, per il bene e 1 diritti del popolo palestinese nella sua madrepatria ». Nello stesso tempo, il « vertice » ha approvato la ripresa delle esportazioni di petrolio all'Occidente che, afferma il comunicato, « costituiscono un mezzo molto efficace per consolidare le nostre economie ed aiutare quei paesi il cui equilibrio economico è stato alterato dal recente conflitto e che sono esposti a pressioni esterne ». La mozione non fa esplicito riferimento agli Stati Uniti. all'Inghilterra e alla Germania Occidentale, ai quali le forniture erano state interrotte in seguito all'accusa loro rivolta di aver aiutato Israele. Ma la ripresa degli approvvigionamenti è data per sicura: anche perché il « vertice » ha deciso di creare un tondo di emergenza (alimentato soprattutto dai paesi petroliferi) per aiutare Egitto. Giordania e Siria, che sono stati più duramente provati dalla guerra con Israele. Saranno stanziati 140 milioni di sterline (circa 250 miliardi di lire) da divìdere così: 95 milioni all'Egitto. 40 alla Giordania. 5 alla Siria. Nasser avrebbe detto che il Canale di Suez resterà chiuso alla navigazione fino a quando gli Stati arabi verseranno il loro contributo all'Egitto. Si è conclusa così con due risoluzioni contraddittorie, e quasi umilianti, una conferenza che, nelle speranze dei suoi partecipanti, avrebbe dovuto segnare un nuovo punto di partenza per l'intero Medio Oriente. Il « vertice » non è riuscito a liberarsi né delle rivalità interarabe. né. soprattutto, dei pregiudi zi contro Israele Nasser mentre auspicava una « soluzione politica » alla crisi me¬ diorientale, prospettava agli alleati la possibilità di ricorrere alla forza « per riconquistare i territori rubati da Israele ». Re Hussein di Giordania affermava di « non potersi opporre a tentativi » per un compromesso, ma il presidente dell'a Organizzazione per la liberazione della Palestina » (a cui il vertice ha accordato dignità dì Capo di Stato), Ahmed Al Shukary, si batteva contro ogni iniziativa diplomatica. Analogamente, il « vertice » non ha saputo fare a meno della valuta occidentale. Tutte le professioni di anti-imperialismo si sono infrante contro l'opportunità di riattivare il flusso degli acquisti di petrolio. L'unica decisione positiva del « vertice x è quella di aiutare finanziariamente i paesi « aggrediti » da Israele: ma bisognerà vedere fino a quando, e in che misura, l'aiuto sarà corrisposto. In teoria l'Egitto otterrà, come s'è detto, 95 milioni di sterline, la Giordania ne riceverà 40 e la Siria 5. Le somme saranno contribuite quasi totalmente dai maggiori produttori di petrolio, il Kuwait (55 milioni), l'Arabia Saudita (50) e la Libia (30). Si dice che i tre paesi abbiano acconsentito ad addossarsi l'onere in cambio della possibilità di riprendere le esportazioni di petrolio. Il « vertice » ha altresì stabilito di « prendere tutte le misure necessarie » per consolidare la forza militare araba « contro ogni futura aggressione » e ristabilire l'equilibrio con Israele. Le basi straniere dovrebbero essere tutte smantellate: l'accordo colpisce Stati Uniti. Inghilterra e Francia. Non è però ancora sicuro che l'Arabia Saudita, tradizionale alleata dell'Inghilterra, lo metta in pratica. I rifornimenti bellici verrebbero in futuro quasi per intero dall'Unione Sovietica, anche per motivi di coordinazione tra gli eserciti dei diversi Paesi. La conferenza si è sciolta questa sera tra entusiastiche dimostrazioni popolari e professioni di amicizia dei capi di Stato o di governo L'atmosfera, ha dichiarato un por tavoce. i( era di estrema cor dialità e soddisfazione ». In realtà il a vertice » è fallito: solo il tempo dimostrerà se il solitario frutto che si presume abbia prodotto — la soluzione della grìsi yemenita — potrà essere raccolto. Nasser e Feisal sembrano sinceri nella loro determinazione di far cessare la guerra civile: ma Saltai, il presidente yemenita, ha respinto quello che ha definito una « interferenza in questioni interne di un Paese indipendente ».

Persone citate: Ahmed Al Shukary, Nasser, Re Hussein