Contrasti nelle Acli sull'appoggio alla dc di Fausto De Luca

Contrasti nelle Acli sull'appoggio alla dc Il presidente Labor chiude il convegno di Vallombrosa Contrasti nelle Acli sull'appoggio alla dc Come nel 1966, anche quest'anno parecchi aderenti alle associazioni lavoratori cristiani hanno manifestato insofferenza per la democrazia cristiana, accusandola di essere troppo moderata - Labor precisa: «Ogni scelta è rinviata al futuro» (Dal nostro inviato speciale) Vallombrosa, 31 agosto, n convegno di studio organizzato a Vallombrosa dalle Acli (Associazioni cristiane lavoratori italiani) sui problemi della condizione ' operaia nella società dei consumi si è chiuso oggi con la replica del presidente dell'organizzazione, Livio Labor. Per il tema scelto, per le : analisi spesso catastrofiche che sono state fatte dei processi disumanizzanti del si; stema dei consumi, per la scarsezza di indicazioni con. crete per un superamento o una correzione di questi meccanismi, le conclusioni non ; potevano che avere un modesto significato sul piano pra' tico. Labor, nella sua replica, ha generosamente profuso le dichiarazioni battaglieire (h Non alzeremo bandiera bianca nella nostra opera di contestazione») ma non ha potuto, in concreto, che incitare la sua stessa organiz[zazione ad una maggiore e ipiù profonda riflessione su i questi problemi. E' necessario anzitutto, egli ha detto, uno sforzo di .chiarificazione a livello di 'massa dei problemi nascenti dall'evoluzione della società dei consumi, utilizzando le contraddizioni di sviluppo della società italiana (squilibrio Nord-Sud, sperequazione tra livelli di reddito), fa^ cendo leva sulle forze disponibili e « meno integrabili » che sono quelle della classe operaia, « organizzando il dissenso » per scopi di rinnovamento, abbattendo gli steccati eretti dai partiti e dai sindacati al dialogo tra le forze operaie. « Credo alla politica del pianerottolo, ha dichiarato Labor, cioè al dialogo tra lavoratori cristiani e marxisti, che hanno la stessa fiducia e la stessa speranza nell'uomo, che procedono verso la stessa meta, che sentono simpatia fra loro ». Questo non si; gniflca, ha precisato, « un'alleanza tra Acli e Partito co.munista. Il dialogo deve restare al livello degli ideali, tra marxisti e cristiani », cioè lo stesso dialogo che la Chiesa, attraverso il Segretariato per i non credenti, già svolge con i marxisti dell'Occidente e dell'Oriente europeo. Attraverso questa chiarificazione e attraverso l'unità delle forze sindacali bisogna tendere, ha continuato Labor, a realizzare il controllo democratico sulle decisioni economiche, e quindi l'effettiva influenza dei lavoratori sulle scelte delle imprese, delle Regioni, dello Stato. A più lungo termine si tratta ;di « subordinare il sistema economico alla, società civile, affermando il primato degli impieghi collettivi della .ricchezza su quelli individuali ». Quali meccanismi bisogna creare per attuare la partecipazione e il controllo dei ^lavoratori, obbiettivi che soino fin dall'inizio nel programma di centro-sinistra, •Labor non ha detto. « Non abbiamo risposte pronte, — ha affermato — e nessuno del resto le ha. Bisogna studiare, cercare, sperimentare ». Ancora più incerte si sono fatte le prospettive quando jLabor ha cercato di definire (l'atteggiamento delle Acli di jfronte alle forze politiche. Il problema è sul tappeto da tempo, ma al congresso delle Acli tenuto a Roma l'anno scorso si pose con particolare acutezza. Mantenere l'appoggio alla de (le Acli hanno un milione di iscritti e calcolano in due milioni i loro voti) quando larghi settori di militanti manifestano insofferenza verso il partito accusato di moderatismo? L'anno scorso le Acli si impegnarono a votare ancora una volta per la de alle elezioni del 1968. Ma in questo convegno di Vallombrosa la carica protestataria e ribellistica si è di nuovo manifestata con vivacità. E' stato detto che le Acli hanno perso l'occasione dell'unificazione socialista per staccarsi dalla de, è stata : riaffacciata la prospettiva di .un secondo partito di cattolici nascente dalle Acli. Labor ha moderato queste spinte pur lasciando aperte tutte le possibilità. « Non abbiamo indetto questo convegno per offrire uno sfogatoio a talune impazienze », ha af fermato. « Non vogliamo lan ciare messaggi rivoluzionari per non tarne niente. Non siamo una spina nel fianco della de. ma una forza autonoma. Diciamo che si apre un periodo di ripensamento Una diversa dislocazione dei gruppi, in senso moderato o progressista, non si può escludere a priori ». Ma questa scelta è rinviata al futuro: «E' chiaro, — ha concluso Labor — che il movimento operaio non potrà, alla lunga, ricondursi che a quelle forze politiche le quali saranno in grado di formulare proposte concrete dì sviluppo integrale dell'uomo ». Fausto De Luca

Persone citate: Livio Labor

Luoghi citati: Roma