A quattro giovani fratelli svedesi la 100 km a squadre dilettanti

A quattro giovani fratelli svedesi la 100 km a squadre dilettanti Un'altra delusione per gli asxurri ai «mondiali» di ciclismo A quattro giovani fratelli svedesi la 100 km a squadre dilettanti Gosta, Erik, Sture e Thomas Petterson si sono affermati in 2 ore 3'7" - Secondi i danesi a 16" La nostra formazione si è battuta bene, ma gli avversari erano troppo forti - I vincitori vivono vicino a Stoccolma: Gosta è panettiere, Erik fa il commesso e gli altri due sono operai Gli italiani terzi con mezzo minuto di ritardo (Dal nostro inviato speciale) Amsterdam, 31 agosto. Prima lezione di modestia ai campionati mondiali su strada. Oggi figurava in programma la 100 chilometri a squadre riservata ai dilettanti e, alla vigilia, tutti consideravano còme grandi favoriti i quattro azzurri. C'erano, si, molti avversari di rilievo, c'erano i tedeschi delle due Germanie, c'erano gli olandesi, i danesi, i sovietici. Ma, per perder la partita, sarebbe dovuta entrar in campo una sfortuna nera, tanto la classe e la superiorità del quartetto italiano sembravano sicura garanzia di vittoria. La sorte, proprio, non è entrata in campo. Eppure, abbiamo perso. In modo lineare, senza possibilità di equivoci. E, a trionfare, è stata una squadra che le previsioni di tutti nemmeno ricordavano, è stata una squadra simpatica — la Svezia —, una squadra che presenta una particolarità crediamo unica in campo ciclistico, dal momento che è composta da quattro fratelli. Quattro fratelli, quattro campioni: si chiamano Petterson di cognome e Erik, Gosta, Sture e Thomas di nome. Primi loro, tanto di cappello. E noi, nemmeno secondi. Perché, al secondo posto, si sono piazzati i danesi — maglie iridate lo scorso anno a Colonia. Noi terzi. Con nessuna scusa. I quattro fratelli Petterson sono subito balzati sulla scena ed hanno fatto in fretta a prendere il comando. Al ventiquattresimo chilometro, infatti, la formazione svedese transitava al comando, ma gli italiani, che avevano nei loro piani una partenza lanciata, venivano cronometrati con lo stesso tempo. La Danimarca inseguiva a 2", quindi veniva la Germania Est a 31". Al quinto posto, appaiate, si trovavano Polonia e Germania Occidentale con un distacco di 53", tallonate dall'Olanda a 58". Per l'Italia, la situazione era buona, aleggiava la speranza che gli svedesi, dopo un avvio così veloce, sarebbero stati costretti, prima o poi, a ridurre il ritmo, ma i passaggi alla fine del giro iniziale, vale a dire dopo 48 chilometri e 200 metri (a metà del percorso, lungo nel complesso 96 chilometri e 400 metri), già cominciavano a farsi preoccupanti per noi, poiché i « quattro Petterson quattro » non solo non stavano cedendo, ma addirittura stavano distanziando ogni rivale. Gli svedesi transitavano in 1 ora 41" ed avevano un vantaggio di 20" sui quattro azzurri, di 21" sulla Danimarca, di l'55" sulla Germania Est, di 2' sulla Polonia. La partita era ancora aper- ta, ma, per l'Italia, c'era la necessità assoluta di balzar alla controffensiva. Niente da fare. Gli svedesi, al chilometro 72, portavano il loro vantaggio a 27" nei confronti dell'Italia ed a 31"'nei confronti della Danimarca, le uniche compagini che, bene o male, erano riuscite a tener testa allo scatenato quartetto del Nord. Venticinque chilometri alla fine: 1 ragazzi di Rimedio avrebbero realizzato un miracolo? Lunghi minuti di attesa sulle tribune. Comparivano gli svedesi. Il loro tempo era di 2 ore 3'7". Dal fondo del rettilineo d'arrivo sbucavano gli italiani. Ormai battuti, finivano comunque velocissimi. Trentanove secondi in più dei fratelli Petterson. Con una amarezza supplementare ed imprevista, poiché pure i danesi facevano meglio di noi. Risultato lineare, nessuna obiezione è possibile. Marcelli, Pigato, Martini e Bosisio non hanno reso al di sotto di quanto ci si attendeva da loro. Hanno realizzato una media di valore (46.731). Insomma, non hanno deluso. Ma, di fronte a loro, si sono elevati due quartetti più forti e gli onori del trionfo toccano con pieno merito agli svedesi, che hanno corso alla media di chilometri 46,979. I quattro fratelli Petterson già hanno partecipato insie me lo scorso anno al cam pionato mondiale sui 100 chi lometri, piazzandosi soltanto al sesto posto per il crollo, dopo una trentina di chilometri, di uno dei componenti la compagine. Quest'anno, dimenticati dalle previsioni, hanno realizzato il gran colpo. Stasera, a Varganda, paesino distante 130 chilometri da Stoccolma, sarà festa grossa. Si sprecheranno gli evviva per quattro cittadini celebri, i quattro fratelli Petterson: il panettiere Gosta di 26 anni, il commesso Erik di 24 anni ed i due operai Sture, di 22 anni, e Thomas di 20 anni, che, unendo le proprie fresche forze, hanno conquistato il titolo mondiale nella 100 chilometri a cronometro a squadre. Gigi Boccacini Ordine di arrivo: 1. Svezia, che percorre 94 chilometri a 400 metri in 2 ore 3'7" alla media oraria di km 46,979; 2. Danimarca a 16"; 3. Italia a 39": 4. Germania Ovest a 3'44", 5. Unione Sovietica a 4'42"; 6: Francia a 5'6"; Programma e tv delle gare di Heerlen OGGI — Riposo. DOMANI — Ore 10: campionato mondiale donne (km 53,036); ore 13: campionato mondiale dilettanti (km 198,785). La televisione trasmetterà in cronaca diretta alcuni passaggi e le fasi finali di' questa seconda gara sul programma nazionale: ore 13,30-14,30; 16-16,30; ore 17,45-18,15. DOMENICA — Ore 10: campionato mondiale professionisti (km 265,180). La tv, sempre sul programma nazionale, si collegherà con Heerlen, in Olanda, dalle ore 12 alle 12,30 e 13.30-14; 16-16,30 e 17,20. GII svedesi fratelli Petterson campioni del mondo: da sinistra Erik (24 anni), Gosta (di 26) che è seminascosto, Sture (di 22) e Thomas (di 20) (Telefoto)