Bellocchio, giovane regista arrabbiato tenta di spiegare perché «La Cina è vicina» di Gigi Ghirotti

Bellocchio, giovane regista arrabbiato tenta di spiegare perché «La Cina è vicina» Bellocchio, giovane regista arrabbiato tenta di spiegare perché «La Cina è vicina» (Dal nostro inviato speciale) Venezia, 31 agosto. Nelle sere in cui Si proiettano sullo schermo del Lido film piti « impeg7mti » si vede la gente accorrere in sala di gran premura, e poi dopo una ventina di minuti, sgattaiolarsene via svelti svelti. Il fatto è che quest'anno l'America è ufficialmente assente dalla Mostra, ma sentimentalmente presente con Topolino e le sue vecchie comiche, che vengono proiettate, come aperitivo, prima dello spettacolo. Anche i « western », i vecchi, gloriosi « western » americani, riscuotono grande successo di pubblico. E':. assente. pure la Russai, ma, sonojpfesenti alcune cinemalatfthfletei mondò ;cdmunÌéià\*Cómùiiista per modo di dire, sembra. Il soggettista del film cecoslovacco proiettato stasera al Lido, La notte di una monaca, Jan Prochazka, ha lanciato una solenne dichiarazione preliminare in cui sconfessa la collettivizzazione. « Spero di essere riuscito a dire che i nostri fallimenti sono ben più numerosi che i nostri trionfi e che le nostre più clamorose vittorie sono, per l'appunto, le più fallaci ». La.Cina è vicina è il titolo del film di Marco Bellocchio che si aspetta domani, secondo tra i film italiani in gara per il « Leone ». Secondo anche nel ciclo produttivo del giovane regista che s'è conquistato la fama con I pugni in tasca. Marco Bellocchio non è più solo. Mentre lavorava al doppiaggio del suo primo film ha incontrato la donna. Elda Tattoli, che ora gli è compagna « in senso globale », dice lei, conferma lui. Collaboratrice, sceneggiatrìce, aiuto regista, ispiratrice, realizzatrice, interprete, amministratrice. La coppia Bellocchìo-Tattolì ha. impegnato tutte le sue sostanze, le sue speranze e le sue energie in questo film. Il produttore. Franco Cristaldi, ha lasciato mano libera ai due. « purché stiate nella cifra che abbiamo pattuito ». La cifra era cento milioni: la coppia Bellocchio-Tattoli portava una bobina dopo l'altra, e il produttore, a rate, « sganciava » il necessario per far continuare il film. E' stato un anno e mezzo di passione. Bellocchio, un giovane nervoso, sottile, intellettuale fino al midollo delle ossa, siede accanto alla sua « musa ». una robusta emiliana (ma di padre meridionale) di spalle quadrate e di faccia rotonda. « Mi vuol spiegare, Bellocchio, che cosa significa che la Cina è vicina? ». « Ecco: il titolo si può interpretare in due modi. La Cina è vicina per chi la crede lontana, è lontana, lontanissima, per chi la crede vicina ». « E' chiaro, ma come va interpretata questa interpretazione? ». ' «Mi spiego: il film narra due storie parallele, di giovani che imborghesiscono sempre di più e di un altro giovane, che, invece, diventa di giorno In giorno sempre più "cinese" ». « Ebbene? ». « Per Camillo, il filocinese di provincia, esteta delle rivoluzioni, personaggio vano e presuntuoso, la Cina è lontanissima, non verrà mai. Per gli altri due personaggi, sempre più attaccati alla proprietà, la Cina è invece vicinissima ». « Vuol dire che Mao è alle porte? ». « Vuoi dire che per tipi come questi la Cina significa una resa dei conti: lo sbriciolamento d'un certo stile di vita, l'annientamento di una messinscena decrepita, in sfacelo ». In pratica, il film è contro il partito socialista, colpevole di aver deluso le speranze della classe operaia. Tuttavia non è un film estremista e nemmeno qualunquista. La critica, ormai, risolverà il mistero ideologico di questo rompicapo. Per ora, va sottolineata l'apparizione della coppia Bellocchio-Tattoli nel mondo dello schermo come produttrice di film in economia. La « Cina » in questione è stata « girata » ad Imola. La Tattoli, factotum onnipotente, ha amministrato i fondi con oculatezza (tutto quel che si risparmiava, era guadagnato), provvedendo ai tecnici, alle comparse, al materiale. Gli attori si pagavano l'albergo, le comparse mangiavano al cestino (preparato dalla Tattoli. con par- simonìa). Attrice di prosa di non grande rilievo, e anche autrice di un copione teatrale (una volta che la sua compagnia non aveva una « novità italiana » da mettere in cartellone, la Tattoli gliela scodellò in due settimane), compare adesso nel film di Bellocchio come protagonista femminile. Accanto a lei. Glauco Mauri, primo attore del Teatro Stabile di Torino e, poi. Paolo Graziosi. Daniela Surina ed altri, oscuri ma assetati di gloria. Gigi Ghirotti Ieri al Lido, Jana Brejchova interprete del film «La notte della monaca* (Telef.)