La Juventus delude anche a Novara: 1-0

La Juventus delude anche a Novara: 1-0 Dopo la parentesi di Biella, la squadra torinese nuovamente in difficoltà all'attacco La Juventus delude anche a Novara: 1-0 Simoni ha ottenuto l'unica rete per i torinesi - Senza Cinesinho e Zigoni l'attacco non ha reso, nonostante il gioco generoso di Del Sol - Numerosi mutamenti nella ripresa - Il pubblico ha salutato con applausi i Campioni d'Italia all'ingresso in campo, ma alla fine li ha fischiati - Magnusson spettatore d'eccezione DAL NOSTRO INVIATO Novara, lunedi matt. I giocatori della Juventus sono stati accolti a Novara da un coro di applausi, ma sono ripartiti sotto una salva di fischi. Perché il pubblico novarese ha mutato umore nel breve spazio di un'ora e mezzo? La risposta è facile: perché i campioni d'Italia, attesi alla prova con molte speranze, hanno deluso. I tifosi non credono nelle attenuanti, ai loro beniamini chiedono sempre il massimo, e i bianconeri di ieri, hanno offerto il minimo: un gioco scarno, a tratti affannoso, qualche indecisione in difesa, molti inutili passaggi a centrocampo, pochissimi tiri a rete. Un solo goal ha coronato la fatica dei torinesi, un goal semplice e lineare, realizzato da Simoni su intelligente suggerimento di Del Sol, l'uomo più efficace e più pratico dell'intera squadra. Si era al 31' del primo tempo, e la formazione di Heriberto Herrera aveva presentato, fino a quel momento, qualcosa di interessante. Mancavano Cinesinho e Zigoni, sostituiti da Sacco e De Paoli. Era la prova d'appello per i due, che non sono semplici riserve, ma purtroppo la loro prestazione è stata ancora una volta poco utile al gioco collettivo. Sacco si è confermato l'elegante palleggiatore ammirato altre volte, ma il suo temperamento non lo porta a combattere, a volte si estranea addirittura dalla manovra, per partire in ritardo sull'invito del compagno, aggravando così il suo naturale difetto di non avere il necessario « sprint ». De Paoli è un atleta solido, ma ha bisogno di tempo per trovare la pienezza della forma fisica. Per giunta, la particolare situazione che si è determinata in seno alla Juventus ha creato in De Paoli una notevole fragilità Simoni, autore del goal bianconero, stretto fra I novaresi Tagliavini (a sinistra) e Udovicich (Foto Moisio) d' temperamento. Inutile parlare di alternative fra lui e Zigoni, assurdo e ingiusto aprire ima polemica che non avrebbe senso. De Paoli sente l'ostilità da parte di molti tifosi e « soffre » per i fischi che accompagnano ogni suo errore. Avrebbe bisogno di calore e riceve rimbrotti, cerca un appoggio per risalire e trova invece ostacoli. I contrasti lo conturbano, i tifosi, ingenerosi e ingiusti, lo fischiano come se fosse colpevole di chissà quale reato. La premessa ci pare doverosa per presentare in giusta Magnusson (In camicia bianca) osserva con una curiosa espressione una fase della gara di Novara (Foto Moisio) luce la prova della Juventus a Novara, e ci consente di dire che in campo non è scesa la « vera » Juventus, perché mancavano Cinesinho e Zigoni. Il primo è l'impareggiabile suggeritore di ogni manovra d'attacco, Zigoni è l'uomo d'urto, l'individuo estroso che crea spazio, impegna due o tre avversari e all'occorenza segna anche dei goals. E' una bella realtà della Juventus, una realtà che non può essere sottovalutata raccontando la partita di ieri. Le attenuanti sono valide, ma bisogna dire con altrettanta chiarezza che qualcosa non funziona ancora in questa squadra. Heriberto Herrera alla fine ha parlato di eccessivo individualismo, di rinuncia al gioco collettivo, di scarso impegno. Tutto vero. Ma a nostro avviso qualche elemento ha accusato anche la fatica di una prova giudicata alla vigilia forse troppo facile. Il Novara che milita in serie B non è certo una squadra in grado di impensierire una Juventus lanciata o decisa a conquistare un qualsiasi successo, ma una Juventus convinta di poter « giocherellare » non costituisce pericolo per nessuno... E' venuta egualmente la vittoria ma le critiche non mancano. La difesa ha presentato Salvadore a destra cerne terzino, confermando per gli altri ruoli gli elementi di sempre, ma la soluzione di Heriberto Herrera non aveva bisogno di un collaudo cosi importante. Salvadore ha classe, esperienza e capacità agonistiche da giocare in qualsiasi ruolo. Nella ripresa, il settore ha subito notevoli rivoluzionamenti, sono entrati Roveta (e non Rinero, come per un lapsus di cui ci scusiamo abbiamo scritto per errore ieri nel pezzo di presentazione), Gori e Coranini, e Leoncini è passato stabilmente a centrocampo, confermando i difetti ed i pregi di sempre. Castano, uscito in anticipo per ragioni prudenziali, non si sostituisce facilmente, e gli attaccanti del Novara in questo periodo hanno più volte sfiorato il pareggio, che non sarebbe stato del tutto immeritato, La prima linea bianconera ha avuto in Simoni l'elemento più efficace, più sobrio nel palleggio, pratico ed intelligente. Nel primo tempo ha lavorato molto anche Del Sol, mentre Menichelli, lasciato isolato dallo scarso aiuto offertogli dal compagno di linea, è rimasto pressoché disoccupato. Di Sacco e De Paoli già è stato detto. Il pubblico, comunque, si è indispettito e le feste si sono tramutate in sarcasmo. Ai tifosi (amici e avversari) le prove scialbe piacciono poco, e la loro reazione è sempre eccessiva, come lo sono i sentimenti di affetto e di critica che le accompagnano. La Juventus a Novara ha giocato abbastanza male, ma voler crearne un dramma, sarebbe un grave errore. Ci vuol tempo per ritrovare il gioco che io scorso anno ha permesso la conquista dello scudetto, occorre an che un po' di buona volontà, i bianconeri ieri non l'hanno avuta. Riteniamo per ec¬ cesso di confidenza con l'avversario, non per altro, anche se pende ancora sulla società e sui giocatori il rischio dei contratti di reingaggio, che saranno discussi oggi e domani. « Per noi non è un problema, ha detto il presidente Catella, ma il problema esiste e dovrà essere risolto ». Il Novara ha giocato la sua onesta partita, ricorrendo a volte a qualche durezza, senza per altro esagerare. Opposta a una formazione tecnicamente assai più forte, la squadra azzurra ha sfoderato il più classico catenaccio mai visto su un campo di calcio, lasciando a turno arretrate anche le ali. Una tattica comprensibile, per evitare una débàcle. L'impresa è riuscita grazie al lavoro sagace del nuovo acquisto Tagliavini, alla generosa prestazione di Udovicich, alla «grinta» dei due terzini e alla fatica costante dei centrocampisti. Nessun elemento eccelle per valore individuale. E' una squadra che gioca per il risultato. Potrebbe disputare un onesto campionato di serie B. Prima della partita, i dirigenti del club « fedelissimi novaresi » hanno consegnato al neo-bianconero Bonci il trofeo « Luciano Marmo », destinato al più giovane eie- mento che abbia disputato almeno dieci gare in serie B. Il ragazzo, che lo scorso anno giocava nella Reggiana, ha ritirato personalmente il trofeo, tra gli applausi dei presenti. Anche il neo-juventino Magnusson era presente all'incontro. Giulio Accatino Novara: Lena (Piscitelli); Fumagalli, Testa (Colombo); Tagliavini, Udovicich, Vittorino Calloni; Gavinelli, Broggi (Carcano e Fedato), Giampiero Calloni, Sartori, Milanesi. Juventus: Anzolin; Salvadore, Leoncini (Gori e Coramini); Bercellino, Castano (Roveta), Volpi (Leoncini); Simoni, Del Sol, De Paoli, (Favalli), Sacco, Menichelli. Arbitro: Carminati di Milano. Hanno assistito alla partita 11.171 spettatori paganti, per un incasso di 11 milioni 289.400 lire.