Giovanni Leone nominato da Saragat senatore a vita di Giovanni Leone

Giovanni Leone nominato da Saragat senatore a vita «Per altissimi meriti scientifici e sociali» Giovanni Leone nominato da Saragat senatore a vita Il decreto di nomina firmato dal Capo dello Stato appena rientrato a Roma - L'on. Leone ha 59 anni; è stato membro della Costituente, presidente della Camera e capo del Governo Nostro servizio particolare Roma, lunedì mattina. Il Capo dello Stato ha nominato senatore a vita l'on. prof. Giovanni Leone « per avere illustrato la patria — dice la motivazione del provvedimento — con altissimi meriti nel campo scientifico e sociale ». Il presidente Saragat, rientrato ieri mattina a Roma da Antagnod, ha voluto firmare, come primo atto ufficiale, il decreto di nomina. Il presidente del Consiglio on. Aldo Moro ha inviato al senatore Giovanni Leone un cordialissimo messaggio di felicitazioni e di auguri. In seguito a questo altissimo riconoscimento, l'on. Leone ha rinunciato al mandato di deputato per entrare al Senato: gli subentrerà alla Camera l'on. Vittorio De Stasio, della de, presentatosi candidato nel 1963 per la circoscrizione di NapoliCaserta, la stessa dell'on. Leone. Nato a Napoli cinquantanove anni orsono, Giovanni Leone ha duplice notorietà: come uomo politico e statista, come maestro del diritto. Si laureò a ventun anni in giurisprudenza, a ventidue Il senatore Giovanni Leone in scienze politiche e sociali e nel 1933, conseguita la libera docenza in diritto e procedura penale, venne chiamato come incaricato all'Università di Camerino. Era uno dei più giovani docenti che mai avesse avuto l'Università italiana, poiché contava appena venticinque anni. Conservò questo primato anche nel 1936 quando vinse, a ventott'anni, la cattedra di ruolo in diritto e procedura penale. Insegnò successivamente a Messina, Bari e Napoli. Dal 1956 è ordinario di diritto processuale penale nell'Università di Roma. Leone ha contribuito in misura rilevante alla preparazione della Carta Costituzionale; dal 1950 al 1955 fu vice-presidente della Camera e dal 1955, subentrando a Gronchi eletto capo dello Stato, fu presidente dell'assemblea di Montecitorio sino al 22 giugno 1963. In quell'epoca si trascinava da settimane la crisi governativa seguita alle dimissioni di Segni, né si delineavano prospettive di rapida soluzione. La de chiese a Leone di accettare la candidatura alla presidenza d'un « governo-ponte » che preparasse, in sei mesi, il primo centrosinistra. Era un sacrificio che egli fece con disinteresse: si dimise da presidente della Camera, carica alla quale era stato rieletto con voto plebiscitario dopo le consultazioni politiche del 28 aprile. La sua nomina a primo ministro venne confermata dal Parlamento e Giovanni Leone fu il primo napoletano divenuto presidente del Consiglio dall'unità in poi. Amabile e faceto, Leone commentò: « Riscatterò il buon nome di Napoli ». Come primo atto diramò una circolare ai ministri chiedendone la collaborazione per moralizzare la vita pubblica e la burocrazia ministeriale. Quando spirò il semestre, il 3 dicembre del 1963, Leone diede puntualmente le dimissioni e Fanfani formò 11 primo gabinetto di centro-sinistra. Leone tornò al suo seggio di semplice deputato, ma nel dicembre del 1964, fu il candidato ufficiale della de alla presidenza della Repubblica. L'elezione del nuovo Capo dello Stato incontrò gravi difficoltà: a Leone, malgrado gli impegni, non andarono i voti necessari ed egli, ancora una volta, ritirò la propria candidatura per facilitare le cose. Fu una decisione risolutiva: il Parlamento fece convergere i voti su Giuseppe Saragat. Lamberto Furno u 11 m111111111 r r111111 ri •11111111 r1111;r 111:111111111111 r

Luoghi citati: Bari, Messina, Napoli, Roma