Vietnam: i ribelli scatenati nell'imminenza delle elezioni

Vietnam: i ribelli scatenati nell'imminenza delle elezioni Ieri duecento morti in una serie di attacchi Vietnam: i ribelli scatenati nell'imminenza delle elezioni Offensive simultanee: 48 vittime a Can Tho, 60 fra uccisi e feriti a Hoi An - Un'azione contro Da Nang - Il Vietcong, con gli atti terroristici, tende a disorientare gli elettori - Nello stesso tempo il Capo dello Stato Van Thieu dichiara: «Siamo pronti a trattare con i ribelli» Saigon, lunedi mattina. Una improvvisa ripresa degli attacchi da parte dei guerriglieri e una pubblica promessa del capo deUo Stato Nguyen Van Thieu di intavolare negoziati con il Vietcong (qualora questi lo voglia), sono i due elementi che caratterizzano la giornata di Ieri nel Vietnam. Tanto le azioni dei guerriglieri quanto la dichiarazione di Vàn Thieu sono da mettere in relazione alle imminenti elezioni: 1 Vietcong, con le loro riprese terroristiche, si propongono di disorientare gli eiettori; a sua volta Nguyen Van Thieu, candidato alla presidenza dello Stato, tende con le sue dichiarazioni a suscitare l'interesse e a dimostrare la sua attenzione per le speranze del Paese, sfiduciato e Indifferente di fronte all'imminenie consultazione. La serie di attacchi sferrati dai guerriglieri ha colto di sorpresa i sudvietnamlti e gli americani, poiché ha bruscamente interrotto un periodo di stasi. Le azioni di sorpresa compiute dai Vietcong sono sette. Esse hanno fatto complessivamente circa duecento morti, in gran parte civili. L'operazione più importante ha avuto per obiettivo la città di Can Tho, la principale del delta del Mekong. I guerriglieri l'hanno bombardata a più riprese durante la notte. I colpi dei mortai comunisti hanno centrato una caserma, dei consiglieri militari americani, la resi¬ denza del capo della provincia e la base di un gruppo di assalto fluviale sud vietnamita. L'attacco era stato accuratamente preparato e i tiri dei mortai sono stati ben centrati, ma ciò non ha impedito che alcune granate siano cadute su un ospedale civile. Nella città si contano 48 morti e 140 feriti. Can Tho ha circa 120 mila abitanti. Altre località del delta so¬ no state attaccate, quasi contemporaneamente. Si tratta di centri dove la situazione politica è molto delicata. L'attacco Vietcong ha avuto evidentemente lo scopo di creare ulteriori difficoltà al governo. Nel nord i guerriglieri hanno compiuto azioni, fra l'altro, contro Da Nang, la più importante base americana nel paese, e Hoi An, capitale della provincia di Quan Nam. Qui essi hanno attaccato alcune postazioni militari americane e sudvietnamite, alla periferia della città e perfino al suo interno. L'azione è stata condotta con mortai, razzi e armi automatiche. Le vittime, tra uccisi e feriti, sono in questa località una sessantina. Con la stessa tecnica è stato condotto l'attacco contro Da Nang. Gli americani hanno avuto un morto e undici feriti. L'attività aerea americana sul Vietnam del Nord è stata intensa, ma - non quanto nel' giorni scorsi. Sono stati colpiti obiettivi ferroviàri e postazioni antiaeree nella zona di .Hanoi. E' stata attaccata anche una rampa di missili situata appena a nord della zona-smilitarizzata. Due aerei americani sono stati abbattuti dai comunisti. Un portavoce dell'aeronautica americana ha dichiarato che non vi sono prove di ciò che ha affermato un giornale statunitense, cioè che i Mig nordvietriamiti partano per i loro attacchi àgli incursori americani da basi aeree dèlia' 'dna.' Secóndo questo giornale, il New York Times, due terzi dell'aviazione nord vietnamita, che consta d'una settantina di aerei, sarebbero ospitati in campi d'aviazione cinesi, per sfuggire ai bombardamenti statunitensi. Un altro portavoce dell'Aeronautica americana ha dichiarato che è stata aperta un'inchiesta su un tragico errore, avvenuto il 21 agosto, j in seguito al quale bombar| dieri americani avrebbero bersagliato un posto di polizia sudvietnamita, uccidendo undici gendarmi. Quanto alla dichiarazione di Nguyen Van Thieu, di cui dicevamo all'inizio, essa è stata provocata dalla domanda di un giornalista straniero, che chiedeva chiarimenti su un'affermazione fatta nei giorni scorsi dal capo dello Stato riguardo alla possibilità di trattative con i comunisti. Egli ha precisato: « Noi vogliamo la pace e siamo pronti ad iniziare colloqui con il Vietcong, se esso lo vorrà, ma non saremo noi a proporli ». Egli ha promesso l'incolumità ad eventuali emissari dei guerriglieri e ha soggiunto: « Se questo incontro avvenisse parleremo di tutti i problemi che riguardano il nostro paese ». A parte la circostanza elettorale in cui è stata fatta, e alla sua genericità, che ne limitavano la portata, si sottolinea tuttavia che questa dichiarazione costituisce ad ogni modo una modifica dell'atteggiamento intransigente dei governanti di Saigon, che fino a qualche settimana fa si dichiaravano assolutamente contrari a qualsiasi colloquio con i guerriglieri, r. s.

Persone citate: Nguyen Van Thieu, Quan, Thieu, Van Thieu

Luoghi citati: Da Nang, Hanoi, Hoi An, Saigon, Vietnam, Vietnam Del Nord