Trionfi di Arese, Simeon e Ambu

Trionfi di Arese, Simeon e Ambu Trionfi di Arese, Simeon e Ambu OAL NOSTRO INVIATO Viareggio, lunedi matt. Su ventun gare,/nel complesso delle due serate dell'incontro Usa -Italia- Spagna di Viareggio, gli atleti statunitensi ne hanno vinte ben diciassette: hanno cominciato sabato sul lungomare con il marciatore Laird, giunto davanti a Pamich nella 20 km, ed hanno concluso la serie ieri sera allo Stadio dei Pini con lo spettacolo di potenza offerto dagli scatenati staffettisti della 4x400, una delle prove più spettacolari ed emozionanti. Nella giornata conclusiva, però, gli azzurri non hanno fatto da comparse. Arese (1500 m., col nuovo record nazionale), Simeon (disco) e Ambu (10 mila metri) hanno colto tre smaglianti successi, mentre Areta (saito triplo) ha salvato l'onore della Spagna. L'impressione di valore data dagli atleti d'oltreoceano è stata comunque tale da sbalordire, anche se la loro forza era nota a tutti gli sportivi. E va considerato che in America sono rimasti elementi del valore di Tommie Smith, primatista mondiale dei 200 e dei 400 metri, di Hines, uno degli scattisti da 10" netti, di Wilson, recordman mondiale del salto con l'asta, dei discoboli Babka ed Oerter. Inoltre, il detentore del limite assoluto del salto in lungo, Ralph Boston, presente in Versilia, non è sceso in pedana a causa di un lieve infortunio patito nel precedente confronto di Dusseldorf contro la Germania. Dopo una serata e mezzo di gare, comunque, l'incantesimo dell'imbattibilità degli atleti Usa è crollato: il merito è di Franco Arese, che è stato spalleggiato da un magnifico Finelli. Nei 1500 metri, il mezzofondista cuneesè ha completato il suo felice periodo di forma, che l'ha portato a battere nel giro di un mese Wadoux, Odlozil, Baran e Kvalheim, vale a dire tutti i più forti d'Europa, dominando nella retta finale il battistrada, l'americano Day. In arrivo Arese ha dovuto guardarsi dalla prodigiosa progressione dell'altro italiano Finelli. Dalla lotta fra i due giovani è uscito il nuovo primato nazionale: Arese ha infatti vinto in 3'40"5, due decimi in meno del precedente limite da lui corso nel '66 in Jugoslavia e quest'anno in Norvegia. Più rilevante ancora il progresso di Finelli, passato da 3'43" a 3'40"7, con un guadagno di 2"3/10 in un sol colpo. Tutti gli altri battuti hanno realizzato i loro limiti personali, a testimonianza del ritmo col quale è stata condotta la gara. Con Arese e Finelli, l'Italia, dopo anni di sconfitte nel mezzofondo veloce, ha trovato due campioni. Dopo i 1500 metri, sono partiti gli atleti dei 110 ostacoli, e si è assistito ad una nuova sfida fra il nostro Ottoz e l'asso statunitense Davenport. La gara dell'aostano, dopo i primi ostacoli passati troppo bassi tanto da toccarli, è stata splendida. Ma Davenport l'ha sopravvanzato di un soffio. Ennesima conferma del valore dei due grandi avversari, protagonisti di un duello che dura ormai da alcuni mesi. Considerando l'altro americano Me Collough, stasera assente, Ottoz può dire di essere il terzo al mondo sui 110 ostacoli, una posizione di grande prestigio. Primo e secondo posto degli azzurri, come nei 1500 metri anche nei 10 mila, Ambu, scattato forte al via puntando a migliorare il suo limite italiano, ha poi preferito farsi raggiungere dal gruppetto dei primi, dal quale hanno presto perso contatto gli americani. Nel finale sono rimasti al comando Ambu, De Palma e lo spagnolo Perez, il quale ha tentato un allun go sul penultimo rettilineo I due azzurri, prima Ambu e poi De Palma, non si sono però fatti sorprendere e l'hanno « saltato » arrivando al traguardo nell'ordine in un tripudio di applausi. Netto anche il successo di Simeon, sia pure con una misura (metri 57,36) lontana dal suo limite italiano di m. 61,72. Il rivale più pericoloso per il gigante friulano è risultato Matson, il primatista mondiale del getto del peso sconfitto sabato nella Arese (3'40"5) vince e migliora il record italiano di due decimi di secondo - Ambu primo nei 10 mila metri - Simeon conferma il pronostico nel disco affermandosi con m. 57,36 - Tutte le altre gare, ad eccezione del salto triplo (1° lo spagnolo Areta) vinte dai fuoriclasse statunitensi che nelle due giornate di gare si sono imposti in diciassette prove su ventuno - Una grande folla ha seguito l'appassionante manifestazione sua specialità, che si è classificato secondo con m. 56,72. Nel salto triplo il duello Gentile-Areta si è concluso all'ultimo salto: m. 15,77 per l'azzurro, 15,83 per lo spagnolo che si è cosi aggiudi¬ cato in extremis la vittoria, l'unica della simpatica squadra spagnola. Nell'asta, fermatosi Dionisi a 4,90 (l'azzurro è stato molto sfortunato nella seconda prova a 5 metri), la vit¬ toria si è risolta con un duello tra gli statunitensi Seagren e Railsback. Si è imposto Railsback, con m. 5,20; nessuno in Italia aveva mai realizzato una misura del genere. La prova dei 200 metri, una delle più attese della serata, ha sfiorato il dramma. Si sono schierati ai blocchi di partenza dalla prima corsia lo spagnolo Irandegui, l'americano Bright, l'azzurro Gia¬ ni, l'altro spagnolo Rivas, l'altro americano Carlos e Livio Berruti. Allo sparo, dato al limite del « pronti » con gli atleti già tesi al massimo, Berruti in sesta corsia è scivolato. Essendo al massimo Il discobolo Silvano Simeon, uno dei tre azzurri che ha ottenuto durante la riunione internazionale di Viareggio una interessante vittoria dello sforzo, il torinese si è sbilanciato rotolando a terra. Carlos, il grande favorito per avere già corso la distanza in 20 secondi ed essersi imposto sabato nei 100 metri in 10"2, ha rallentato per non ferire l'azzurro con i chiodi delle scarpette. In testa, intanto, volava Bright (20"7) con Giani' ottimo secondo (21", primato personale). Terzo finiva Irandegui in 21 "2, record spagnolo. Carlos rinveniva, ma non poteva fare più di un quarto posto in 22"3. Berruti era ultimo in 25"3, e andava subito a scusarsi con Carlos, per avergli involontariamente fatto perdere la gara. Ottimo comunque il rendi mento di Giani, impegnato al limite delle sue possibilità come tutti gli azzurri, a cominciare dal ventisettenne udinese Giovanni Pizzi il quale, accompagnato dall'ovazione del pubblico, ha tentato di sorprendere con un allungo, nei 3000 siepi, lo statunitense Nightingale. Pizzi, partito all'attacco probabilmente troppo presto, ha ceduto però all'americano nel finale. Per battere l'azzurro, Nightingale ha dovuto correre in 8'40", primato personale. Bruno Perucca