Heriberto: "La Juventus ha bisogno di un asso" di Bruno Bernardi

Heriberto: "La Juventus ha bisogno di un asso" Heriberto: "La Juventus ha bisogno di un asso" L'allenatore juventino aveva consigliato l'acquisto di uno straniero (Haller?) ma non è stato possibile effettuarlo - Distinzioni fra i vari tipi di "fuoriclasse" - Previsioni sulla Coppa dei Campioni Salvadore ed Heriberto Herrerà (in primo plano) In una pausa dell'allenamento Juventino a Villar Peroaa (Moisio) DAL NOSTRO INVIATO VUlar Perosa, lun. matt. La Juventus ha vinto l'anno scorso lo scudetto grazie al rendimento eccezionale dei suoi giocatori. L'affermazione della squadra ha esaltato gli Innumerevoli appassionati, ma il gioco lineare, schematico, essenziale da essa praticato poco ha concesso allo spettacolo e non sempre ha entusiasmato il pubblico. La gente pretende i risultati dalla compagine bianconera, ma desidera pure trarre divertimento dalle sue esibizioni. Cosa ne pensa Heriberto Herrera, uno dei maggiori « responsabili » di tale situazione? Il trainer ammette che lo spettacolo offerto dalla Juventus non è stato proprio ad altissimo livello. Se ne rammarica e ne spiega i motivi: «E' mancato un fuoriclasse in grado dì risolvere, con le sue improvvisazioni e la sua abilità tecnica superiore alla media, situazioni che non si possono sbloccare attraverso la semplice manovra collettiva. Ogni an- no la Juventus cambia faccia, ma non la sostanza. L'uomo-squadra non c'è; ci manca l'elemento che possiede i mezzi per esaltare gli sportivi. Prima di partire per il Paraguay avevo suggerito alla direzione l'acquisto di un giocatore del genere. Purtroppo non è arrivato... ». L'allenatore juventino non ha rivelato il nome del campione da lui chiesto. Si è limitato a dire che « si tratta di uno straniero in forza, naturalmente, ad una società italiana, il quale è rimasto nella stessa squadra ». Comunque, a conti fatti, l'asso in questione dovrebbe essere Helmut Haller, il nazionale tedesco che milita nel Bologna. Gli è stato fatto notare che altri tecnici hanno ottenuto dalla loro società l'elemento richiesto. «Questi miei colleghi — ha osservato — sono molto fortunati». Che cosa intende Heriberto quando parla di fuoriclasse? Il trainer, allontanando Sivori dalia Juventus, si era creato la fama di colui che non tollera i grandi calciatori, che rifiuta i «divi» preferendo atleti modesti e disciplinati, privi di personalità. Herrera ha negato che questa impressione corrisponda a verità: « Non è assolutamente così; è falso dire che io non desidero disporre di fuoriclasse. Magari li avessi. Però è bene precisare che io reputo tali quei giocatori che mettono il loro talento al servìzio della squadra e che, proprio per questo, offrono un rendimento superiore. Il più grande di tutti è stato Alfredo Di Stefano, inarrivabile per la sua capacità di giocare in tutti i ruoli. L'ex stella del Beai Madrid non ha mai effettuato un " dribbling " ». «In Italia — ha aggiunto — ve ne sono stati di fuoriclasse capaci di mettersi al servizio della squadra. Alludo a Lìedholm, Schiaffino. Oggi c'è Luisito Suarez, con mansioni più specializzate, c'è Bulgarelli. Fuoriclasse, ma con doti individuali eccezionali, sono Altaftni e Sivori. Io faccio una netta distinzione fra il fuoriclasse alla Di Stefano e il solista che in campo, quando non è in possesso del pallone, è come se non esistesse: quello, in sostanza, che cerca il "tunnel" o lo "schow" personale. Ma l'asso autentico, quello sì che vorrei averlo. L'avrei senz'altro preferito a due buoni giocatori. Esso non è arrivato soprattutto a causa del blocco sull'importazione degli stranieri che co- stringe le società che hanno gli assi a tenerseli. Comunque anche con gli elementi che ci sono si cercherà, come sempre, di ottenere il massimo rendimento ». Herrera, a quanto risulta, avrebbe desiderato avere anche Maraschi o Va stola, che figuravano al primi posti della lista presentata al dirigenti. I due giocatori, invece, sono passati rispettivamente alla Fiorentina ed al Varese. L'allenatore bianconero ha risposto al collega nerazzurro Helenio Herrera, il quale ha sostenuto che il campionato ridotto a 16 squadre favorirà la Juventus in Coppa Europa: « Non è esatto cosa dice Helenio. Se la competizione internazionale si disputasse dopo il torneo, poiché non temiamo la distanza, potremmo avere voce in capitolo. Purtroppo, giocando la domenica nel campionato dì Lega e il mercoledì in Coppa, c'è il costante pericolo che alcuni giocatori non siano in grado di recuperare lo sforzo compiuto tre giorni prima ». Bruno Bernardi

Luoghi citati: Europa, Italia, Madrid, Paraguay, Perosa