Balmamion campione d'Italia

Balmamion campione d'Italia CICLISMO :-:-:.:-"::-:v:-x: ..A S.# >£.-•' V * v'.n Balmamion campione d'Italia Alle spalle del trionfatore, migliori staccati di 3' 30" La fuga risolutiva si è sviluppata sulle salite degli ultimi 30 chilometri - Come il canavesano ha portato a termine la bella impresa - Incidenti a Dancelli ed a Basso DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE POGGIBONSI, lunedì mattina. Il piemontese Franco Balmamion, uno dei reduci dal Tour, è il nuovo campione d'Italia di ciclismo su strada. Il corridore di Noie Canavese ha vinto ieri per distacco il Giro della Toscana, prova unica valevole per l'assegnazione della maglia tricolore, presentandosi solo sul traguardo di Poggibonsi con tre minuti e mezzo di vantaggio su una pattuglia di inseguitori comprendente anche Gimondi, Adorni e il campione d'Italia uscente Dancelli, e controllata con molta abilità da Gianni Motta in persona e da altri due ciclisti della Molteni, Passuello e Bodrero. Nel duello a distanza con Felice Gimondi, Gianni Motta ha dunque vinto largamente, sia pure in modo indiretto. Il corridore brianzolo è infatti riuscito a proiettare verso un clamoroso successo il suo luogotenente sulle rampe finali verso Poggibonsi e si è poi trasformato in un gregario di eccezione scoraggiando ogni iniziativa di Adorni, Gimondi e degli altri inseguitori volta ad annullare il coraggioso tentativo del piemontese. Il ciclista piemontese è noto per la sua prudenza, per la regolarità di rendimento, per la capacità di soffrire e resistere alla fatica, ma raramente, in diversi anni di professionismo, è stato capace di balzare alla ribalta per imprese particolarmente coraggiose. Tant'è vero che 1 suoi due Giri d'Italia vittoriosi non portano l'impronta di alcun successo di tappa, tant'è vero che le sue vittorie in gare in linea si contano sulle dita d'una sola mano: un Circuito degli Appennini per distacco, una Milano-Torino in volata su Adorni, un campionato di Zurigo allo sprint su Conterno. L'ultima sua affermazione risalea ben due anni fa, nel circuito di Maggiora del Ferragosto 1965. Stavolta invece Balmamion ha saputo osare, ha saputo giocare il tutto per tutto in un breve falsopiano tra la salita di San Giovanni e quella di Barberino, cioè a meno di trenta, chilometri dall'arrivo, e la clamorosa affermazione sul traguardo di Poggibonsi ha premiato il suo coraggio con la conquista della maglia tricolore. L'azione che ha deciso la corsa era stata concordata già prima della partenza nel clan della Molteni. Era stato stabilito che, se si fosse arrivati ai piedi delle salite finali con la gara ancora da decidere, Bodrero, Balmamion e Motta avrebbero tentato a turno l'azione di sorpresa e gli altri due avrebbero protetto con il resto della squadra l'offensiva del compagno.' Tutto è andato secondo i piani prestabiliti: il Giro di Toscana, scattato alle 9,05 da Firenze avendo come starter d'eccezione il ministro della Sanità sen. Mariotti, si era avviato senza emozioni attraverso le verdi colline del Chianti con gli uomini di Gimondi e quelli di Motta ben attenti in testa al gruppo a scoraggiare qualsiasi iniziativa. Al rifornimento di Indicatore km. 211 si era veduto poi un timido tentativo di Denti e Zilioli, accompagnati dal toscano Grassi, ma in un paio di chilometri, favorito dalla confusione di macchine, il gruppo era riuscito a riportarsi sui fuggitivi. La corsa aveva continuato cosi la sua lenta marcia verso Poggibonsi in una cornice di turbolento entusiasmo. Il gruppo si inerpicava per strade sovente strette, facen- dosi largo in un budello di tifosi vocianti. Un entusiasmo troppo sovente inaffiato di Chianti, e quindi a volte fastidioso, a volte anche pericoloso. Tant'è vero che Danoelli, investito da un tifoso non troppo sicuro del proprio equilibrio, farà, una brutta caduta, riportando dolorose contusioni che gli impediranno, come era sua intenzione, di battersi nel finale per riconquistare la maglia tricolore. Sono stati gli ultimi trenta chilometri a far nascere l'episodio chiave, dopo che la salita di San Giovanni era finalmente riuscita a rompere la compattezza del gruppo e ad operare una severa selezione, lasciando in testa alla corsa soltanto una ristretta pattuglia d'una dozzina di concorrenti. Un allungo di Bodrero aveva ottenuto l'effetto di « scremare » il plotone, iimitanelo la avanguardia al torinese che corre per la Molteni e a Gimondi, Portalupi, Balmamion, Adorni, Motta, Dancelli, Carletto, Passuello, Poggiali e Sgarbozza. Poco prima di San Casciano, cioè a 27-28 chilometri dall'arrivo, è scattato Balmamion, e soltanto Adorni è riuscito a reagire al suo attacco. Il parmigiano, su un breve strappo, ha ridotto ad ima decina di metri i cento metri che Balmamion aveva conquistato di scatto, ma quando si è voltato per vedere quello che succedeva alle sue spalle ha visto dietro di sé l'ombra di Motta. Gimondi, forse non cosi in forma come voleva far credere, forse non troppo insoddisfatto di un'affermazione finale di Balmamion, ha avuto un accenno timido di reazione e poi s'è arreso anche lui. E' stato così relativamente facile per Motta, Bodrero e Passuello, frenare l'azione degl'inseguitori, mentre Balmamion, ormal scatenato, scalava da solo la rampa di Barberino e si lanciava nella discesa verso il trionfo. Franco, ben protetto alle spalle, andava veramente forte, tant'è vero che il suo vantaggio cresceva progressivamente. Da l'35" a tredici chilometri dall'arrivo ai 2' sul Barberino, fino a raggiungere 1 3 '30" del trionfo finale sullo striscione d'arrivo di Poggibonsi. Mentre Balmamion saliva sul podio per rispondere alle, interviste dei telecronisti e per ricevere la maglia tri¬ colore dal presidente della Fci e dellTTci Adriano Rodoni, arrivavano gli altri concorrenti. L'ex campione d'Italia Dancelli si classificava secondo, precedendo nell'ordine Adorni, Gimondi, Carletto, Motta e poi anche Passuello, Sgarbozza, Poggiali, Portalupi e Bodrero. Il piccolo Panizza giungeva solo a 4'44", Moser, pure lui sojo, a 5'10", mentre Marino Basso, a 5'15", vinceva la volata del gruppo, andando poi a cozzare sullo slancio contro una macchina del seguito lasciata imprudentemente un paio di metri appena dopo lo striscione d'arrivo. Per un attimo s'è temuto qualcosa di grave: il velocista veneto rivelazione del Tour è stato trasportato a braccia Ano all'autoambulanza, ma poi s'è svincolato dalle mani degli infermieri mostrando di stare molto meglio di quanto si credeva. Basso ha riportato diverse escoriazioni e una forte contusione al polso destro, per la quale basterà tenere per qualche giorno un bendaggio stretto. Gianni Pignata Ordine d'arrivo: 1) Balmamion, km. 266 in 7 ore 16'28" (media km. 36,300); 2) Dancelli, a 3'30"; 3) Adorni: 4) Gimondi; 5) Carletto; 6) Motta; 7) Passuello; 8) Sgarbozza; 9) Poggiali; 10) Portalupi; 11) Bodrero; tutti col tempo di Dancelli; 12) Panizza, a 4'44"; 13) Moser, a 5'10"; 14) Basso, che vince la volata del gruppo a 5'15" dal vincitore. À Franco Balmamion, con la maglia tricolore di Campione d'italia, festeggiato dal compagni di squadra Motta e Passuello. À destra, Rodoni (Telefoto a • Stampa Sera >)