Perché la tensione razziale è esplosa negli Stati Uniti di Nicola Caracciolo

Perché la tensione razziale è esplosa negli Stati Uniti Johnson vuol chiarirò lo oause elei sanguinosi disordini Perché la tensione razziale è esplosa negli Stati Uniti Sotto l'attuale amministrazione, che ha approvato la legge sui «diritti civili» la condizione dei negri è migliorata - Per la prima volta in un secolo uno di loro è stato eletto senatore, un altro è giudice della Corte Suprema - Ma la parità giuridica non significa uguaglianza di fatto - La discriminazione è ancora forte: la gente di colore, che ha scarse qualifiche, è adibita ai lavori più umili o è disoccupata -1 bianchi si rifiutano di affittare loro alloggi e li relegano negli cslums» dei ghetti Dal nostro corrispondente Washington, lunedì matt. La commissione d'inchiesta ordinata da Johnson per indagare sulle sommosse dei negri negli Stati Uniti è da sabato al lavoro. Ne tanno parte undici persone, tra cui il sindaco di New York, John Lindsay, il governatore dell'Ulinois, Otto Kerner, e Roy Wilkins, dell'Associazione per il progresso della gente di colore. La commissione, ha detto Johnson, deve rispondere a tre domande fondamentali: « Cos'è accaduto? Perché è accaduto? Come si può impedire che accada di nuovo? ». Inoltre dovrà accertare se dietro le rivolte dei negri ci sia una qualche organizzazione o se si tratti dì un fatto assolutamente spontaneo. A Washington la polizia ha pubblicato un comunicato per mettere in guardia la gente contro chi diffonde voci su un'imminente rivolta negra. Le vendite di armi da fuoco, che in America si possono comprare praticamente senza limitazioni, aumentano dovunque. I rapporti tra bianchi e negri diventano sempre più difficili. Sarebbe inesatto dire che i negri non hanno compiuto progressi negli ultimi anni. Una serie di statistiche dimostrano il contrario. Il salario medio di un negro che nel 1939 era di 460 dollari all'anno, nel 1966 è stato di circa 3.500 dollari. Nel 1940 solo 11,7 per cento dei lavoratori negri apparteneva ad una professione liberale — medici, avvocati, giornalisti —, nel 1960 si è passati al 3,9 per cento, e negli ultimi sei anni l'aumento è stato, grazie alla legislazione per i diritti civili, assai più rapido. Nello stesso periodo di tempo, il numero degli operai negri qualificati, in proporzione al non qualificati, è stato moltiplicato per due A questi dati economici, corrispondono progressi sociali, politici e culturali. Per la prima volta da oltre un secolo c'è oggi al Senato un negro, Brooks, che rappresenta uno Stato, il Massachusetts, dove la popolazione negra non raggiunge il 2 per cento, segno cioè che i pregiudizi razziali dei bianchi non sono dopo tutto insuperabili. Alla Corte Suprema è stato nominato poche settimane pr sono un giudice negro, Marshall. La rivista Newsweek qualche settimana fa mostrava in un'inchiesta l'importanza dei negri nel mondo dello spettacolo. Alcuni dei più importanti scrittori americani — per esempio Baldwin — sono ne gri. Una rivoluzione nelle condizioni di vita dei negri in America è in atto senza alcun dubbio. Per capire ciò che sta accadendo, occorre rendersi conto del fatto paradossale che i recenti scoppi di vio lenza coincidono con i primi reali progressi compiuti dai negri dall'epoca della guerra civile Si potrà dire che questi progressi sono stati insufficienti e che il peso delle discriminazioni resta estremamente pesante. Sta di fatto tuttavia che queste rivolte hanno avuto luogo sotto la presidenza di Johnson che ha fatto passare in Congresso una lunga serie di leggi per i negri, e non, mettiamo, die ci anni or sono sotto la presidenza di Eisenhower che per i negri Invece non ha mai fatto assolutamente nulla. Come mai? Per cominciare, bisogna ren dersi conto che le condizioni di vita nei ghetti negri delle grandi città americane restano difficilissime. Perché ci sono questi ghetti? Semplicemente perché — nei quartieri abitati da bianchi — ai negri, talvolta brutalmente altre volte con pretesti, viene reso impossibile trovare alloggio. I bianchi tendono ad emigrare dal centro della città, per rifugiarsi nei sobborghi, Andando avanti di questo passo alcune delle più grandi città americane — Detroit Saint Louis, Chicago, Cleve land, Baltimora — saranno entro il 1980 abitate in maggioranza da negri come già fin da oggi lo è Washington la capitale. E in queste città i negri sono giunti per lo più da pochi anni, in seguito a un'emigrazione di massa che li ha trapiantati, alla ricerca di maggiori salari e di mag giore libertà, dalle piantagio ni del Sud nelle metropoli industriali del Nord. Molti, come si è visto, ce l'hanno fatta. Ma per chi non è riuscito, le condizioni di vita nei ghetti negri del Nord hanno qualcosa di autenticamente tragico. I quartieri negri di Detroit di Newark ne rappresentano la dimostrazione. Girando alcuni giorni fa per la Dodicesima Strada a Detroit — una delie più duramente colpite dai disordini — era facile rendersi conto di cosa sia la miseria dei ghetti. Agli angoli delle strade si erano raccolte delle bande di giovani vestiti poveramente. La più parte di essi non ha un mestiere, vivono alla giornata di piccoli lavori occasionali o di delinquenza minuta, o meno minuta. In que- ste zone il numero degli assassini è di circa dieci volte superiore alla media americana, il numero dei tossicomani tre volte maggiore, quello della delinquenza giovanile cinque volte. Più della metà dei negri di Detroit vive in case considerate « non atte all'abitazione » dall'apposito ufficio del comune. Un'atmosfera di tensione ha preceduto di anni i disordini di questa settimana. E' una tensione a cui contribuiscono infinite cause: i pregiudizi razziali dei bianchi, l'alto livello della disoccupazione (doppia fra i negri rispetto ai bianchi), la delinquenza nei quartieri negri, la disgregazione della famiglia che è a sua volta urla conseguènza di questo stato di cose (il 25 per cento dei bambini negri nati negli ultimi tre anni è formato da illegittimi, più di un terzo dei matrimoni negri finisce con un divorzio), l'msumcienza delle abitazioni. I cecchini negri che sparavano contro i bianchi nei giorni scorsi a Detroit non combattevano per una causa, non avevano rivendicazioni da avanzare. Sfogavano una carica di rancore cercando di uccidere degli sconosciuti. La rivoluzione negra degli ultimi sette anni in definitiva ha reso ancora più amare le condizioni di chi da questa rivoluzione non ha ottenuto nulla. Nicola Caracciolo A Toledo, nello Stato dell'Ohio, si rimuovono le macerie dei negozi devastati nei recenti tumulti razziali. Al lavori di sgombero partecipano volontariamente anche molti negri

Persone citate: Baldwin, Eisenhower, John Lindsay, Johnson, Roy Wilkins