Vachet primo a Cervinia nel «chilometro lanciato»

Vachet primo a Cervinia nel «chilometro lanciato» imbattuto ii record di Di Marco Vachet primo a Cervinia nel «chilometro lanciato» Il giovane sciatore azzurro ha preceduto Alberti e il tedesco Leitner - Le prove mediocri degli assi francesi Killy e Lacroix - La strana ostilità alla prova dei tecnici italiani DAL NOSTRO INVIATO Cervinia, lunedi matt. Il ' chilometro lanciato si è chiuso ieri ufficialmente, dopo un pàio di giorni di riposo forzato, laureando il giovane discesista piemontese Teresio Vachet campione per il 1967. Il record assoluto di velocità che Di Marco detiene dal 1964 con km 174,757, rimane imbattuto, ma il successo di Vachet non ne esce per questo diminuito: in fondo è quasi giusto che, escluso Di Marco per un ruzzolone durante gli allenamenti, i suoi avversari non siano stati favoriti dalle condizioni ambientali indispensabili per raggiungere le massime velocità. E' un round alla pari e tutto è rimandato al prossimo anno, con l'innegabile vantaggio per lo sci italiano, di avere due autentici specialisti. Di Marco e Vachet, pronti ad affrontare la temibile concorrenza straniera. Anche ieri le gare sono state sospese, ma la pioggia caduta nella notte ha lasciato il posto nella tarda mattinata ad un timido sole. Davanti alla Casa delle Guide si sono così riuniti organizzatori ed atleti ed in breve, attorno ad essi si è accalcata una vera folla di turisti. Applausi per tutti, per Vachet, il vincitore, per l'intramontabile Alberti, per Leitner, per il simpatico finlandese Hakkinen, per il presidente della Fisi Conci, e per il presidente dello Sci Club Cervino Franco Rivetti, ma soprattutto un caldo, affettuoso battimani per la signora Mussner, la mamma di Walter lo sfortunato scia¬ tore deceduto qui a Cervinia r all'ultima edizione del «KL». Un brivido di commozione in una cerimonia vivace' e brillante. La partecipazione degli atleti è stata quest'anno molto numerosa, ma non tutti sono riusciti ad esprimersi al massimo delle rispettive possibilità. I francesi avevano in gara i loro due migliori «liberisti», JeanClaude Killy, campione mondiale, e Leo Lacroix, medaglia d'argento nella medesima gara, ma entrambi avevano un materiale inadatto alle altissime velicità. Altri avrebbero potuto fornir loro gli sci adatti, ma i con tratti pubblicitari con cui sono vincolati questi strani « dilettanti » son troppo rigidi, e nessuno dei due ha voluto correre rischi con i propri principali. 'Entrambi lianno però fatto una promessa: « L'anno prossimo correremo per il record! ». I tedeschi hanno schierato la squadra nazionale al completo. Il migliore è stato Ludwig Leitner, vincitore del « KL » nel '65, ricco com'è di potenza e di esperienza, dote quest'ultima che manca al suo giovane collega Vogler, che non è riuscrito ad andare oltre il nono posto. Gli svìzzeri hanno piazzato lo specialista della discesa libera, Peter Rohr, alle spalle di Vogler, e gli altri parecchio più indietro. Ottimi i cecoslovacchi con Kolousek, sesto assoluto, e addirittura eccezionale il finlandese Hakkinen che ha chiuso al quarto posto. Assenti -al completo gli austriaci, rimanevano soltanto gli italiani, ma la loro partecipazione come squadra nazionale era limitata al bravo Vachet. Gli altri azzurrabili hanno preferito farsi esonerare dalla prova, e proprio Vachet per non correre lo stesso rischio a metà gara, ha tenuto nascoste le botte rimediante in una caduta. La diffidenza dei tecnici italiani per questa prova è difficile da giustificare, tanto più che essa ha ricevuto un attestato di simpatia dai dirigenti federali presenti al gran completo a Cervinia. Gli incìdenti sono stati fortunatamente pochi ed il più grave è toccato a Giordano Compagnoni, le cui condizioni non sono però preoccupanti. Gabriele Colò si è fratturato un braccio e l'elenco si chiude qui. C'è chi ha voluto attribuire la colpa delle cadute verificatesi nei primi giorni di gara alle imperfette condizioni della pista, ma è un'accusa che gli organizzatori non meritano. Le dimensioni del «KL» aumentano sempre più e fra breve quel titolo attribuito a Vachet con la denominazione di «internazionale», potrebbe diventare un vero e proprio « mondiale ». Abbiamo poche occasioni per vedere gli azzurri primeggiare, e sarebbe buona norma non lasciarsele sfuggire. Giorgio Viglino JScco la classifica finale del chilometro lanciato: 1. Vachet Teresio (Ita.), alla media oraria di chilometri 170,859; 2. Alberti Bruno (Ita.), 170,777; 3. Leitner Ludwig (Ger.), 169,224; 4. Hakkinen Kalevi (Fin.), 166,898; 5. Sperotti (Ita.), 166,281; 6. Kolousek (Cecoslovacchia), 165,745; 7. De Biasio (Ita.), 165.669; 8. Siorpaes G. (Ita.), 164,533; 9. Vogler (Ger.), 164,009; 10. Rohr (Svizz.), 163,385; 11. Petrik (Cec), 163,339; 12. Casse (Ita.), 163,265; 13. Prinzing (Ger.), 162,454; 14. Com pagnoni M. (Ita.) 161,943, 15. Colò (Ita), 161,218. 4 I ii Pd *amar\0 Vachet, il più veloce

Luoghi citati: Cecoslovacchia