Poulidor si afferma nella tappa a cronometro Balmamion balza al terzo posto in classifica

Poulidor si afferma nella tappa a cronometro Balmamion balza al terzo posto in classifica Oltre trentamita spettatori ieri al M*ureo dei t*rineipi Poulidor si afferma nella tappa a cronometro Balmamion balza al terzo posto in classifica Gimondi, secondo nella tappa, staccato di 25" dal vincitore - Al terzo posto Pingeon, che raggiunge e supera lo spagnolo Jimenez, partito due minuti prima di lui - Ottima prova di Balmamion, che giunge quinto e scavalca il francese Letort nella graduatoria conclusiva - In mattinata si era imposto lo svizzero Binggeli DAL NOSTRO INVIATO Parigi, lunedi mattina. Il Tour si è concluso al Parco del Principi. L'ultimo episodio, come avviene ormai da quattro anni, era la tappa a cronometro individuale sul percorso Versailles - Parigi. L'enorme folla che gremiva il velodromo parigino — almeno trentamila persone — ha vissuto quest'ultimo pomeriggio del Tour in un'atmosfera di appassionante tensione, basata su tre interrogativi: Pingeon, ormai sicuro del trionfo, sarebbe riuscito a dimostrarsi degno del primato con una prova all'altezza dei favoriti? Quale esito avrebbe avuto il duello per il successo tra Felice Gimondi e Raymond Poulidor, i due nomi indicati dai pronostici per l'affermazione nella cronotappa? Franco Balmamion, il "leader" della squadra italiana «Primavera» sarebbe riuscito, proprio sul filo dì lana, a superare il francese Désiré Letort, conquistando proprio all'ultimo giorno il terzo posto nella classìfica finale? Tutto dipendeva insomma dall'arrivo degli ultimi dieci corridori, i migliori della classifica, ed in attesa che essi si presentassero all'ingresso del Velodromo, il pubblico ha seguito con relativo interesse la prova degli altri. Dopo l'arrivo dei primi sessanta concorrenti, era ih testa Jean Claude Lebaube, già maglia gialla per qualche tappa nella scorsa stagione, col tempo di 1 ora S'IO". Lo spagnolo Gines Garcia, poco dopo, lo ha spodestato da questo illusorio primato facendo segnare ai cronometristi 1 ora 4'59". Ma intanto lo speaker annunciava i tempi dei « grandi» a metà percorso e l'interesse per il duello Gimondi-Poulidor e per quello tra Balmamion e Letort si acuiva. A metà corsa infatti lo scatenato Poulidor, applaudito al passaggio da una folla che mai come quest'anno gli è stata amica, era in vantaggio di dodici secondi sul « capitano » della nazionale italiana. Balmamion invece stava vincendo la sua battaglia a distanza con Letort, in quanto il suo margine di vantaggio sul francese era di 43": Franco, in classifica generale, era distanziato di 39" da Letort, gli sarebbe bastato quindi tener duro nella seconda parte del percorso per garantirsi un terzo posto finale più che onorevole. E Pingeon? La Maglia gialla si difendeva con l'orgoglio e la qualità del vero campione: a metà gara il suo era il terzo tempo, superiore dì appena ventidue secondi a quello di Gimondi. Pingeon piano piano guadagnava terreno su Jimenez, partito due minuti prima dì lui: e difatti lo avrebbe raggiunto a dieci chilometri dall'arrivo. I due hanno proseguito praticamente insieme fino al traguardo, continuando a superarsi a vicenda. E Pingeon, alla fine, è riuscito a giungere al Parco del Principi con un lievissimo vantaggio. Quando, esaurita la serie degli arrivi dei comprimari, Poulidor ha fatto il suo ingresso sulla pista, un enorme boato ha coperto la voce dello speaker. Raymond ha concluso la prova fra un uragano di applausi, la folla gli ha perdonato volentieri di non avere vinto il Tour, commossa dì quanto aveva fatto « Poupou » per farlo vincere a Roger Pingeon. Lo speaker annuncia il tempo: 1 ora 2'52", alla media di km. 44,475. Poulidor è andato fortissimo, appare veramente diffìcile che Gimondi possa resistere al « rush » finale di un avversario che ha dato tutto per un trionfo al Parco dei Principi. Qualche minuto dopo entra in pista Gimondi: applausi e fischi si confondono, mentre una tromba d'automobile, manovrata da un gruppo di turbolenti italiani, ripete con monotonia le prime note della « Cucaracha ». Per Gimondi 1 ora 3'17". Poulidor lo ha battuto di venticinque secondi. Si attendono ora gli altri « grandi » della classifica, e soprattutto Balmamion e Letort. Preceduto da Janssen e da Aimar, arriva il piemontese, lesta sul manubrio, non rallenta lo sforzo se non sul traguardo: un gran tempo per lui (un'ora 4'28") mentre Letort fa segnare un'ora 6' e 22". Per Balmamion significa il terzo posto assoluto. La cronotappa si conclu¬ de con l'arrivo di Pingeon e quello di Jimenez. La Maglia gialla ha fatto miracoli, infliggendo a Jimenez un ulteriore distacco dì due minuti e classificandosi al terzo posto, dietro a Poulidor e Gimondi, in 1 ora 3'37" cioè a 45" dal vincitore. Quarto è Janssen a l'30", quinto il sorprendente Bainiamion a 136". Nella semitappa del mattino, sui 104 chilometri da Fontainebleau a Versailles, si era affermato René Binggeli, che proprio in extremis ha dato l'unica vittoria di tappa alla nazionale Svizze¬ ra-Lussemburgo, Le uniche emozioni si sono avute nelle fasi iniziali della corsa. Al nono chilometro si è formata al comando un'avanguar: dia di una dozzina di uomini controllata personalmente dalla Maglia gialla Pingeon. Mentre il plotone reagiva e riassorbiva la pattuglia del leader della classifica, da questa scattavano il belga Jacquemin, il tedesco Wilde e Binggeli. Questo terzetto non veniva più raggiunto. Binggeli vinceva a Milly La Forét il traguardo a premio del « Pont Chaud Miko », men- tre il tedesco Wilde passava per primo sotto lo striscione della Còte de Chàteaufort, ultimo traguardo di quarta categoria del Gran Premio della Montagna. A dieci chilometri dall'arrivo, quando Binggeli, Wilde e Jacquemin avevano quasi dieci minuti di vantaggio, dal gruppo sono scattati, in due fasi successive, Hoban, Monteyne, Paul In't'ven e poi Reybroecck, Karstens, Godefroot, Polidori, Schleck, Harings, Grain, Van Schil e l'altro dei fratelli In't'ven, Willy. Sulla pista di terra battuta dello stadio di Versailles, Binggeli, entrato in testa, non si lasciava sorprendere da Wilde, mentre Jacquemin si classificava terzo. La seconda pattuglia, regolata allo sprint da Hoban, giungeva a 5'52". Subito dopo l'arrivo a Versailles, Binggeli, Wilde e Jacquemin sono stati sottoposti ad un controllo medico per l'accertamento dell'eventuale uso dì prodotti eccitanti. Tale controllo non è arrivato nemmeno al prelievo del liquido organico, perché è bastato ai medici un esame generale per constatare che i tre corridori non presentavano segni di anormale eccitazione. Gianni Pignata L'arrivo della maglia gialla Pingeon al Parco del Principi; sullo sfondo Jimenez (Tel.)

Luoghi citati: Parigi