Un ricordo di Sidney Bechet molti applausi a Dave Brubeck

Un ricordo di Sidney Bechet molti applausi a Dave Brubeck A.1 festival dei /an «fi J"tsaxi-les-Pista Un ricordo di Sidney Bechet molti applausi a Dave Brubeck Nostro servizio particolare Juan les Pins, lunedi matt. Giornata caldissima anche qui: solo a sera si leva la brezza di mare che fa ondeggiare le bandiere di tutte le nazioni, svettanti sul palco del Festival del jazz, in mezzo alle decorazioni. Sabato e domenica sera l'ampio auditorio all'aperto era zeppo: qui il jazz lo amano tutti e sanno dosare fischi e applausi. Nella prima serata la musica d'avanguardia del russoolandese Misja Mengelberg ha vivamente deluso, mentre applausi generosi sono andati all'orchestra tradizionale di Claude Luter, che ha commemorato Sidney Bechet (al quale nel pomeriggio era stata dedicata una piazzetta fra i pini), interpretando « Petit fleur ». Gli amatori di vero jazz, tuttavia, hanno riservato la loro raccolta attenzione a quel multiforme pianista che è Dave Brubeck e al suo terzetto di solisti. Molte critiche sono state rivolte in passato a Brubeck per la sua vena troppo facile e commerciale. Invecchiando, però, egli ha ancorato i suoi esperimenti in un solido terreno jazzistico, con risultati assai persuasivi e, a volte, affascinanti. Juan 10 ha apprezzato e applaudito con calore, come anche i suoi musicisti, il sax-alto Paul Desmond, il batterista Joe Morello e il bassista Gene Wright, unico negro fra i quattro. Dave Brubeck ha dato ieri 11 Secondo concerto, preceduto dal quintetto francese di « Stelle », facente capo alla tromba Roger Guérin: Michel Rokues (sax e flauto), Benoit Cahrvey (basso), Franco Manzecchi (batterista italiano) e il vibrafonista Barnard Lubat, ottimi interpreti di « Modem jazz ». Altro complesso della seconda serata, quello tedesco di Manfred Schouff, che suonò un « free-jazz ». Stasera si rinnovano tutti i personaggi. Sono di turno gli inglesi con Alex Welsh; il quartetto di Ted Curson e 11 quintetto di John Handy, nonché il gruppo vocale « The Stars of Faith », cinque negre e un pianista specialisti di gospel-songs. Questi tre ultimi complessi sono americani. m. r. ♦ Brubeck al concerto