La Croce Rossa trarrà in salvo gli italiani ostaggi nel Congo

La Croce Rossa trarrà in salvo gli italiani ostaggi nel Congo Sollecitata dal nostro ministero degli Esteri La Croce Rossa trarrà in salvo gli italiani ostaggi nel Congo Un aereo recante 1 suoi contrassegni tenterà di atterrare su un piccolo aeroporto vicino alla xona in cui si trovano gli operai della Amsar-Astaldi • Notizia su altri connazionali inviata a Roma dalla nostra ambasciata di Léopoldville Roma, lunedi mattina. Da parte dell'ambasciatore d'Italia a Kinshasa (ex Léopoldville) è stato dato conferma ieri alla Farnesina che i lavoratori italiani, circa una ventina, che erano occupati nel cantiere di Hombo della ditta Amsar-Astaldi sì trovano tuttora nel villaggio di Obokote, situato a circa 75 chilometri ad ovest di Lundi ed a 200 chilometri a sud-est di Kisangani, in zona control¬ lata dai mercenari ribellatisi al governo congolese. Si è potuto accertare che nelle vicinanze della località si trova un piccolo campo d'aviazione con pista erbosa di circa 800 metri, non segnato sulle normali carte di navigazione aerea essendo stato approntato solo recentemente. Poiché la presenza nella zona di elementi ribelli rende sconsigliabile l'impiego di un aereo delle forze nazionali congolesi per prelevare gli italiani, l'ambasciatore Baistrocchi ha segnalato l'esigenza dell'intervento dei rappresentanti della Croce Rossa. Il ministero degli Esteri ha immediatamente svolto il necessario intervento a Ginevra presso il comitato internazionale della Croce Rossa, che Iia aderito a telegrafare subito l'autorizzazione alla propria delegazione nel Congo perché estenda la sua missione umanitaria, fino ad ora limitata all'organizzazione del ponte aereo con Kisangani, in modo da consentire che i nostri connazionali e gli altri ostaggi rintracciati ad Obokote possano essere recuperati al più presto con un aereo di soccorso recante il distintivo della Croce Rossa. Sono in corso le necessarie predisposizioni d'intesa tra la nostra ambasciata e la delegazione della Croce Rossa Internazionale a Kinshasa. L'ambasciata italiana a Kinshasa ha trasmesso a Roma le notizie che ha potuto raccogliere su altri connazionali che si trovano in località del Congo lontane dalla capitale, per i quali si nutriva apprensione. Fra l'altro Giuseppe Signorelli ed Antonia Galli hanno precisato all'ambasciatore a Kinshasa di avere già ripreso contatto con le famiglie in Italia. Provenienti dal Kivu, sono giunti nel Ruanda la dottoressa Paola Locatelli ed un altro connazionale di cui è stato comunicato solo il cognome, Murrl. Il console a Lubumbashi (ex Elisabethville) ed il viceconsole a Bukavu, hanno accertato che il geologo Manlio Mortilla, impiegato presso l'impresa mineraria belga «Kivumine », si trovava tre giorni fa in buona salute nella città congolese di Gorna. Infine l'impiegato della ditta Astaldi, Pio Simonetti, che lavorava nella provincia congolese di Kivu, avrebbe raggiunto il Ruanda dopo essere sfuggito alla catura da parte del ribelli. (Ansa)

Persone citate: Antonia Galli, Baistrocchi, Giuseppe Signorelli, Gorna, Manlio Mortilla, Paola Locatelli, Pio Simonetti