Si attende dall'Interpol la conferma dell'arresto del ragioniere di Biella

Si attende dall'Interpol la conferma dell'arresto del ragioniere di Biella Scoperto in Argentina a un anno dalla sua fuga Si attende dall'Interpol la conferma dell'arresto del ragioniere di Biella E' accusato di malversazione continuata aggravata ed emissione di assegni a vuoto - Si sarebbe appropriato di circa 50 milioni - In caso di arresto verrebbe subito rimpatriato Biella, lunedì matt. La notizia della cattura in Argentina del rag. Livio Bassanino, il consulente commerciale quarantacinquenne fuggito da Biella un anno fa per sottrarsi alle conseguenze di una lunga serie di gravi irregolarità amministrative, non è stata ancora confermata ufficialmente. Ier l'ai- tro, com'è noto, l'Interpol ha comunicato alla Polizia italiana di avere localizzato a Buenos Aires il rifugio del ricercato: si ritiene perciò che l'arresto del fuggitivo, se già non è avvenuto, sia imminente. In caso di arresto, il ragioniere vercellese (è di Santhià) verrebbe al più presto rimpatriato, per essere messo a disposizione del magistrato di Biella, che sta svolgendo a suo carico l'istruttoria penale. Il rag. Bassanino è colpito da un mandato di cattura per i reati di malversazione continuata aggravata, emissione di assegni a vuoto e appropriazione indebita. Il primo reato è il più grave: approfittando della sua posizione di curatore fallimentare (al momento della fuga aveva ben quindici curatele, affidategli dal tribunale civile), egli si sarebbe appropriato, in breve volger di tempo, di somme di pertinenza deli stessi fallimenti, per un valore complessivo di 20 milioni. Soltanto il dissesto della società alberghiera Sagab di Biella gli avrebbe fruttato circa 5 milioni. L'appropriazione indebita si riferirebbe ad alcune centinaia di migliaia di lire, destinate ad un cliente che l'aveva incaricato di amministrare un suo alloggio, e ad un milione e mezzo lasciato da una sarta all'anziana domestica, che disinteressatamente l'aveva assistita fino alla fine. La vecchietta, priva di mezzi, è ora costretta a vivere miseramente. Gli assegni a vuoto emessi dal ragioniere prima di cercare rifugio all'estero ammonterebbero a circa 35 milioni, di cui una ventina a favore di una ditta di Tor¬ tona, che gli aveva venduto alcune autobotti. Il Bassanino intendeva infatti ampliare il suo giro di affari: oltre ad aver creato una impresa per il trasporto di carburanti, aveva iniziato la costituzione, in società con altre persone, di una moderna filatura. E' stata questa smania di fare quattrini e di entrare nell'ambiente industriale a perderlo. Fino alla vigilia della clamorosa fuga, il rag. Bassanino si era fatto apprezzare per la sua laboriosità ed il suo zelo professionale: a Pa¬ lazzo di Giustizia godeva di parecchia considerazione. Le numerose irregolarità compiute dal consulente commerciale sono emerse da una complessa e laboriosa inchiesta, compiuta dal commercialista dott. Antonio Giordano di Biella, per incarico del procuratore della Repubblica dott. Tacconi, che aveva emesso un primo mandato di cattura a carico del Bassanino non appena si erano profilate le sue pesanti responsabilità. p. m.

Persone citate: Antonio Giordano, Bassanino, Livio Bassanino

Luoghi citati: Argentina, Biella, Buenos Aires, Santhià