I torinesi Girone e Rampini campioni italiani di canottaggio

I torinesi Girone e Rampini campioni italiani di canottaggio Disputate le finali a Castel Gandolfo I torinesi Girone e Rampini campioni italiani di canottaggio Hanno vinto il doppio - Il presidente della Repubblica, Saragat, assiste alle prove - Ha dichiarato: < Da studente ho corso a Torino con gli equipaggi dell'Armida » - Le Forze Armate di Sabaudia si affermano nell'« otto » - li « quattro con » del Fiat al sesto posto - Galeazzi di Roma primo nel singolo Nostro servizio particolare Castel Gandolfo, lunedi matt. Con grande partecipazione di pubblico ma con risultati tecnicamente modesti, si è svolta ieri sul lago di Castel Gandolfo, la giornata conclusiva della settantesima edizione dei campionati italiani di canottaggio. Sulla tribuna prospiciente la linea di traguardo c'era anche il presidente della Repubblica accompagnato dalla figlia. Saragat, sceso sul piccolo molo di attracco al termine della manifestazione, per premiare l'equipaggio vincitore della gara di « otto di punta », ha detto di essere un vecchio appassionato dello sport remiero. Ha rivelato di averlo praticato in gioventù, quando era studente a Torino, vogando sul Po su un armo dell'Armida. Tutti gli equipaggi hanno gareggiato al massimo delle loro possibilità, ma senza offrire indicazioni nuove. Una vivace brezza ha disturbato i concorrenti, costringendoli talvolta a lavorare di timone per restare in perfetta linea di corsa. Si sono ripetute le medesime condizioni delle Olimpiadi del 1960, quando il vento ostacolò non poco le gare, consentendo poi imprevedibili « exploits » in prossimità del traguardo, dove le corsie penetrando in una piccola ansa si trovano improv visamente al riparo. Si sono avute delle confor tanti conferme da parte dei nostri equipaggi di valore internazionale: i triestini Fermo e Specia nel « due senza », i trevigiani Baran e Sambo nel « due con » e i torinesi Girone e Rampini nel « doppio » hanno vinto i titoli delle rispettive categorie, infliggendo agli avversari distacchi molto netti. Molto cambattuta fino all'ultimo è stata invece la gara dell'« otto », in cui ha finito per prevalere il primo equipaggio del centro remiero delle Forze Armate di Sabaudia. Meritate le vittorie del primo armo dei Corazzieri nel « quattro con », del romano Galeazzi nel « singolo »; stentata quella della Falk di Dongo nel «quattro senza ». Nella gara del « doppio » torinesi dell'Esperia Giuseppe Girone e Luigi Rampini hanno fornito uno spettacolo a sé, riconquistando il titolo senza fatica. Il tempo segnato di 7'09"4, assai modesto rispetto a quello fatto registrare nell'Idroscalo di Milano l'anno scorso (6'43"76), può probabilmente spiegarsi con la modesta prova degli avversari, i quali non sono mai stati in grado di impegnarli. Girone e Rampini sono passati a guidare la corsa fin dai primissimi metri, grazie ad una partenza fulminea che ha distanziato tutti gli altri equipaggi. Hanno continuato a vogare per gli interi duemila metri del percorso in solitudine, giungendo al traguardo con oltre 15 imbarcazioni di vantaggio sugli immediati inseguitori. Assai diverso lo svolgimento della gara dell'« otto », dove tre armi si sono disputati la vittoria fino a un palmo dall'arrivo. Il primo ad attaccare è l'equipaggio numero uno delle Forze Armate di Sabaudia: guadagna la testa spingendo un ritmo di 46 palate al minuto. Riesce a contenere i ritorni degli avversari pur senza distanziarli definitivamente, fino ai 1500 metri. Poi sono i vigili del fuoco del Revalico di Trieste a produrre il massimo sforzo, riuscendo a portarsi in prima posizione: a duecento metri dal traguardo sembrano sicuri vincitori, ma l'otto numero uno delle Forze Armate rinviene fortissimo, combatte pari a pari con i finanzieri delle Fiamme Gialle ed infine ha un ultimo guizzo fhe lo conduce alla vittoria. Il tempo fissato dai cronometri, anche stavolta non è eccezionale, ma lo spettacolo non è mancato. La manifestazione si è conclusa in serata, con la consegna dei premi a tutti i vinci tori, che quest'anno sono stati due per ciascuna specialità. I titoli sono divenuti praticamente doppi: quello assoluto, definito « Elite » per l'equipaggio primo arrivato; e un secondo, cosiddetto « Seniores », per l'equipaggio che ha con quistato la piazza d'onore L'innovazione è la conseguenza dell'adeguamento del no stro regolamento federale alle disposizioni del Comitato Olimpico Internazionale. Livio Zanotti Quattro con: 1. Corazzieri di Roma (Bassetti, Battaglini, Molteni, Riva, tim. Stefanoni) 7'04"4; 2. Corazzieri di Roma 7'06"4; 3. Centro Remiero Forze Armate Sabaudia 7'10"8; 6. Fiat Torino 7'37"5. Due senza: 1. Vigili Fuoco di Trieste (Fermo e Special l'31"5; 2. Vigili Fuoco di Trieste equipaggio 7'37"; 3. Canottieri Lecco 7'43"4. Singolo: 1. Galeazzi Giampiero (Circolo Canottieri Roma) 7'56"2; 2. Somma Francesco (Fiamme Gialle Sabaudia) 7'58"3; 3. Granchi Cario (Bellagio) 7'59. Due con: 1. Dopolavoro Ferroviario Treviso (Baran e Sambo) 7'38"2; 2. Circolo Canottieri Napoli (Padoan e Vettura) 7'51"1; 3. Ignis Quattro senza: 1. Falck di Dongo (Leali, Albini, Fontana, lappa) 6'46"6; 2. Vigili Fuoco di Trieste 6'49"; 3. Forze Armate di Sabaudia l'52"4. Doppio: 1. Esperia di Torino (Girone e Rampini) 7'09" e 4; 2. Ignis di Comerio (Merazzi e Artelli) 7'21"9; 3. Vigili Fuoco di Trieste (Kobau e Bandel) 7'31"1. ' Otto: 1. Centro Remiero Forze Armate di Sabaudia (Benedetti, Conti-Manzini, Giani, Bertoni, Albano, Merli, Simi H, Melpignano, tim. Con¬ siglio) 6'04"; 2. Vigili Fuoco di Trieste (D'Agostini, Sansone, Mauro, Compare, Bonazza, Sirk, Mikol, Bosdachin, tim. Mattoscovich) 6'05"1; 3. Fiamme Gialle Sabaudia 6'10". ♦ Girone (in primo piano) e Rampini hanno ottenuto ieri un altro brillante successo sul lago di Castel Gandolfo (Tel.]