Una vedova di 29 unni contessa di aver soppresso due suoi neonati

Una vedova di 29 unni contessa di aver soppresso due suoi neonati Una vedova di 29 unni contessa di aver soppresso due suoi neonati E' una operaia di Rovigo, madre di 4 figli - Il primo infanticidio avvenne lo scorso anno; il secondo sabato scorso (Dal nostro corrispondente) Rovigo, 30 agosto. Una vedova ventinovenne della vicina borgata Granzette, madre di quattro figli, dopo aver dato alla luce sabato pomeriggio un bimbo di sesso maschile, lo ha soffocato, occultando il cadaverino fino a ieri pomeriggio in un armadio, e poi io ha gettato nelle acque di un canale di bonifica che scorre alla periferia della città. Sottoposta a interrogatorio, la donna ha ammesso inoltre di aver compiuto un altro delitto nell'agosto dello scorso anno: uccise un altro figlio appena nato, soffocandolo sempre con il materasso, e gettandolo poi nelle acque dell'Adige. La donna, è accusata di { duplice infanticidio. Si tratta j dell'operaia Maria Bertuccio j vedova Biscaro, di anni 29, abitante in una modesta casetta della borgata Granzette, a quattro chilometri dalla città, madre di quattro figli; Claudio di 10 anni, Giuliano di nove, Paolo di otto e Maria Teresa di cinque. La donna si era sposata dieci anni fa con il fornaio Giuseppe Biscaro, morto nel settembre del 1965. La Bertuccio, in questo periodo, lavorava come operaia in uno stabilimento ortofrutticolo a pochi passi dalla propria abitazione, e sabato scorso, durante Il turno di lavoro del mattino, veniva colta dalle doglie del parto. Poco prima di mezzogiorno, abbandonava il lavoro, rincasando. Lunedì tornava allo stabilimento, senza però presentare i segni della gravidanza. La polizia veniva a conoscenza che qualcosa di anormale era accaduto, ed effet¬ tuava una perquisizione nell'abitazione della Bertuccio, la quale confessava di aver dato alla luce un bimbo, senza che nessuno l'assistesse, dichiarando poi di aver gettato il corpicino nel canale Condotti presso il sottopassaggio ferroviario della linea Rovigo-Chioggia, a tre chilometri dalla città. Venivano allora chiamati i vigili del fuoco, che scandagliavano le acque del canale, recuperando il corpicino, del peso di quattro chilogrammi, avvolto in alcuni panni. La donna ha ammesso che il bimbo era nato vivo, tanto da aver sentito dei vagiti, e che nessuno l'aveva assistita. In casa c'era soltanto la piccola Maria Teresa, in quanto gli altri tre figli si trovano ospiti presso parenti. Era pertanto sola to casa, ha preso la creaturina per la testa, ponendola con la bocca contro il materassino, soffocandola. Subito dopo, avvolto il cadaverino con alcuni asciugamani, lo rinchiudeva nell'armadio. Ieri mattina, venuta a conoscenza che le assistenti della polizia femminile la stavanc cercando, prese la bicicletta, e con il fagottino sotto il braccio raggiungeva Rovigo, e quindi Tartine del canale Condotti, gettandolo in acqua. La donna ha inoltre affermato di avere, nell'agosto del 'b'6, dopo una gestazione di sette mesi, dato alla luce un altro bimbo di sesso maschile, che appena nato, soffocò contro il materassino; a notte poi, si portò sugli argini del fiume Adige, che dista poche centinaia di metri dalla casa, e gettò il corpicino in acqua. 1. f.

Persone citate: Bertuccio, Biscaro, Giuseppe Biscaro, Maria Bertuccio, Maria Teresa

Luoghi citati: Chioggia, Rovigo