Fontani discute con Burghiba sullo crisi del Medio Oriente

Fontani discute con Burghiba sullo crisi del Medio Oriente Il ministro degli Esteri in visita a Tunisi Fontani discute con Burghiba sullo crisi del Medio Oriente Il presidente tunisino conferma l'atteggiamento moderato e realistico del suo paese verso Israele - Ed aggiunge che si sforza di persuadere gli arabi ad affrontare, prima di ogni altro, i problemi dello sviluppo economico - Assicurazioni per la comunità italiana (Dal nostro inviato speciale) El Kef, 30 agosto. Cinque anni dopo il loro ultimo incontro del 1962 il presidente della Tunisia, Burghiba, ha ricevuto stasera nella propria residenza estiva di El Kef il ministro degli Esteri italiano Fanfani. Il colloquio, a quattr'occhi, si è protratto a lungo ed è stato seguito da una riunione con i rispettivi esperti e da un banchetto: si sono cosi conclusi in modo non formale i contatti ufficiali avviati quattro giorni or sono a Roma da Fanfara e dal ministro degli Esteri Burghiba junior (figlio del presidente). I due ministri avevano proseguito le conversazioni anche ieri a bordo della nuova navetraghetto Lazio, che ha terminato stamane a Tunisi il viaggio inaugurale della linea settimanale da Napoli. El Kef (che significa « La vetta ») è una località a 750 metri di altitudine sul contrafforti collinari e brulli dove Burghiba incominciò la lotta per l'indipendenza tunisina. Si trova a circa 170 chilometri ad ovest di Tunisi, vicinissima ai confini algerini. Stasera, a così poca distanza dall'oltranzista Algeria, Burghiba ha esposto in modo franco a Fanfani il proprio atteggiamento realistico e moderato verso Israele. Se questo è stato l'argomento centrale dell'incontro, si è parlato a lungo anche dei rapporti italo-tunisini. I due interlocutori hanno confermato con soddisfazione la rinsaldata amicizia che ha consentito di firmale l'accordo per l'indennizzo di 9 miliardi di lire a circa 4 mila agricoltori italiani espropriati nel '64 e l'intesa per evitare che i pescherecci siciliani siano soggetti ai frequenti sequestri del passato in acque la cui territorialità non è stata finora precisamente definita. Burghiba si è detto compiaciuto della rafforzata cooperazione economica, resa concreta dal prestito di 19 miliardi di lire alla Tunisia e dalla partecipazione italiana al progresso economico di questo paese. Il decollo economico degli Stati arabi è la premessa sulla quale Burghiba insiste presso Nasser, Boumedienne e gli altri capi arabi, prima di affrontare altri problemi. Questa posizione è stata apprezzata da Fanfani il quale ha ricordato fra l'altro l'appello alla saggezza rivolto l'altro ieri al vertice dei capi arabi in corso a Kartum. Il ministro ha informato Burghiba che quella esortazione è stata trasmessa ufficialmente a Kartum tramite l'ambasciatore d'Italia Purpurin. Il successo dei colloqui di Roma gli era stato sottolineato ieri pomeriggio da Burghiba jr., che per informare a fondo il padre aveva raggiunto da Tunisi El Kef con un elicottero sul quale ci ha presi a bordo. Il ministro ha detto: « Devo affermare che raramente ho avuto colloqui altrettanto positivi e realistici. Ci siamo trovati in perfetta armonia ». Il Presidente Burghiba e Fanfani hanno trattato altri problemi che angustiano tuttora i 14 mila italiani rimasti in Tunisia dei 150 mila che vi erano nel 1956. Quattromila capifamiglia che posseggono attività commerciali vivono sotto l'incubo che non gli venga rinnovata la licenza necessaria per tutti gli stranieri e che scadrà nel febbraio del 1968. Fanfani ha parlato di queste questioni in una riunione della collettività italiana al consolato. Ha detto in sostanza che se molte speranze negli ultimi cinque anni non si sono realizzate, altri risultati positivi sono stati raggiunti. L'importante, ha sottolineato, è la salda amicizia fra i due paesi, sulla cui base potranno essere risolte le questioni ancora aperte, e che servirà come esempio ai rapporti civili che devono intercorrere fra Stati vicini. Fanfani, sempre stamane, si era incontrato con il ministro della pianificazione Ben Selah, il quale gli aveva esposto i problemi per il decollo economico tunisino e aveva rinnovato la fiducia che molte imprese italiane vi partecipino. Domani Fanfani, dopo una visita turistica ai quartieri arabi di Tunisi e alle rovine di Cartagine, nel pomeriggio si imbarcherà con il ministro Natali su una nave traghetto che attraccherà a Napoli venerdì mattina 1" settembre. Lamberto Fumo