Ansia per la sorte di due aviatori belgi caduti in aereo sui monti di Bardonecchia

Ansia per la sorte di due aviatori belgi caduti in aereo sui monti di Bardonecchia MENTRE VOLAVANO DA CASELLE A LIONE Ansia per la sorte di due aviatori belgi caduti in aereo sui monti di Bardonecchia Sono due marescialli dell'aviazione militare - Erano in formazione con altri due apparecchi - Improvvisamente, forse per un guasto meccanico, hanno dovuto tentare un atterraggio di fortuna nell'alta Valle Stretta a quota 2600 - Un loro compagno li ha visti uscire dai rottami del velivolo: uno dei due era ferito - Il maltempo ha impedito il salvataggio con gli elicotteri - Squadre di soccorso in cammino nella notte (Dal nostro inviato speciale) Bardonecchia, 29 agosto. Squadre di soccorso partite da Bardonecchia, Modane e Briancon sono impegnate nelle ricerche di due aviatori belgi precipitati col loro aereo in una zona impervia nei pressi della punta Valle Stretta, in località Coste la Vernay, a 2600 metri d'altezza. Pioggia e nebbia ostacolano l'opera dei soccorritori che, divisi in quattro squadre, avanzano lentamente alla luce delle torce a vento: al commissariato della polizia di frontiera, a Bardonecchia, si veglia accanto all'apparecchio radio collegato con le1 pattuglie, ma sinora non è i giunta ancora nessuna noti- j zia. I due protagonisti della paurosa avventura sono il maresciallo pilota Villy Degeyter e il maresciallo Philippe Vandenbroek, dell'Aviazione militare belga. Facevano parte di una squadriglia composta da tre biplani d'addestramento tipo SV 4 B, che domenica scorsa ha partecipato a Ravenna a una manifestazione aerea. Partiti stamane verso le 9, dopo una sosta a Vergiate (Varese), dove hanno visitato lo stabilimento della fabbrica aeronautica Marchetti, i tre aerei alle 13,30 sono partiti alla volta di Caselle. Completato il rifornimento sono decollati per Lione, ultima tappa del viaggio verso la base di Tiernen, nel Belgio, dove ha sede la scuola di pilotaggio dell'Aeronautica militare belga. I tre biplani volavano in formazione a delta: al vertice del triangolo l'aereo del capo squadriglia, comandante Feuton, dietro, affiancati, quello pilotato dal tenente Christiaens e quello del maresciallo Degeyter. Il volo è proseguito normalmente fino a Bardonecchia. Improvvisamente, mentre sorvolavano le cime della Valle Stretta, l'aereo di Degeyter ha perso quota. Sprovvisti di radio i due aviatori in difficoltà non hanno potuto avvertire i loro compagni che li hanno visti precipitare fra le montagne. Il tenente Christiaens si è lanciato in picchiata dietro il loro aereo ed ha visto che l'elica non girava più. Il pilota del biplano in avaria ha tentato una manovra disperata, cercando di fare un atterraggio di fortuna su uno spiazzo incassato in una profonda gola. Il tentativo è riuscito solo a metà: dopo essersi posato sul prato, l'aereo ha proseguito in una corsa incontrollata fra i massi, rovesciandosi. Il tenente Christiaens ha eseguito una serie di passag¬ gi a bassa quota sul relitto, rischiando ad ogni momento di infrangersi contro le pareti della gola. Ha potuto vedere i due compagni uscire carponi dalla carlinga sconquassata: imo si reggeva a stento in piedi. Senza perdere tempo il tenente Christiaens ha ripreso quota, raggiungendo il biplano del capo squadriglia che sorvolava in circolo la zona dell'incidente e i due aerei sono ritornati all'aeroporto di Caselle dove sono arrivati verso le 16,20. Subito è scattato il dispositivo di emergenza. Sono decollati due elicotteri: quello dei carabinieri pilotato dal tenente Guzzati, su cui ha preso posto il tenente Christiaens, e quello del Centro di soccorso aereo di Caselle, pilotato dal tenente Langebner. Da Linate si è alzato anche un elicottero del Centro di soccorso aereo di quell'aeroporto, pilotato dal maresciallo Villani. I primi due elicotteri sono arrivati su Valle Stretta alle 18. Sulla zona gravava una fitta nebbia, banchi di nuvole a bassa quota rendevano ancor più difficile la visibilità. Il tenente Guzzati si è tuffato nella foschia seguendo le indicazioni dell'aviatore belga. Per cinque volte, volando al limite di ogni possibilità, l'elicottero ha sorvolato la zona, passando e ripassando nella stretta gola, destreggiandosi tra le rocce che spuntavano improvvise dalla coltre nebbiosa. Ma ogni sforzo è stato vano: impossibile individuare il relitto dall'alto. Frattanto tre squadre di soccorso, formate da carabinieri e agenti di P.S. e da guide del Centro di soccorso alpino, agli ordini di Emilio Bompard, sono partite verso il luogo della sciagura. La pioggia violenta rende particolarmente difficile la loro impresa. Da Briancon e Modane due squadre della gendarmeria francese sono salite sulla montagna, esplorando la zona. Un'impresa ardua, ostacolata dal freddo e dal cattivo tempo. f. for. Il pilota belga Christiaens, a sinistra, ed il tenente italiano Langebner si accingono a partire da Bardonecchia alla ricerca dell'aereo precipitato in Valle Stretta

Persone citate: Coste, Emilio Bompard, Marchetti, Philippe Vandenbroek, Villy Degeyter