Era testimone d'accusa per un rapimento il giovane commerciante ucciso a Cagliari

Era testimone d'accusa per un rapimento il giovane commerciante ucciso a Cagliari Scoperta una nuova pista neS misterioso de Bitta Era testimone d'accusa per un rapimento il giovane commerciante ucciso a Cagliari La polizia mantiene il « fermo » del guardiano della villa: forse sarà protratto per altri sette giorni - Nessuna notizia ancora del commissionario Fiat, malato di cuore e sequestrato nove giorni fa - Il figlio dell'oculista, rapito ad Aritzo, avrebbe scritto al padre la cifra del riscatto: trenta milioni - Sparatoria nel Sassarese con la cattura di un mancato omicida (Dal nostro corrispondente) Cagliari, 28 agosto. Il ricco commerciante trentaseienne Gianni Picciau, concessionario per la Sardegna della «Mercedes Benz», ucciso mercoledì notte davanti alla sua villa dì Cagliari, avrebbe dovuto testimoniare in un processo contro i presunti responsabili di un rapimento avvenuto tempo fa nel Nuorese: sembra che con la sua testimonianza il giovane commerciante dovesse smentire l'alibi di un impu¬ tato, un orgolese. La notizia si è diffusa stamane; negli ambienti della questura, dove però è difficile raccogliere particolari, le si dà credito. Potrebbe essere questo fatto il movente del delitto: qualcuno ha voluto « chiudere la bocca » a un testimone pericoloso. Prima si è cercato di rapirlo (come dimostra la ricostruzione del crimine compiuta sabato scorso dalla polizia); appena Picciau ha opposto resistenza lo si è ucciso. Il Sostituto Procuratore della Repubblica, Lai, esami-\ na stasera la richiesta avanzata dalla polizìa di proroga del fermo di Giuseppe Leonardo Musina, di 36 anni da Orgosolo (Nuoro), custode della villa del Picciau. Le 48 ore del fermo sono scadute oggi. Soltanto la magistratura può adesso autorizzare una protrazione di sette giorni. Non è dato sapere quale ruolo nel delitto si attribuisca al giovane orgolese, compagno d'armi e compare del Picciau, che gli aveva tenuto a battesimo una figlia. Viene esclusa la sua partecipazione materiale al fatto. La prova con il « guanto di paraffina » eseguita giovedì a poche ore dall'omicidio, per stabilire se sulla mano del Musina fossero rimaste tracce di polvere da sparo, ha dato esito negativo. Si ritiene, tuttavia, che l'uomo sappia molte cose che non vuol dire. Intanto le vicende del cav. Aurelio Baghino (il commissionario Fiat di 63 anni, rapito sabato 19 agosto dalla sua villa di Cala Liberotto) e del dott. Gianni Caocci, di 24 anni (prelevato dalla sua villa di Aritzo martedì scorso) si svolgono secondo lo schema ormai tristamente conosciuto in Sardegna. Emissari delle due famiglie battono ì paesi del Nuorese alla ricerca di un collegamento con i fuorilegge o trattano il prezzo del riscatto, se il contatto è già stabilito. Ma nessuno parla. I familiari smentiscono un avvìo di trattative ed operano in silenzio per paura che una qualsiasi indiscrezione abbia conseguenze fatali per l'ostaggio. Quindi non è facile dire se abbia fondamento la voce circolata a Nuoro che al prof. Giuseppe Caocci sia pervenuta una lettera del figlio con l'indicazione della cifra del riscatto: 30 milioni. Parecchia inquietudine suscita il protrarsi della prigionia di Aurelio Baghino, che ormai da nove giorni è in mano ai banditi. Il cav. Baghino è cardiopatico ed una fatica prolungata, unita alle emozioni di questi giorni, po¬ trebbe fiaccarlo pericolosamente. Da Beddusso — grosso villaggio in provincia di Sassari, quasi al confine con la provincia di Nuoro — è segnalato il gesto coraggioso di un carabiniere, che ha disarmato un pericoloso malvivente, dopo che questi aveva esploso due colpi di pistola all'indirizzo di un gruppo di tre pastori. Mancava poco alla mezzanotte. Tre pastori (il quarantacinquenne Salvatore Mozzone, il trentaquattrenne Antonio Deiana ed il ventinovenne Francesco Secchi) uscivano da una bettola di via Colon¬ nello Langiu, una stradina buia alla periferia del paese. Il trentasettenne Giuseppe Bacciu, che era in agguato, lia esploso contro il gruppo un colpo di pistola, fortunatamente andato a vuoto, e poi un altro. Alle detonazioni è accorso un carabiniere. Mentre il Bacciu si accingeva a premere ancora il dito sul grilletto, il milite gli è saltato coraggiosamente addosso e dopo una furiosa colluttazione è riuscito a disarmarlo. Lo sparatore è stato rinchiuso nel carcere di Pattada. Il carabiniere ha riportato lievi ferite. , g. f. mcedsrdtlnAspsa Giuseppe Musina, custode della villa del commerciante ucciso, fotografato in questura a Cagliari (Telef.)