Saragat è rientrato a Roma dopo la vacanza in Val d'Aosta
Saragat è rientrato a Roma dopo la vacanza in Val d'Aosta Saragat è rientrato a Roma dopo la vacanza in Val d'Aosta Ha trascorso tre settimane ad Antagnod - Letture e lunghe passeggiate - L'affettuoso saluto dei valligiani - Alla stazione di Verrès un bimbo guarda il Presidente e gli dice: «Ciao» - Breve sosta del treno a Chivasso (Dal nostro inviato speciale) . Antagnod, 26 agosto. Il Presidente della Repubblica ha lasciato oggi pomeriggio la Valle d'Aosta, dove ha trascorso un breve periodo di riposo ad Antagnod in Valle d'Ayas. Sul pennone di legno greggio, piantato nel prato davanti alla villa (che da qualche anno Saragat prende in affitto per l'estate), è stato ammainato il guidoncino con lo stemma in oro della Repubblica. Durante le tre settimane di vacanza il Capo dello Stato ha lasciato più volte Antagnod per recarsi a Roma. E' sceso anche a Torino per l'estremo saluto alla salma del prof. Valletta. A Villa Rivetti — una graziosa costruzione in pietra e legno edificata quasi mezzo secolo fa — Saragat ha trascorso giornate serene nella intimità familiare: la figlia Ernestina con il marito dott. Santacatterina, i nipotini Augusto, Giuseppina e Pietro, ultimo nato che compie un anno il 7 settembre prossi¬ mo. Nei giorni scorsi era giunto anche 11 figlio Giovanni. Il Presidente ha alternato alle lunghe passeggiate le letture. Le più importanti e improrogabili questioni di Stato lo hanno raggiunto ogni giorno con linee telefoniche dirette, telescriventi e corrieri particolari. Poi ci sono state le ampie parentesi dedicate ai sereni giochi dei nipotini sul prato davanti alla villa e qualche partita di pesca. I numerosi turisti ed i valligiani oggi hanno rivolto a Saragat un ultimo affettuoso saluto nel momento in cui il piccolo corteo di macchine lasciava il paese. Da Antagnod il Capo dello Stato è sceso a Verrès. Ad accoglierlo erano convenuti il presidente della Regione autonoma prof. Montesano, il presidente della giunta dott. Bionaz, il prefetto dott. Gerlino e il questore di Aosta dott. Perris con numerose altre autorità. Nella stazione era in attesa il treno presidenziale sul quale mezz'ora prima erano saliti la figlia Ernestina con i nipotini. Saragat si è intrattenuto a lungo sul piazzale della stazione con gli esponenti della Regione autonoma. Ha accettato con un cordiale « grazie » un piccolo cestello di funghi. Si è informato dei progetti delle funivie della Val d'Ayas. Ha stretto parecchie mani di amici che riconosceva tra la folla. Appariva riposato e lievemente abbronzato. Le montagne sono sempre state la sua passione: da autentico piemontese Saragat cominciò ad amarle da giovane. L'aria sottile delle vallate, l'impareggiabile bellezza delle catene alpine, le escursioni a buon passo da montanaro, sono un tonico e un ristoro. Salito sul treno si è affacciato al finestrino. Tra la folla, in prima fila, sulla banchina, proprio davanti a Saragat, c'erano una mezza dozzina di bambini. Ad un tratto, con voce squillante, uno dei bimbi gli ha rivolto uno schietto « ciao ». Il Pre¬ sidente gli ha risposto con un affettuoso « ciao » e con un sorriso divertito. Il treno presidenziale è partito da Verrès alle 19,30 mentre dalla folla si levava un ultimo caloroso applauso. A Chivasso il convoglio è giunto alle 20,52. Il prefetto di Torino dott. Caso ha reso omaggio al Capo dello Stato. Sostituiti i locomotori « Diesel » con una motrice elettrica alle 21,02 il treno è partito per Roma, lungo la linea di Alessandria. Nella capitale Saragat com pleterà la preparazione del viaggio ufficiale che, dall'I 1 settembre al 1" ottobre, lo condurrà, con il ministro degli Esteri Fanfani, in Canada, Stati Uniti ed Australia. L'H settembre il Capo dello Stato partirà da Roma e nella stessa giornata sarà ad Ottawa, dove avrà colloqui con le autorità canadesi. Il 19 settembre si incontrerà a Washington con il presidente americano Johnson. Il 24 settembre inizierà la visita in Australia da Canberra. Sergio Devecchi
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